Lando Norris ha vinto, ma non si fida. Il trionfo di Interlagos ha consolidato la sua leadership in classifica, ma il pilota britannico della McLaren sa che il titolo mondiale è tutt’altro che al sicuro. Dietro di lui, al di là di un Piastri ferito e quindi pericoloso, Max Verstappen resta una presenza ingombrante, capace di risorgere anche quando le circostanze sembrano comprometterlo.
A San Paolo, il il pilota di Bristol ha portato a casa una vittoria di pura autorità, sfruttando un passo gara impeccabile e una gestione strategica priva di sbavature. Con questo successo, Norris ha portato a 24 punti il margine sul compagno di squadra Oscar Piastri, mentre Verstappen – partito dalla pit lane e autore di una rimonta fino al terzo posto – ha limitato i danni. L’olandese della Red Bull resta terzo in classifica, a 49 lunghezze dal leader, con 83 punti (sprint compresa) ancora in palio nelle ultime tre gare.
Ma Lando non vuole sentir parlare di pronostici. “Sono sicuro che Max sarà una minaccia nelle prossime gare. Nel campionato non si può mai sapere: è inutile fare previsioni”, ha dichiarato a Sky Sports. Un realismo che tradisce la consapevolezza di chi ha ormai imparato che in Formula 1 non esiste un vantaggio davvero rassicurante.

Norris ha anche riconosciuto il valore assoluto del rivale: “Con la sua velocità, avrebbe vinto se fosse partito più avanti. Ma queste sono le corse: non tutto va come previsto, ed è facile commettere errori nel mondo in cui viviamo”. Per il britannico, la minaccia Verstappen è costante, quasi strutturale. “Max sarà sempre pericoloso, perché lo è sempre stato. È sempre lì, sempre in lotta, e sono sicuro che combatterà fino alla fine”
Del resto, il quattro volte campione del mondo non è tipo da arrendersi. Dopo il Gran Premio d’Olanda, Verstappen sembrava fuori dai giochi, distanziato di oltre cento punti dal leader. Ma il suo rendimento nella seconda parte di stagione – costruito su rimonte, costanza e qualche lampo di genialità – lo ha rimesso in carreggiata, pur con una Red Bull RB21 che nel 2025 ha mostrato limiti inediti.
A frenare le sue speranze, tuttavia, è stata la disastrosa qualifica di San Paolo. L’eliminazione in Q1 lo ha costretto a partire dal fondo, e anche se il podio ha ridotto il danno, Verstappen ha ammesso la difficoltà del compito che lo attende: “Non abbiamo perso il campionato qui, ma dalla prima gara della stagione fino a Zandvoort. Ci sono stati troppi weekend in cui non eravamo abbastanza veloci. Abbiamo recuperato dei punti, ma non abbastanza: questa è la nostra stagione”.

Il calendario offre ancora tre atti: Las Vegas, il Qatar (con Sprint) e l’epilogo di Abu Dhabi. Tre circuiti che, per caratteristiche e condizioni, promettono di rimettere tutto in discussione, soprattutto se la McLaren dovesse mostrare segni di cedimento sotto pressione.
Norris lo sa, e dietro il suo sorriso si intravede la tensione di chi si sta giocando qualcosa di enorme. Dall’altra parte, Verstappen aspetta nell’ombra, come un predatore ferito ma tutt’altro che domato. Il Mondiale 2025 è ancora vivo. E forse, il meglio deve ancora arrivare.
Crediti foto: McLaren F1
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