Nel 2023, Las Vegas ha ospitato un Gran Premio di F1 per la prima volta dal 1982, con Liberty Media a gestire direttamente l’organizzazione, un’iniziativa costata oltre 500 milioni di dollari. Nonostante l’inclusione del circuito nel calendario fino al 2032, il progetto si è rivelato più controverso che spettacolare.
Tra viabilità stravolta e perdite economiche per i piccoli commercianti
Il circuito, con il suo tracciato che attraversa la celebre Strip, ha comportato pesanti modifiche infrastrutturali e stravolgimenti della viabilità cittadina. Recinzioni e barriere hanno trasformato le strade in un vero e proprio caos, isolando centinaia di attività locali e causando perdite economiche significative per i commercianti di medio-piccole dimensioni. E sono questi i più danneggiati dalle luci abbaglianti dei fatturati appannaggio dei colossi dell’intrattenimento

Numeri record, ma malcontento diffuso
Sebbene Liberty Media abbia vantato un giro d’affari di 1,5 miliardi di dollari, le ricadute economiche hanno favorito solo i grandi colossi come MGM Resorts e Caesars Entertainment. Intanto, l’amministrazione cittadina, che ha incassato 77 milioni di dollari in tasse, ha dovuto spendere oltre 4 milioni per uno studio d’impatto. Questo squilibrio ha spinto la Contea a imporre rigide condizioni a Liberty Media, minacciando di interrompere l’accordo dal 2026.
Tombini, ritardi e class action: il caos della prima edizione
La prima edizione ha lasciato un ricordo amaro anche per la gestione tecnica: un tombino saltato durante le prove libere aveva danneggiato la Ferrari di Carlos Sainz, causando uno stop di oltre cinque ore. Le tribune furono state evacuate e la sessione successiva si disputò a porte chiuse. La gestione dell’incidente ha provocato una class action da oltre un miliardo di dollari contro Liberty Media, spingendo la vicenda nelle aule del tribunale del Nevada.
Dimissioni eccellenti: Greg Maffei lascia Liberty Media
Le tensioni culminano con l’annuncio delle dimissioni di Greg Maffei, CEO di Liberty Media, che terminerà il suo mandato a fine anno. Maffei, accusato di aver gestito con arroganza le relazioni economiche e politiche, lascia un’eredità controversa, tra nemici illustri e possibili conseguenze milionarie per l’azienda. Las Vegas potrebbe rischiare di seguire il manager di origini italiane se tutto il sistema non verrà meglio calibrato.
Futuro incerto per Las Vegas in F1? Ci sono anche indicatori confortanti
L’evento del 2023 (i dati dell’edizione chiusasi ieri arriveranno nei prossimi giorni) ha avuto un impatto economico straordinario sulla “città del peccato”. I numeri parlano chiaro: circa 1,5 miliardi di dollari generati, superando di ben 500 milioni l’ultimo Super Bowl, la finale di football americano, considerata uno degli appuntamenti sportivi più seguiti al mondo.
La Formula 1 in Nevada ha generato ben 77 milioni di dollari solo in tasse, contro i 33,6 milioni del Super Bowl. Di questi, 22 milioni sono stati investiti nell’istruzione locale, rappresentando un importante contributo alla comunità.
Secondo il “Las Vegas Convention and Visitors Authority”, il weekend del Gran Premio ha generato per la città un incremento di ben sei volte della pubblicità mediatica ricevuta rispetto alla media annuale. La Formula 1 è diventata così un vero e proprio marchio per la metropoli.
In conclusione, quindi, la gara non dovrebbe essere a rischio nel futuro immediato poiché ci sono anche indicatori che vanno a contrastare certi elementi negativi (sia venerdì che sabato si sono visti ad esempio grandi sprazzi di vuoto sulle tribune, ndr). Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra le necessità della comunità locali, le spesse folli per tenere in vita il sistema e i guadagni che, per alcuni soggetti, sono elevatissimi.
Ecco, il problema è forse questo: Las Vegas genera ricchezza per pochi soggetti a fronte delle forze dispiegate per rendere possibile lo svolgimento dell’evento. Da fiore all’occhiello a terreno minato, il Gran Premio del Nevada si trova a un bivio. Riuscirà Liberty Media a salvaguardare nel lungo periodo un evento che, per ora, sembra dividere più che unire?
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, F1