Lando Norris, lo zemaniano

Come l'allenatore boemo, Lando Norris non è uomo di equilibrio. Il britannico vuole vincere il titolo senza ricorrere alle mezze misure

Nonostante le numerose “vittorie” nel contest “Driver of The Day” – ben 17 dal 2016, anno in cui la F1 ha lanciato l’iniziativa – Lando Norris non è considerato uno dei piloti più quotati nel Circus. Molti continuano a criticare la sua mancata conquista del titolo mondiale in F2, un traguardo raggiunto da molti suoi coetanei, come Charles Leclerc della Ferrari, George Russell della Mercedes e persino il suo compagno di squadra, l’australiano Oscar Piastri.

Alcuni gli imputano il successo facile dovuto alla sua famiglia benestante, che lo ha sostenuto economicamente durante la sua carriera. Viene spesso accusato di essere stato agevolato dal denaro del padre, Adam Norris, un manager in (precoce) pensione.

Un’altra critica mossa al pilota inglese riguarda la sua incapacità di mantenere il comando della gara dopo essere partito dalla pole position, un aspetto evidenziato anche durante il Gran Premio d’Olanda. Ieri, ad esempio, è rimasto letteralmente immobile al via, permettendo al suo principale rivale, il tre volte campione del mondo e idolo locale, Max Verstappen, di prendere subito il comando della gara. Tuttavia, Norris ha poi recuperato al 18° giro, superando l’olandese e volando verso una vittoria “in trasferta” con oltre 20 secondi di vantaggio.

Scriverò una cosa ovvia, ma al giorno d’oggi anche ciò che è ovvio può sembrare rivoluzionario: non conta essere primi alla prima curva o al termine del primo giro, conta esserlo alla fine.

Lando Norris
Lando Norris, McLaren F1

Lando Norris come Zeman: uomini senza mezze misure

In questo, Lando Norris ricorda il leggendario allenatore boemo Zdenek Zeman. La filosofia calcistica di Zeman si basa sull’attacco, ignorando quasi completamente la fase difensiva. Le sue squadre, infatti, spesso vincevano o perdevano con punteggi simili a quelli di una partita di tennis. Alle critiche sulla sua difesa fragile, Zeman rispondeva con una verità semplice: “Quando hai fatto un gol in più, che importa quanti ne hai subiti?“.

Lando Norris sbaglia le partenze? Certo, anche se sono sicuro che farà di tutto per migliorare in questo aspetto in cui soffre molto. Tuttavia, sa anche che un Gran Premio non si decide alla prima curva o al primo giro. E ieri lo ha dimostrato. Conta essere primi alla fine, non all’inizio.


Crediti foto: Formulacritica, McLaren F1

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