La Red Bull scarica Sergio Perez. E non ha torto

Ore febbrili per Sergio Perez che vede il suo sedile farsi sempre più infuocato. In Red Bull hanno perso la pazienza e si valuta l'appiedamento "per giusta causa"

In Red Bull si vivono momenti difficili. Il rapporto non più idilliaco tra il team e il la sua punto da diamante, Max Verstappen (guarda il video-editoriale di Formulacritica), le evidenti problematiche tecniche di una RB20 che non ne vuol sapere di progredire nonostante gli update sistematicamente somministrati, un futuro incerto fondato su regole da interpretare al meglio e di un motore fatto in casa la cui efficacia è tutta da provare stanno mettendo a dura prova al tenuta del gruppo campione in carica. 

Sergio Perez, in Red Bull, ha sempre potuto contare sul supporto di Christian Horner che negli ultimi tempi però sembra vacillare. Il team principal della scuderia austriaca ha chiaramente detto dopo il Gran Premio d’Ungheria che le prestazioni offerte dal messicano non sono soddisfacenti e che è necessaria una rapida inversione di rotta. 

Chi invece è sempre stato molto meno tenero con il conducente di Guadalajara è Helmut Marko che dopo l’evento di Budapest non ha risparmiato ulteriori bordate a un pilota in evidente crisi psicologica e tecnica.

È stato un tipico weekend di Gran Premio per Perez: imprevedibile“, ha scritto l’81enne austriaco su SpeedweekCheco è stato molto bravo venerdì ed era appena dietro Max Verstappen, con i migliori long run tra tutti i piloti. Poi, purtroppo, è seguito uno stupido errore in qualifica, che ha portato alla 16esima posizione in partenza, seguita da una gara molto forte fino al settimo posto”.

Red Bull Perez
Helmut Marko arringa Sergio Perez

E fin qua nulla di straordinario o di particolarmente duro. Marko, nella circostanza si è limitato a fare la fotografia di quello che è stato il weekend magiaro dell’ex Racing Point. Poi arriva il momento di considerazioni più forti: “Va su e giù con lui, nessuno sa quando brillerà o quando commetterà un errore. Semplicemente non sta facendo prestazioni costanti e buone“.

Perez ha faticato negli ultimi tempi, raccogliendo solo 21 punti negli ultimi sette round: una media misera  di tre punti per weekend di gara. Nello stesso arco temporale Max Verstappen ha ottenuto 129 punti, cinque in più rispetto al totale del suo compagno di squadra nella stagione in corso. Una differenza netta che incastra il messicano alla sua mediocrità. E usiamo termini forti perché esprimersi diversamente sarebbe solo buonismo d’accatto che non fotografa i fatti per quello che sono effettivamente. 


Red Bull può attivare la clausola di protezione rimuovendo Sergio Perez 

Le cose per Sergio Perez si complicano poiché pare che gli ultimi andamenti sopra descritti  cozzino con quanto previsto dal contratto che ha recentemente firmato. In parole semplici la Red Bull avrebbe diritto di attivare delle clausole di protezione che prevedono addirittura l’allontanamento del pilota per scarsi risultati. 

Il clima intorno al messicano si fa pesante. Marko lo ha addirittura definito come il “problema più grande” della Red Bull. Viene da sé pensare che dopo la sosta estiva Perez possa ritrovarsi definitivamente fuori dalla RB20. 

Max ha ancora 76 punti di vantaggio nel campionato piloti, mentre la McLaren ha ridotto il divario a 51 punti nel campionato costruttori. Il vantaggio di Verstappen è di tre vittorie, quindi è sufficiente, se non rassicurante. Tuttavia, dobbiamo esibirci con costanza ed essere in grado di vincere di nuovo da soli”. 

Difendere il titolo piloti sarà sicuramente meno difficile che difendere il titolo costruttori. Mentre la McLaren continua a segnare punti con entrambi i piloti, il nostro problema più grande è che ultimamente abbiamo ottenuto troppi pochi punti con Perez“. Ha così tuonato il super-consulente di Graz.

Sergio Perez, Oracle Red Bull Racing

Qualche giorno fa nei commenti in calce agli articoli che teniamo sempre aperti per creare una dialettica costruttiva con i nostri lettori, c’era chi criticava aspramente uno scritto nel quale si pesavano, ovviamente in maniera non positiva, le prestazioni di Sergio Perez.  

Evidentemente le parole di Marko danno conforto al nostro punto di vista: Sergio sta clamorosamente sottoperformando e lo sta facendo nel team campione del mondo che fornisce comunque una vettura comunque in grado di lottare costantemente per la vittoria, anche se non è un mezzo dominante come quello della stagione passata.

Se uno solo dei due piloti riesce ad imporsi e l’altro annaspa in difficoltà irricevibili e ingiustificabili non è un problema della redazione di Formulacritica che esprime il suo lecito punto di vista. È piuttosto un difetto che chi mette il casco in testa dovrebbe sanare. 

Red Bull ha dato fin troppe chance al suo pilota; quindi è lecito che ora venga messo pesantemente in discussione non solo da Marko – il nemico dichiarato – ma anche e soprattutto da Christian Horner che ha letteralmente perso la pazienza. 

Quel che succederà nei prossimi mesi o nelle prossime settimane non è ovviamente scontato. Ma se Perez verrà silurato sarà soltanto per responsabilità sue perché sciorinare prestazioni così indecenti –  avete letto bene, indecenti –  non può essere più tollerabile. Quindi, con buona pace dei difensori d’ufficio non convocati, ci allineiamo alla posizione espressa da Marko ritenendo lecito e legittimo l’appiedamento per giusta causa.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Sportal

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