“Siamo letteralmente l’unica squadra che ha due buoni piloti al momento. Questa è la grande differenza“. Non mi piace aprire uno scritto con una citazione. Tanto meno mi sollazza scrivere in prima persona. Ma ogni tanto è necessario piegarsi perché di certi sfoghi bisogna assumersene la paternità.
Quelle che leggete nell’incipit dell’articolo sono dichiarazioni di Lando Norris rese poche ore fa alla stampa presente in Giappone. Direte: “Vabbè, hai estrapolato la frase a effetto da un ragionamento più ampio”. Certo, trattasi di una parte del suo pensiero che ha così completato:
“[…] Penso che il fatto di avere due buoni piloti stia onestamente facendo la differenza più grande, perché in alcuni casi non credo che abbiamo necessariamente avuto l’auto più veloce. Ma il fatto che abbiamo solo due buoni piloti che si spingono l’un l’altro fa una differenza più grande di quanto la gente si aspetti e riconosca”.

Figlio mio (ne ho 47, in effetti Lando potrebbe esserlo un pargolo, anagraficamente parlando), capisco tutto. Comprendo le provocazioni, giustifico il fatto che altre coppie piloti possano essere più sbilanciate, come quella della Red Bull. Però a tutto c’è un limite. Se guardo in casa Milton Keynes, senza negare tutti i problemi della seconda guida, vedo che c’è un pilota che l’anno scorso ti ha letteralmente mandato al manicomio girandoti e rigirandoti come una bambola di pezza.
In Mercedes c’è un pilota che appartiene alla stessa nidiata di Norris e che, lasciatemelo dire, ha una caratura che la storia ancora non gli riconosce, Quel George Russell che se l’è vista, battendolo pure, con un certo Lewis Hamilton che non è di certo il nonno che guida la panda 4×4 con la coppola in testa e che ti trovi davanti quando sei in ritardo all’appuntamento della vita.
In Ferrari? Non ne parliamo proprio. Sarebbe veramente inutile discettare sui sette titoli (quasi otto) di Lewis Hamilton e sulla velocità pura di Charles Leclerc abbinata a una fame di vittoria insaziabile.
Questo Norris in versione giocoliere verbale è un inedito assoluto. Ma se vuoi vestire i panni del trampoliere devi dimostrare in pista di essere concreto, evitando di scioglierti dinanzi a sua maestà Max o di prenderle, come accaduto in Cina in ogni singola sessione, dal tuo collega di garage.
Crediti foto: McLaren F1