Dopo mesi altalenanti, l’Aston Martin ha finalmente trovato un fine settimana in grado di restituire morale e punti. Sul tracciato dell’Hungaroring, la scuderia britannica ha ottenuto il miglior risultato collettivo del 2025, riportandosi al sesto posto nella classifica costruttori grazie al quinto posto di Fernando Alonso e al settimo di Lance Stroll. Un risultato che, come ha ammesso il team principal Mike Krack, rappresenta “una boccata d’ossigeno” per tutta la squadra, in particolare dopo il deludente weekend di Spa.
Krack: “Un’ottima esecuzione in ogni fase della gara”
L’analisi di Mike Krack parte da una considerazione concreta: in una Formula 1 dove il centro gruppo è estremamente compatto, ogni dettaglio può fare la differenza. E stavolta, per Aston Martin, ogni dettaglio ha funzionato: “Non è stato un compito semplice ma ci siamo riusciti. Siamo riusciti a gestire la gara con intelligenza, dalle strategie alle soste. Il traffico in pista e la presenza di avversari come Verstappen hanno complicato le cose, ma la squadra ha risposto con grande lucidità”.
Secondo Krack, il gruppo in pista è riuscito a capitalizzare al massimo la posizione in griglia e le dinamiche di gara, portando entrambe le vetture a punti e ottenendo così il miglior risultato dell’anno. “Siamo contenti non solo per la prestazione in sé, ma anche per come è arrivata. È stata una vera prova di maturità”.

Il confronto con Spa-Francorchamps e l’obiettivo realistico
Sette giorni prima, in Belgio, Aston Martin era parsa completamente spaesata, incapace di trovare ritmo e competitività. Krack non dimentica quel fine settimana, e lo usa come metro di paragone per sottolineare i progressi fatti: “Dobbiamo essere onesti. Spa è stato il nostro peggior weekend dell’anno. Comprendere perché la vettura si sia comportata in modo tanto diverso tra Spa e Budapest sarà fondamentale”.
Il manager lussemburghese ha poi aggiunto: “Siamo sesti, abbiamo superato la Sauber e rosicchiato qualcosa alla Williams. La strada è ancora lunga, ma questo è un segnale importante. Non ci accontentiamo, vogliamo lottare fino in fondo”.
Alonso si prende la scena: “Weekend gestito alla perfezione”
Fernando Alonso ha confermato il proprio ruolo centrale all’interno del team, sfoderando una delle sue migliori prestazioni stagionali. Il due volte iridato ha eguagliato il bottino di punti del compagno di squadra Stroll, superandolo però in classifica grazie a piazzamenti migliori. Un sorpasso simbolico, che racconta la capacità dello spagnolo di estrarre sempre il massimo dalla situazione, anche in condizioni difficili.
“Mi hanno dato una buona macchina, questo è certo – ha commentato l’asturiano nel post-gara – ma l’approccio è stato la chiave. Ho saputo interpretare i momenti cruciali della corsa e gestire le gomme al meglio. È stato bello poter spingere quando serviva e costruire un gap decisivo nella seconda parte della gara”.
Il pilota asturiano ha anche sottolineato come l’episodio del doppio stint, con una lunga fase su gomma dura, sia stato frutto di una gestione attenta e intelligente: “Sapevo di poter reggere 30 giri con la hard, dopo averne fatti 40 con la media. E questo mi ha dato tranquillità. Max era bloccato nel traffico e con due soste da fare. Era la nostra chance e l’abbiamo colta”.
Dalle retrovie al rilancio: la rivincita ungherese
Il risultato di Budapest rappresenta un’inversione di tendenza importante per Alonso e la squadra. “Una settimana fa lasciavamo Spa con la sensazione di essere la macchina più lenta del lotto – ha ricordato Fernando – ora andiamo in pausa estiva con il miglior risultato dopo Jeddah. Se riuscissimo a replicare questo tipo di weekend altre tre o quattro volte nelle restanti dieci gare, potremmo portare a casa un buon bottino di punti”.
Il riferimento al tracciato saudita non è casuale: fu proprio in Arabia Saudita, a inizio stagione, che l’Aston Martin sembrava poter recitare un ruolo da outsider. Poi, il lento declino tecnico. Ma ora, forse, una nuova base da cui ripartire.
Un fine settimana “eco” ma produttivo
Curioso il racconto del fine settimana di Alonso, che ha ammesso di aver vissuto l’intero evento in “modalità risparmio”. Niente FP1 a causa di un ma di schiena superato prontamente, un programma ridotto al minimo nelle FP2, e un singolo giro di ricognizione prima del via. Una gestione al risparmio che però ha dato i suoi frutti: “È stato un weekend in modalità eco – ha detto scherzando – ma ha funzionato. A volte fare meno chilometri evita confusione e produce risultati migliori. Forse potremmo ripetere l’esperimento”.
Una battuta, certo, ma che nasconde una riflessione profonda sull’efficienza e sulla capacità di adattarsi alle situazioni. Un aspetto che, ancora una volta, ha visto emergere il talento e l’esperienza di Alonso.
La consapevolezza di essere vicini ai migliori
Se il podio non è mai stato realmente alla portata, in casa Aston Martin si è comunque avvertita la sensazione di poterne approfittare in caso di errori altrui. I duelli accesi tra Russell e Leclerc da una parte, e Norris e Piastri dall’altra, hanno tenuto sulle spine i tecnici al muretto.
Krack ha ammesso di aver sperato, almeno per un istante, in un colpo di scena: “Quando vedi due piloti battagliare così da vicino, pensi sempre che possa succedere qualcosa. Non lo auguri a nessuno, certo, ma sei pronto a reagire. Una safety car improvvisa avrebbe potuto cambiare tutto”.
L’Aston Martin, insomma, è tornata a respirare aria di classifica meno asfissiante. E ora, con la pausa estiva, la speranza è quella di ripartire proprio da Budapest per trasformare la rincorsa in realtà. Oltre al ritorno alla competitività e al doppio piazzamento in zona punti, c’è un dato che impreziosisce ulteriormente il weekend ungherese della “Verdona”: per la prima volta in questa stagione, la squadra di Silverstone è riuscita a mettersi alle spalle almeno una Red Bull in condizioni di gara normali.
Il quinto posto di Alonso e il settimo di Stroll, entrambi davanti a Max Verstappen, non sono frutto di incidenti o anomalie tecniche, ma di pura performance e strategia. Un segnale forte. Solo poche settimane fa, un simile scenario sarebbe stato impensabile. Oggi, invece, certifica che il divario con team che sembravano inarrivabili può essere colmato. E forse, con ulteriori progressi, anche superato. Ma questo è l’obiettivo per il 2026 e per gli anni a venire.
Crediti foto: Aston Martin
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