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La F1 si affida al margine di insicurezza

Red Bull RB20: una macchina semplicemente veloce o anche dominante? Su questa sottile differenza si giocano le speranze di vedere una F1 imprevedibile

Diego Catalano by Diego Catalano
2 Marzo 2024
in F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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Red Bull RB20

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) impegnato nelle libere del Gp del Bahrain

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Se ripercorriamo mentalmente il film della stagione di F1 2023 faremo fatica a ricordare errori commessi dal Team Red Bull. Anche se la scuderia anglo-austriaca ha rasentato la perfezione non sono mancate le occasioni in cui qualche piccola topica è stata generata. Normalissima dinamica.

Il grande vantaggio che la RB19 aveva espresso nei riguardi di una concorrenza smarrita che ha perso troppo tempo a capire quale linea di sviluppo seguire ha permesso di mascherare quelle piccole imprecisioni che caratterizzano l’annata di ogni scuderia.

Con un gap così aperto gli uomini di Milton Keynes hanno potuto fare due cose  in quasi totale libertà:

  • Sviluppare con un grande anticipo il modello 2024.
  • Affrontare tutto il 2023 a testa libera e sapendo di non poter essere raggiunti dalla concorrenza.

Questo secondo aspetto è stato uno degli elementi alla base di quei record stabiliti in maniera quasi compulsiva 21 legare vinte sulle 22 disputate. L’unica eccezione è stata quella di Singapore, evento nel quale Adrian Newey e i suoi si sono letteralmente smarriti nella ricerca di un setup mai trovato. Una parentesi inspiegabile ed inspiegata che non ha evitato di trasformare la RB19 nella vettura di Formula 1 più vincente di sempre.

Max Verstappen - Gp Bahrain 2024
Max Verstappen, poleman del Gp del Bahrain 2024

F1, Red Bull RB20: esiste ancora un ampio margine di sicurezza?

Dopo un solo turno di qualifiche, quelle del Gran Premio di Bahrain, è prematuro tracciare dei bilanci coerenti. Bisognerà almeno attendere la gara e forse qualche altro GP per capire i veri andamenti della stagione 2024. In ogni caso, a livello puramente sommario, sembra che la RB20 non sia una macchina totalmente dominante come lo era la progenitrice. 

Se questa cosa fosse confermata significherebbe che gli uomini di Milton Keynes devono operare con un clima pressorio molto più elevato. “Da quanto si è visto sembra che quest’anno la Red Bull non avrà quel margine che aveva l’anno scorso e forse più squadre potrebbero metterla sotto pressione quando saranno chiamati a prendere particolari decisioni strategiche o di setup”.

Il passaggio in grassetto è ascritto a Frédéric Vasseur (qua il testo completo) ed è esplicativo di quanto potrebbe – si spera – succedere in questo 2024. La tanto chiacchierata e mai palesata convergenza prestazionale che si presenterebbe come elemento disturbante delle certezze di un team che è alle prese con un Horner-Gate ancora aperto considerando che FIA e Liberty Media vogliono vederci chiaro nonostante la chiusure delle indagini interne. 

Frédéric Vasseur - Team principal Scuderia Ferrari
Frédéric Vasseur – Team principal Scuderia Ferrari

Senza entrare in analisi numeriche, ma ragionando di semplice logica storica, un gap medio di un paio di decimi non permetterebbe di impostare un dominio asfissiante come quello a cui le franchigie rivali hanno assistito passivamente nel 2023.

Una soglia così risicata permetterebbe di mettere pressione costante in pista alla Red Bull e, fattore ancora più determinante, consentirebbe di recuperare il deficit tecnico anche in regime di aerodynamic test regulation, budget cap e congelamento normativo. 

La questione è semplice: sta tutta nel capire quale sia il margine reale che la RB20 ha sulla concorrenza. Se in gara, ossia il momento che conta davvero, la vettura concederà ancora distacchi bulgari alla concorrenza allora ci si avvierà verso un altro mondiale monopolizzato.

Viceversa, se le distanze saranno brevi, si possono accendere quegli elementi che non permettono a un team di lavorare in totale scioltezza sapendo che gli eventuali errori commessi non si riverberano fattivamente sulle prestazioni e sulla classifica finale.

Per amore dell’incertezza (un bene per lo sport) e dello spettacolo dobbiamo augurarci che la profezia di Frédéric Vasseur si realizzi pienamente. Solo in questo modo potremmo osservare un mondiale di F1 davvero combattuto e che non abbia l’epilogo che oggi un po’ tutti si aspettano: Max Verstappen per la quarta volta campione del mondo. 


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

Tags: F1FerrariGp BahrainMercedesRed Bullslider
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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