In un mondo che tende sempre più a censurare le voci fuori dal coro e ad appiattire il pensiero critico, questa arena ha sempre scelto la pluralità di giudizio. Nessuno, anche chi il progetto Formulacritica l’ha teorizzato, fondato e ora lo guida, può affrancarsi dal diritto altrui di essere messo in discussione. È ciò che voglio, è così che intendo fare comunicazione: no alla censura, sì al dialogo. Anche quando questo prende le mosse da un confronto duro e inizialmente un po’ troppo sopra le righe. Un dibattito che poi è stato stemperato in una chiacchierata privata dai toni pacati e concilianti.
Da questo scambio di vedute è venuta l’idea di dar voce a chi contestava un mio scritto ed ecco la sua risposta che pubblico integralmente senza modifiche concettuali ma solo con i necessari adattamenti per un pezzo destinato a vivere in uno spazio virtuale (ah, le leggi della SEO…).

Formulacritica dà voce ai suoi lettori
Ciao a tutti, faccio una breve presentazione. Mi chiamo Pietro, ho 23 anni e lo dico subito, sono un appassionato di Formula 1 e tifoso di Lando Norris, ma penso di riuscire ad essere abbastanza oggettivo, anche se ovviamente ogni tanto il tifo appanna la vista, ma è anche bello così.
Vi chiederete, chi è questo e perché sta scrivendo un articolo qua? E avete ragione, ora vi spiego. Nella serata di giovedì, giornata dedicata alla stampa in Giappone, mi sono imbattuto in un articolo di Formulacritica scritto dal direttore Diego Catalano, articolo basato sull’intervista di Norris, nella quale affermava che lui e Piastri sono la miglior coppia nella F1 attuale (alcuni siti riportano “l’unica squadra che ha 2 piloti buoni”, altri invece in modo diverso, ma il sunto resta quello).
L’articolo in questione è “Ufficiale: Lando Norris crede che siamo sciocchi“, per chi volesse leggerlo. Dopo aver scorso il pezzo, io e Diego abbiamo avuto un’accesa ma educata discussione su “X”, dalla quale nasce questa risposta. Il pezzo, che sicuramente era di natura satirica (sempre sia lodata e difesa la satira in tutte le sue forme), mancava però secondo me nella parte più importante, ovvero la spiegazione della totalità del concetto espresso da Norris.
Innanzitutto ha affermato che la McLaren sia la miglior macchina al momento, e come negarlo, e soprattutto, parte più importante, ha parlato di squadra più forte, non limitandosi ai piloti.
“Si tratta di un discorso di due piloti che capiscono la squadra, che sono stati nella squadra per molto tempo. Lewis è arrivato da poco alla Ferrari, ha spiegato apertamente che sta cercando ancora di imparare come usare il volante perché è molto complesso, quindi sarà in grado di estrarre il massimo dalla vettura rispetto a come possiamo farlo io e Oscar?”.
“La risposta è no. Lo ammette apertamente, quindi non è che io pensi di essere migliore di Lewis o di Charles, perché non lo penso, e sono sempre stato il primo ad ammetterlo, non mi metterei mai su un piedistallo, ma il modo in cui lavoriamo come squadra penso sia migliore di qualsiasi altra, il modo in cui ci spingiamo l’un l’altro e otteniamo di più l’uno dall’altro come piloti. Allora a quel punto sono anche d’accordo che siamo migliori di qualsiasi altro team, penso che questo sia il nostro vantaggio”.
Come si evince quindi da questo estratto, l’affermazione sulla miglior coppia/miglior squadra McLaren si basa su 2 aspetti fondamentali: esperienza all’interno del team e metodo di lavoro, non si parla in termini stretti di valore assoluto dei piloti. Nell’intervista, oltre ad elogiare Max e ribadire il sacrosanto merito del titolo conquistato dall’olandese nel 2024.
“Penso che sono in una situazione diversa dallo scorso anno. Anche se in alcuni momenti avevamo la macchina migliore e Max era in difficoltà, non ha mai ottenuto un risultato negativo, quindi ha fatto un ottimo lavoro e si è meritato il titolo lo scorso anno” .
Ha anche sottolineato come non si senta assolutamente superiore ad Hamilton o a Leclerc, ma semplicemente, come conferma lo stesso Hamilton, quando si cambia squadra bisogna assimilare una miriade di nuovi concetti, e l’unico dei top team che non ha nessun pilota in questa situazione è la McLaren.
Per concludere quindi, il pensiero di Norris è chiaro, condivisibile o meno: la McLaren, nell’insieme di tutti gli aspetti che vanno a completare un team di F1, ha la squadra migliore. E per quanto la satira e la leggerezza siano, anche dal mio punto vista, cardini della vita – quindi anche dello sport – sarebbe stato corretto riportare il pensiero completo, anche per non danneggiare l’immagine di una persona che riceve già una valanga d’odio, dal mio punto di vista ingiustificato.
Mi scuso della lungaggine, spero di essere stato chiaro ed interessante. Grazie al direttore e a tutta la redazione di Formulacritica per l’opportunità.
Crediti foto: Formulacritica, McLaren F1