Viviamo in un mondo in cui le fake news la fanno da padrone e abbiamo ben pochi mezzi per contrastarle. Una volta pubblicate, rimarranno per sempre nelle menti delle persone, anche se smentite prontamente. Una di queste ha riguardato anche la Formula 1, con il quattro volte campione del mondo Max Verstappen a sua insaputa protagonista di questa ignobile vicenda.
Bartłomiej Pejo, deputato polacco di estrema destra, membro del partito “Nuova Speranza”, ha utilizzato una falsa dichiarazione del talento di Hasselt per far propaganda contro la comunità LGBTQ+ e l’ideologia woke.

L’incidente su X
Bartłomiej Pejo ha pubblicato un tweet in polacco elogiando Verstappen per aver “dichiarato che boicotterà il ”Pride Night F1”, un evento inventato a tema LGBTQ+ che si sarebbe tenuto durante un Gran Premio, aggiungendo: “La pista dovrebbe essere un luogo di corse, non di ideologia woke”. Ha incluso un’immagine di Verstappen e concluso con “Bravo!”.
Il post ha ricevuto oltre 8.900 like, 561 repost e 291.000 visualizzazioni, mostrando come contenuti del genere si diffondano rapidamente tra i follower di Pejo. Il post è stato rimosso solo il giorno dopo, viste le aspre critiche dei suoi oppositori e dei fan del campione olandese.
Max Verstappen non ha mai fatto dichiarazioni del genere. Al contrario: Max è noto per mantenere un profilo basso sulle questioni politiche e sociali, focalizzandosi sul mondo delle corse. Ha evitato commenti su temi “woke” o del Pride, ma ha difeso la neutralità dello sport in interviste passate.
Pejo, motociclista e fan dello sport, spesso cita figure come Verstappen per allinearsi a un’immagine “maschile” e anti-ideologica. “Nuova Speranza” usa tattiche simili per attrarre giovani conservatori. Questo caso non è isolato: Pejo ha una storia di post controversi su temi LGBTQ+ e “woke”, e il tweet sembra un tentativo di cavalcare l’onda della popolarità di Verstappen dopo la vittoria del Gran Premio d’Italia, a Monza.

F1 – Lo sport non deve fare politica, ma la politica non deve avere nulla a che fare con lo sport.
La destra mondiale non ha un buon rapporto con gli sportivi che si espongono verso i diritti civili e sociali. In Formula 1 abbiamo avuto due importanti campioni del mondo che si sono esposti: Sebastian Vettel (qui un nostro approfondimento) e l’attuale pilota della Ferrari, Lewis Hamilton.
Entrambi i campioni sostengono il movimento LGBTQ+, basti pensare alla maglietta con l’arcobaleno indossata da Vettel durante l’inno ungherese al Gran Premio d’Ungheria e i caschi di Hamilton calzati durante i Gran Premi mediorientali, sempre a tema arcobaleno.
Certa destra come modus operandi ha quello di zittire i grandi personaggi dello sport che non si dovrebbero schierare o non dovrebbero prendere posizioni decise. D’altro canto, come capitato con Verstappen, certa politica populista non si fa scrupoli ha creare delle fake news o false dichiarazioni per fare della becera propaganda per i propri interessi.
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Crediti Foto: AFP