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Home Approfondimenti

La Ferrari ha fatto bene a mollare Sainz per Hamilton?

Lewis Hamilton sembra in una fase catatonica, mentre Carlos Sainz è in crescita. La Ferrari ci ha visto giusto nel programmare lo switch tra i due?

Dario Sanelli by Dario Sanelli
22 Ottobre 2024
in Approfondimenti, F1, News
Tempo di lettura: 5 minuti
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Ferrari Hamilton

Carlos Sainz e Lewis Hamilton: passato e presente della Ferrari

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A volte dalle provocazioni – perché quella del titolo sostanzialmente lo è – nascono riflessioni su cui fare ragionamenti. Chiaramente, non è il miglior modo di procedere quello di basarsi su un singolo evento per provare a tracciare una legge generale, ma ciò che abbiamo osservato nell’ultimo Gran Premio degli Stati Uniti merita un approfondimento.

Carlos Sainz è stato autore di un weekend di gara eccellente. Protagonista nella Sprint Race, tanto da far arrabbiare qualche ultras leclerchiano (leggi qui), nelle qualifiche serali è riuscito a mettersi davanti a Leclerc, cosa certamente non semplice, considerando anche gli andamenti dei duelli interni alla Ferrari. Nella gara della domenica, il madrileno si è piazzato in seconda posizione, dovendo però anticipare molto la sua sosta per sbarazzarsi della Red Bull di Max Verstappen.

Questo alla fine ha condizionato la sua gara, non offrendogli la possibilità di lottare decimo su decimo con il compagno di squadra per il bottino grosso. Tuttavia, questo non significa che l’intero weekend texano di Carlos debba essere sminuito o ridimensionato. Tutt’altro. Anche in considerazione del fatto che sta correndo praticamente da “licenziato” e, nonostante ciò, continua a sposare convintamente la causa rossa, contribuendo a portare la SF-24 nelle zone altissime della Classifica Costruttori.

Mentre tutto questo accadeva, in un altro box si consumava una sorta di dramma sportivo. La Mercedes W15 aggiornata non ha funzionato (leggi il focus tecnico) e ne ha pagato le spese soprattutto Lewis Hamilton che, dopo una grande partenza in cui ha recuperato ben cinque posizioni, è finito nella ghiaia dicendo addio ai sogni di rimonta. In generale, non è stato un buon weekend per il sette volte campione del mondo, che negli ultimi tempi sembra abulico, annoiato, quasi spaesato in quella che è stata la sua squadra dal 2013, dando vita a uno dei matrimoni più lunghi della storia della Formula 1.

Mercedes GP USA 2024
Il mesto epilogo del Gp degli Stati Uniti 2024 per Lewis Hamilton.
Foto: Getty

È vero, in Formula 1 gli stimoli sono tutto, e per Hamilton questa evidenza vale forse più che per ogni altro pilota. La sua carriera dimostra chiaramente che, senza quel sacro fuoco della sfida e dell’obiettivo da raggiungere, Lewis tende a spegnersi piuttosto che trovare quella voglia di fare nonostante non si lotti per nulla di importante.

Probabilmente il britannico ha già la mente rivolta alla sua nuova esperienza in rosso, ma forse questo non basta per giustificare le sue ultime prestazioni. Nella stessa condizione opera anche Sainz, che però sta mettendo a frutto quella sorta di “rabbia da abbandono”, raccogliendo i frutti di una stagione 2024 in crescendo, dopo una fase di appiattimento dovuta probabilmente più a una SF-24 incapace di produrre prestazioni solide, piuttosto che a una mancanza di motivazioni.

Quella di Hamilton per la Ferrari è stata un’operazione tecnica, ma anche commerciale. Se Fred Vasseur ha visto un’opportunità per far crescere il team con un pungolo fortissimo come quello che offre Lewis, portatore di velocità, capacità organizzative e la facoltà di indirizzare lo staff tecnico su dove migliorare, la dirigenza di John Elkann e Benedetto Vigna ha probabilmente valutato anche le ragioni economiche alla base dell’intesa tra il pilota più famoso e riconosciuto nella Formula 1 e il team con il brand più celebre al mondo.

Carlos Sainz tutto questo non poteva garantirlo e, forse per tale ragione, ha pagato venendo abbandonato sul più bello, quando le trattative per il rinnovo contrattuale erano molto avanzate, tanto da farlo sentire in una botte di ferro. Un fulmine a ciel sereno che il madrileno ha assorbito con classe, senza polemizzare, abbassando la visiera e facendo quello che sa fare meglio: correre. Non qualcosa di scontato, e che ora instilla quella piccola lacrima di dubbio che fa sorgere la domanda: la Ferrari, ha fatto bene i conti?

Sainz Leclerc
Ferrari – Il duello tra Carlos Sainz e Charles Leclerc durante la Sprint Race del Gp degli Stati Uniti 2024

Sainz out, Hamilton in: affare per la Ferrari?

Siamo ovviamente nel campo della provocazione, lo ribadiamo una volta ancora, ma ci sono alcuni elementi che evidenziano fattori di rischio. Vediamoli.

  • Anagrafe. Sainz ha compiuto 30 anni il 1° settembre, Hamilton spegnerà 40 candeline il 7 gennaio. Dieci anni di differenza che possono pesare, considerando che la carriera dello spagnolo non è ancora nella fase terminale, mentre quella di Lewis, per ragioni logiche e biologiche, si avvia verso l’epilogo. Questo non significa avere meno stimoli, ma potrebbe comportare un naturale declino prestazionale, inevitabile con il passare degli anni. Ferrari non ha somministrato un contratto breve al sette volte iridato, quindi potrebbe averlo in squadra fino ai 43 anni, un’età avanzata per uno sport come la Formula 1.
  • Rapporto con i compagni di squadra. Sainz e Leclerc fanno coppia ormai da qualche anno. Il loro rapporto è improntato al massimo rispetto, grande amicizia e totale collaborazione. Qualcuno potrebbe dire che ogni tanto sono emerse delle scaramucce, ma è un processo assolutamente naturale tra piloti che, per natura, sono animali competitivi. Facendo un bilancio onesto, si può osservare che i due hanno sempre remato nella stessa direzione, lavorando per il bene del team. Questo va sottolineato per smentire certe stupide voci secondo cui Sainz sarebbe stato un ostacolo per Leclerc in alcune circostanze. Pagliacciate!
  • Gestione interna. Hamilton non verrà in Ferrari per scaldare il sedile: vorrà giocarsi tutte le sue chance per vincere quell’ottavo titolo sfuggitogli in maniera assurda ad Abu Dhabi nel 2021. Questo potrebbe spezzare gli equilibri creati nella coppia formata dai due Carlos. In questo caso, servirà la grande sagacia gestionale di Vasseur, che dovrà tenere a bada l’ego e la voglia di due campioni che potrebbero non collaborare come è accaduto fino a questo momento.
  • Stimoli iridati. È vero che Lewis insegue l’ottava corona, ma è altrettanto vero che Sainz un titolo non l’ha mai vinto, e questo è certamente un grande stimolo per lui. Non si vuole dire che Lewis sia appagato, perché non è così, ma è chiaro che c’è una differenza tra la situazione che vive l’inglese e quella che vive lo spagnolo. Ritornando al discorso di un Hamilton che performa solo in presenza di grandi obiettivi, se dovesse perdere il duello interno, rischierebbe di portare meno valore tecnico alla Ferrari. Congetture, certo, ma non del tutto escludibili.
  • Operazione rischiosa. Per tutti questi elementi, quella di Hamilton in Ferrari potrebbe essere un’operazione non solo vantaggiosa, ma anche rischiosa, viste le cifre coinvolte e, soprattutto, l’altissima aspettativa del pubblico e del team nei confronti del pilota e di quest’ultimo nei riguardi della scuderia che dovrà fornire un materiale tecnico di prim’ordine a un  che ha fatto il grande salto non per questioni di marketing, ma perché vuole vincere ancora.
Hamilton Ferrari
Lewis Hamilton sulla Mercedes W15 mette la Ferrari di Carlos Sainz nel mirino. Presente e futuro che si fondono

Insomma, Sainz avrebbe rappresentato la continuità: quel pilota che si integrava perfettamente con Leclerc, creando un pacchetto forse un po’ sbilanciato in favore del monegasco, ma che comunque non era da valutare negativamente, visto che la Ferrari poteva contare su una stella e un pilota di altissimo livello che potesse aiutarlo alla bisogna.

Ora Maranello cambia del tutto paradigma, mettendo due fenomeni l’uno accanto all’altro, con tutti i vantaggi che ne possono derivare, ma anche con i relativi problemi gestionali che potrebbero scaturire.

Per concludere, questo scritto non intende gettare panico, ma piuttosto offrire un momento di riflessione, valutando anche il rovescio della medaglia in un’operazione che, negli ultimi tempi, molti mettono in dubbio, alla luce delle recenti prestazioni di Hamilton da un lato e di Sainz dall’altro: uno sembra in fase calante, mentre l’altro si esalta nel momento di passaggio, mostrando alla Ferrari che forse è stata frettolosa nel “bollare” lo spagnolo in favore della stella della Mercedes. Il tempo ci dirà se Vasseur avrà avuto ragione.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Scuderia Ferrari HP

Tags: Carlos SainzEditorialeF1FerrariGp Messico 2024Lewis HamiltonMercedesNews
Dario Sanelli

Dario Sanelli

Parlo poco, scrivo tanto. E lo faccio sul motorsport per formulacritica.it.

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