La McLaren ha vinto il nono titolo costruttori della sua storia. Un obiettivo che il team di Woking non riusciva a raggiungere dal 1998, quando in sella c’era Ron Dennis e al volante della vettura anche allora motorizzata Mercedes c’erano Mika Hakkinen (che vinceva il primo piloti della carriera) e David Coulthard.
Sono serviti 26 anni d’attesa, di cadute e risalite, per issarsi nuovamente sul tetto del mondo. Il percorso tracciato dalla McLaren negli ultimi tempi è stato tutt’altro che lineare. È dal 2023 che le cose sono cambiate radicalmente con un percorso più netto che ha trasformato una scuderia da centro classifica in un top team capace di battere la squadra di proprietà di chi gli fornisce i motori, l’ambiziosa Ferrari e la solidissima Red Bull il cui primato tecnico sembrava essere inscalfibile.
Cosa è accaduto l’anno scorso? Dopo tre anni di guida Andreas Seidl, Zak Brown ha affidato la squadra ad Andrea Stella, l’uomo chiave dietro questo straordinario successo. Chi è il 53enne orvietano che ha preso per mano una nobile decaduta e l’ha accompagnata verso la gloria abbacinante?

Andrea Stella: un ex Ferrari che ha fatto grande la McLaren
Andrea Stella, laureato in ingegneria aerospaziale presso La Sapienza di Roma, si distingue fin dai primi anni per la sua attitudine verso la fluidodinamica e l’innovazione tecnologica in generale. La sua tesi sperimentale sulle scie di eliche, svolta presso il Centro Esperienze Idrodinamiche della Marina Militare di Roma, rappresenta solo l’inizio di un percorso accademico di autentica eccellenza. Nel 2000 consegue un dottorato in ingegneria meccanica con uno studio sperimentale sulla fluidodinamica delle fiamme, condotto in collaborazione con il prestigioso Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt.
Il suo ingresso nel mondo della Formula 1 avviene nello stesso anno, con l’introduzione nella Gestione Sportiva Ferrari. Qui, Stella inizia nella squadra test prima di assumere il ruolo di veicolista per Michael Schumacher dal 2002 e, successivamente, per Kimi Räikkönen dal 2007. Nel frattempo, nel 2006, lavora anche come ingegnere di pista per Valentino Rossi durante le sue prove con la Ferrari. Promosso ingegnere di pista nel 2009, segue Räikkönen e, dal 2010 al 2014, Fernando Alonso.
Il legame professionale con Alonso lo porta in McLaren nel 2015, dove inizialmente mantiene il ruolo di ingegnere di pista per il pilota spagnolo. Nel corso degli anni, Stella cresce rapidamente scalando l’organigramma del team di Woking: diventa capo degli ingegneri, poi Performance Director, nel 2018, assumendo responsabilità chiave come le comunicazioni con la FIA e lo sviluppo delle prestazioni della vettura. Nel 2020 è nominato Racing Director, fino a diventare Team Principal nel dicembre 2022, prendendo il posto di Seidl.
Sotto la sua guida, la McLaren segna significativi progressi, culminati il 5 maggio 2024 nella vittoria di Lando Norris al Gran Premio di Miami, il primo successo di Stella come Team Principal in Formula 1. Quello è solo l’inizio visto che con il risultato odierno la McLaren torna a essere un soggetto di riferimento nel mondo del motorsport.

Andrea Stella: un altro emigrato di successo
Stella fa parte di quei professionisti che hanno trovato ulteriori fortune lontano da Maranello. Non che in Ferrari non abbia conosciuto le sue soddisfazioni visto che sono arrivate vittorie e titoli, ma in McLaren ha raggiunto il climax della sua carriera poiché era a capo della gestione del team.
Cosa che denota spiccate doti di comando e organizzazione che hanno permesso, in soli due anni, ovviamente insieme a tutti gli altri collaboratori, di soverchiare una scuderia come la Red Bull che fino a qualche mese fa sembrava inattaccabile.
Andrea Stella, così come Aldo Costa nella sua trionfale esperienza in Mercedes, è simbolo dell’Italia che sa imporsi anche in contesti ipercompetitivi come quello inglese. Un tricolore italiano di cui bisogna andar fieri.
Crediti foto: McLaren F1