Anche al penultimo Gran Premio della stagione, quello del Qatar, con il titolo piloti già assegnato e una lotta costruttori che sembra favorire la McLaren, la F1 continua a far parlare (male) di sé.
È stato un weekend movimentato, segnato da incontri più o meno fruttuosi tra la GPDA e la FIA, con il presidente Mohammed Ben Sulayem che pare voler imitare uno dei suoi predecessori più illustri, Jean-Marie Balestre, nel ruolo di “padre-padrone” della categoria. A ciò si aggiunge una direzione gara altalenante: incerta nelle decisioni in pista e severa, talvolta in modo discutibile, nelle penalità inflitte ai piloti.
Tra questi, la querelle che ha tenuto banco è stata quella tra il quattro volte campione del mondo, Max Verstappen, e il driver inglese della Mercedes, George Russell. L’episodio si è consumato durante i momenti concitati delle qualifiche del sabato.
Nel giro di lancio, Russell è stato ostacolato da Verstappen, anche lui impegnato nel medesimo tipo di tornata, e ha prontamente segnalato un caso di “impeding”. La sessione si è conclusa con la pole di Verstappen e Russell in seconda posizione. La direzione gara ha poi annunciato che l’incidente era sotto investigazione. Verstappen è stato accusato di non aver rispettato il tempo limite nel giro di lancio, ma non per “impeding”.
Davanti ai commissari, Russell ha fatto valere le sue ragioni, scatenando le critiche di Verstappen, che lo ha accusato di voler ottenere la pole a tutti i costi. Alla fine, Verstappen è stato penalizzato di una posizione, cedendo la pole a Russell.

Norris – Russell: diversità comportamentale che denuncia la debolezza dell’alfiere McLaren
Un caso analogo si era verificato durante le qualifiche del Gran Premio del Giappone 2022 a Suzuka. Mentre Verstappen riscaldava le gomme prima del “Triangolo Casio”, la McLaren di Lando Norris, impegnata in un giro veloce, si era trovata costretta a un’uscita sull’erba per evitare il contatto. Nonostante il rischio corso, Norris si era mostrato clemente davanti ai commissari, e Verstappen aveva ricevuto solo una reprimenda.
In Qatar, invece, Verstappen ha perso la pole per un’infrazione decisamente meno grave. L’episodio evidenzia come l’atteggiamento di Norris sia stato diverso rispetto a quello di Russell.
Per diventare campione del mondo nel 2025, Norris dovrà migliorare sotto molti aspetti, tra cui anche la capacità di giocare duro quando necessario, come dimostrato da Russell in Qatar. Essere spietati in pista non è sempre etico, ma, nel motorsport, spesso chi gioca “sporco” ottiene risultati. Norris deve decidere: vuole essere un buono o un cattivo?
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, McLaren F1