La ridefinizione del quadro regolamentare che entrerà in vigore nel 2026 sta spingendo la FIA a un intervento parallelo: la revisione sistematica del linguaggio tecnico che accompagnerà la nuova Formula 1. L’intento non è marginale. Place de la Concorde vuole evitare che l’introduzione di concetti inediti – legati a vetture riprogettate e a una gestione aerodinamica completamente differente – si traduca in un lessico frammentato, difficile da seguire per il pubblico e incoerente tra i diversi attori del paddock.
Il punto di partenza è la complessità del pacchetto 2026. Le monoposto adotteranno propulsori ibridi rivisti, telai ripensati nelle proporzioni e un sistema aerodinamico attivo che soppianta definitivamente il DRS. Su ogni rettilineo sarà possibile variare l’incidenza sia dell’ala anteriore sia di quella posteriore, definendo un assetto “a bassa resistenza” che si contrappone alla configurazione standard da curva. A questo si aggiungerà un impulso elettrico attivabile quando un pilota si trova entro il secondo di distacco dall’avversario, mantenendo un meccanismo regolamentare pensato per favorire i sorpassi anche senza il tradizionale flap mobile.

Proprio l’introduzione di questi sistemi aveva spinto la FIA, nei primi documenti ufficiali, a impiegare definizioni come modalità X, modalità Z e modalità di Override. Una terminologia giudicata successivamente poco intuitiva, al punto che l’acronimo MOM aveva generato ulteriore confusione. In una fase successiva le etichette sono state ricondotte a modalità rettilinea e modalità curva – nomenclature poi abbreviate in sigle interne come SLM – ma secondo la Federazione il risultato finale non ha ancora raggiunto il livello di chiarezza auspicato.
Il responsabile delle monoposto, Nikolas Tombazis, ha confermato ad Abu Dhabi che è in corso un lavoro di standardizzazione che coinvolge sia i tecnici interni sia interlocutori esterni come team, broadcaster e media. L’obiettivo è arrivare a una terminologia unica, utilizzata in egual modo nelle comunicazioni radio, nei documenti regolamentari e nelle trasmissioni televisive, evitando sovrapposizioni e versioni locali delle stesse funzioni.
Secondo Tombazis, le proposte definitive sono in fase avanzata e dovrebbero essere chiuse entro la metà di dicembre, anche se i dettagli non sono ancora stati divulgati. È però già delineato l’approccio generale: ciò che oggi è denominato override manuale potrebbe diventare semplicemente modalità di sorpasso, mentre le precedenti modalità X e Z sarebbero inglobate sotto un’unica classificazione dedicata all’aerodinamica attiva.

La logica di fondo è che, con la nuova architettura delle monoposto, la distinzione fra molteplici configurazioni perde di rilevanza. La vettura alternerà soltanto due pacchetti: uno strutturato per massimizzare il carico nei tratti guidati e uno pensato per ridurre la resistenza all’avanzamento sui rettilinei, requisito indispensabile per garantire efficienza ai nuovi propulsori ibridi.
In altre parole, la semplificazione terminologica non è un esercizio di comunicazione, ma un passaggio necessario per rendere leggibile un sistema tecnico che, per complessità intrinseca, rischierebbe altrimenti di rimanere chiuso agli addetti ai lavori. La FIA vuole che la Formula 1 del 2026 sia comprensibile non solo per chi la progetta, ma anche per chi la osserva.
Crediti foto: F1, FIA
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