La F1 ha un problema con le penalità

Le penalità inflitte durante l’ultimo Gran Premio d’Austria sollevano dubbi che la F1 non riesce a risolvere

F1 – Il Gran Premio d’Austria, in un verso o nell’altro, regala sempre grandi polemiche. L’anno scorso erano i circa 1200 track limits visionati dalla FIA, su una richiesta d’appello dell’Aston-Martin, che destabilizzò gran parte della classifica finale.

Quest’anno, invece, a tenere banco è il duello che ha visto “vincitore” il tre volte campione del mondo della Red Bull, Max Verstappen, nei confronti della McLaren di Lando Norris costretto al ritiro. Ovviamente, l’asso olandese ha perso la gara ma, anche con un danno alla gomma posteriore di sinistra, con la sosta obbligata ai box e i 10 secondi di penalità inflittigli, è riuscito comunque ad arrivare 5° in classifica, guadagnando 10 punti sui suoi primi inseguitori, Norris e il ferrarista Leclerc, che si è posizionato nelle retrovie dopo una gara da dimenticare.

Verstappen Austria
Il momento del contatto tra Max Verstappen e Lando Norris nelle fasi finali del Gp d’Austria 2024

Poco prima del “fattaccio” Lewis Hamilton e Alexander Albon sono stati penalizzati di 5 secondi per aver toccato la riga della corsia d’entrata ai box, mentre rientravano ai per la sosta. Chiaramente è una regola, ci sta tutta, non la contesto, ma pestare la riga non procura un vantaggio al pilota, come invece può essere oltrepassare più volte la linea che delimita i confini della pista.

I “5 secondi” oggi vengono visti dai giudici di gara come la panacea di quasi tutti i mali. Ma ogni “male” è diverso dagli altri, da quello più veniale a quello più grave. Solo in casi eccezionali, come l’effettivo vantaggio o la grave incuranza di un sorpasso, vengono dati i 10 secondi.

Se toccare la riga della corsia d’ingresso ai box vale 5 secondi, anche se non procura alcun vantaggio, l’unsafe release, in parole povere la “mancata precedenza” dopo aver effettuato un pit-stop che potrebbe causare un pericoloso incidente e coinvolgere le persone ai box, dovrebbe valere 10 secondi, non la metà.

Si vuole punire chi pesta la riga della corsia che porta ai box? Invece di dare 5 secondi, se ne diano 2 e mezzo. A parer del sottoscritto, è una punizione equa.

Le penalità dovrebbero avere valore commisurato alla gravità dell’azione compiuta e non essere tutte uguali per azioni diverse. Gli antichi romani avrebbero utilizzato la nota locuzione “est modus in rebus”: per ogni situazione, bisogna utilizzare la giusta moderazione. La Formula 1, dal canto suo, preferisce la sicurezza dei famigerati “5 secondi”. Fa niente se il pilota non si è avvantaggiato, l’importante è che si punisca e si faccia spettacolo.


Crediti foto: F1

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