“Viva l’Inghilterra”, canta Claudio Baglioni in un brano del 1973. Quell’anno, a Silverstone, Peter Revson ottenne la sua prima vittoria. Aveva quasi due mesi l’artista romano il 14 luglio ’51, quando la Ferrari scriveva l’incipit di successi grazie a José Froilán González. L’edizione di settantatré anni fa, invece, significò – inoltre – l’unica gara disputata da Eric Thompson, il quale andò anche a punti. Nel 1954, il compianto Onofre Marimón (argentino) salì per la seconda e ultima volta sul podio: morirà due settimane più tardi, in Germania.
Le storie d’Inghilterra in Formula 1
Doppia prima volta per la Formula 1 nel Gran Premio di Gran Bretagna ’55, considerato che non si era mai gareggiato sul circuito di Aintree. Vinse Stirling Moss, il quale in precedenza non era mai riuscito a salire sul gradino più alto.
“Torniamo” a Silverstone, quando nel 1958 quel gentiluomo di Peter Collins conquistò l’ultima vittoria. Quell’edizione è ricordata, inoltre, per il podio tutto britannico: accadrà anche nel ’63, ’64 e 1965. John Surtees non vinse mai nel Gran Premio di casa, anche se vi ottenne il primo podio (1960) e l’ultimo punto nel ’71.
Il rosso dominò l’edizione ’61, con Wolfgang von Trips davanti a Phil Hill e Richie Ginther: il tedesco scrisse così l’explicit di successi. E non abbiamo dimenticato le storie di Brands Hatch, dove nel 1968 Jo Siffert conquistò la prima vittoria. E proprio su quel circuito, tre anni più tardi, perderà la vita, in una gara non valida per il Mondiale di Formula 1.

A proposito di Brands Hatch
Qualche anno fa, in uno speciale di Autosprint dal titolo Grandi corse mai dimenticate, Arturo Merzario scrisse:
“Siamo di fronte a quella che io definisco una pistona da tesi di laurea. Il classico tracciato sul quale, se vai forte, vuol dire che sei un manico vero. È sempre stato un luogo per intenditori. In pista e fuori. Per quelli che guidano e per chi li giudica. Il competentissimo pubblico britannico da sempre ritiene, e a ragione, che un pilota molto competitivo su questo circuito non può che essere uno molto, molto dotato”. Storia e storie anche a Brands Hatch.
E in Inghilterra…
Ci sono poi gare che ricordi non solo per il primo o l’ultimo successo, ma anche per altro. Come dimenticare l’edizione del 2003? La grande rimonta di Rubens Barrichello e l’invasione di pista. Nel ’95, Johnny Herbert conquistò la prima vittoria; settimo giunse Pierluigi Martini, all’ultimo Gran Premio completato. Tre anni dopo, invece… Ma questa è un’altra storia, in una domenica ricca di gialli. Disse Bruno Pizzul, prima della finale del Mondiale di calcio: «Giallo a Silverstone nella Formula 1, giallo al Tour con la caduta di Cipollini. E giallo qui a Parigi con la storia di Ronaldo…»
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