La McLaren ha trasformato quella che molti considererebbero una sfida complessa in un’opportunità di crescita. Zak Brown non nasconde l’entusiasmo per la dinamica che si è venuta a creare tra Lando Norris e Oscar Piastri, definendo la gestione del loro rapporto professionale come un aspetto “stimolante” piuttosto che problematico dell’attuale campagna agonistica.
McLaren – Il vantaggio costruttori alimenta la rivalità tra Piastri e Norris
La stagione 2024 ha visto la squadra papaya consolidare una posizione dominante nel mondiale costruttori, accumulando un margine di 238 punti sui più immediati inseguitori. Questo risultato ha posto le basi per un nuovo scenario competitivo, in cui entrambi i piloti possono permettersi di battagliare senza compromettere gli obiettivi della squadra.
Il turning point si è materializzato durante il Gran Premio del Canada, quando per la prima volta le due MCL38 si sono trovate a doversi confrontare direttamente in pista. L’episodio ha rappresentato un preludio di quanto sarebbe accaduto settimane dopo in Austria, dove Norris e Piastri hanno dato vita a una battaglia serrata per la vittoria, mantenendo un livello di rispetto reciproco che ha impressionato gli osservatori.

L’approccio manageriale di Brown: equilibrio e trasparenza
“L’Austria è stata una gara epica“, ha dichiarato Brown durante il weekend di Silverstone, sottolineando come quello scontro rappresentasse esattamente ciò che tifosi e addetti ai lavori desideravano vedere. La filosofia gestionale della scuderia inglese si basa su principi chiari: equipaggiamento identico, trattamento equo e libertà di competere contro tutti, compreso il compagno di squadra.
Questo approccio ha permesso alla McLaren di evitare le tensioni che spesso caratterizzano le rivalità interne, creando invece un ambiente dove l’agonismo può esprimersi senza compromettere l’armonia del team. Brown ha evidenziato come il comportamento pubblico dei due piloti rifletta fedelmente la loro interazione dietro le quinte, segno di una professionalità matura e di un rispetto genuino e sentito.

McLaren: la “chimica” del team come fattore decisivo
Il successo nella gestione di questa dinamica viene attribuito dal CEO alla “chimica” sviluppata all’interno dell’organizzazione. Questo elemento intangibile ma fondamentale ha permesso di creare un framework dove la competizione può fiorire senza degenerare in conflitti distruttivi.
La visione di Brown si estende oltre la stagione corrente: l’auspicio è che questa rivalità costruttiva possa protrarsi fino alla conclusione del campionato, ad Abu Dhabi, con entrambi i piloti che continuano a darsi battaglia mantenendo quel livello di correttezza sportiva che ha caratterizzato i loro confronti fino a questo momento.
L’approccio della McLaren rappresenta un modello di gestione che altre squadre potrebbero studiare, dimostrando come la rivalità interna possa trasformarsi da potenziale problema in risorsa strategica per il raggiungimento degli obiettivi agonistici.
Crediti foto: McLaren F1
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