Messico e Brasile sono state due tappe che in Williams difficilmente dimenticheranno. E non per fatti positivi, ma per la grande mole di danni che hanno dovuto fronteggiare a seguito di diversi incidenti in cui sono incappati sia Franco Colapinto, il nuovo che avanza, che Alex Albon. Cinque uscite fatali che possono mettere a rischio le ultime uscite iridate verso le quali la scuderia di Grove si approccia con i fondi ridotti al lumicino e la conseguente difficoltà nel produrre pezzi nuovi.
Il bilancio, come se non bastasse, è stato indirettamente aggravato dal doppio podio della Alpine che è scappata in classifica determinando un buco economico per l’anno venturo quantificabile in un paio di decine di milioni di dollari. Non bruscolini per una scuderia che non avrà più gli sponsor sudamericani e che dovrà pagare una stella come Carlos Sainz.
Insomma, le ultime due uscite hanno causato danni ingenti che ora è necessario in qualche modo tamponare se non riassorbire del tutto. James Vowles, parlando di questa situazione, si è lamentato di una condizione che di fatto non permette di sopportare il peso di “cinque gravi incidenti” in soli dieci giorni. Dura lex, sed lex… quindi c’è poco altro da fare se non rimboccarsi le maniche.

La serie di guai per la Williams è iniziata nella prima sessione di prove libere di venerdì all’Autodromo Hermanos Rodriguez, quando Alex Albon è entrato in collisione con la Ferrari di Ollie Bearman, il 19enne britannico che sostituiva Charles Leclerc nella rotazione prevista dalle norme federali.
Quarantotto ore dopo, Albon, per non farsi mancare nulla, è rimasto nuovamente coinvolto in un incidente, questa volta all’inizio della gara con Yuki Tsunoda della Visa Cash App Racing Bulls, che si è schiantato contro le barriere dopo un doppio contatto nel lungo rettilineo verso la curva 1.
Una settimana dopo, la Williams ha vissuto probabilmente uno dei giorni peggiori della sua storia in termini di danni da incidente, poiché Albon e il compagno di squadra sono finiti fuori pista durante una sessione di qualifiche domenicale svoltasi sotto la pioggia. Il thailandese non ha potuto partecipare alla gara perché il team non è riuscito a riparare la sua vettura in tempo.
Nel gran premio, Colapinto è finito nuovamente fuori pista, provocando un importante periodo di bandiera rossa che ha avuto un ruolo decisivo nell’esito della gara. Una sequenza di errori che ha del clamoroso e che sta imponendo gli straordinari, sia sul fronte lavorativo che su quello fiscale, alla storica compagine inglese.
“Il weekend brasiliano è stato probabilmente il più brutale che io ricordi in tutta la mia carriera“, ha detto Vowles nel suo debriefing post-gara ai canali ufficiali della Williams. “Nell’arco di sette giorni o poco più abbiamo avuto cinque gravi incidenti. Solo in Brasile, tra qualifiche e gara, sono stati tre. È una quantità che quasi nessun team può sostenere sulla griglia. E di conseguenza fa molto male“.
Williams: è corsa contro il tempo per Las Vegas
Ora tocca alla Williams affrontare i costi, stimati in centinaia di migliaia di dollari, e preparare le vetture per la prossima gara a Las Vegas, che inaugurerà il trittico finale della stagione, con i gran premi finali del Qatar e di Abu Dhabi dove, a seguire, si terranno i test gomme 2025 ai quali potrebbe partecipare anche Carlos Sainz se arriverà, come pare, la liberatoria della Ferrari.

“La quantità di pezzi di ricambio che portiamo con noi non è sufficiente per sostenere una tale quantità di incidenti“, ha detto il team principal ex Mercedes a RN365. “Per Las Vegas ho grandi speranze. L’anno scorso siamo stati competitivi e sono fiducioso di avere una macchina che possa fare bene in quelle condizioni. Faremo del nostro meglio per avere due vetture con le migliori specifiche possibili e con un numero sufficiente di ricambi per garantire che ciò accada. Come andrà è difficile da prevedere”.
“Stiamo ancora ricevendo i componenti dal Brasile e stiamo determinando cosa dobbiamo fare a livello di costruzione per metterci nella migliore posizione possibile”, ha chiosato Vowles che evidenzia la debolezza del sistema del cost cap che, messo sotto stress anche a causa di situazioni contingenti genera più di un problema soprattutto in una fase della stagione in cui le produzioni sono di fatto ferme per dirottare le risorse sui modelli 2025 che tra circa tre mesi saranno presentati ai media.
Crediti foto: Williams Racing