Il recente Gran Premio del Brasile ha visto Max Verstappen, tre (quasi quattro) volte campione del mondo e pilota olandese della Red Bull, compiere una delle rimonte più incredibili nella storia della F1. Partito dalla 17ª posizione, dopo una qualifica conclusa al 12° posto con una penalità di 5 posizioni in griglia a causa del cambio di alcune componenti della power unit, l’olandese non si è scoraggiato e ha sfoggiato tutte le sue abilità, annichilendo i suoi avversari.
Solo Charles Leclerc è riuscito a contenere la furia del talento di Hasselt, fino a quando il ferrarista non è stato richiamato ai box per il cambio gomme. Come spesso accade, la fortuna aiuta i campioni: Verstappen ha potuto approfittare di un cambio gomme “gratuito”, grazie alla bandiera rossa esposta dalla direzione gara a causa del peggioramento del meteo.

Alla ripartenza, Verstappen ha bruciato l’Alpine di Esteban Ocon, andando verso una vittoria che chiude di fatto la questione del titolo piloti. Al prossimo Gran Premio, a Las Vegas (terzo e ultimo negli Stati Uniti), l’olandese potrà già fregiarsi della sua quarta iride.
F1, Senna – Verstappen: un paragone azzardato
Dopo questa straordinaria prestazione, come spesso accade, addetti ai lavori e mondo social hanno iniziato a fare paragoni improbabili, alimentati dal tracciato di Interlagos, casa di Ayrton Senna, e dal trentennale della sua scomparsa.
La rimonta di Verstappen è stata paragonata al celeberrimo “The Lap of the Gods” (qui la sua storia), compiuto da Ayrton Senna a bordo della McLaren nel Gran Premio d’Europa del 1993 disputatosi a Donington Park, in Inghilterra, quando al via, in meno di un giro, passò dal quinto al primo posto, vincendo poi l’evento. Quella McLaren MP4/8, pur competitiva, non poteva reggere il confronto con la Williams FW15C di Alain Prost.

Tra l’era Senna e quella Verstappen sono trascorsi più di 30 anni: le monoposto, i circuiti e i piloti stessi sono cambiati, rendendo il paragone insostenibile sotto ogni punto di vista. Chi ha visto del misticismo nella gara di domenica si è illuso. E ciò che più dispiace è che anche giornalisti e figure con oltre quarant’anni di esperienza siano caduti in questa trappola, per compiacere i lettori o ricevere like e condivisioni.
Lasciamo Senna nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di vedere le sue imprese e godiamoci ciò che Verstappen ha fatto e farà. I paragoni lasciano il tempo che trovano.
Crediti foto: McLaren F1, Oracle Red Bull Racing
sono pienamente d’accordo. senna vinse con una macchina fin troppo inferiore. max ha la vettura migliore. il paragone non regge. mi scuso per il ritardo ma son capitato il forum per caso solo ora. vorrei aggiungere che ste f1 stanno troppo prevaricando i piloti. le ‘rimonte’ sono possibili solo da chi ha l’auto migliore. da quando la Mercedes non è più al top il fenomeno Hamilton è sparito. non si vede più un vero ‘mago della pioggia’. son certo che nella f.1 (2025) un pilota fenomenale sul bagnato ci deve per forza essere, ma nella ipersupertecnologica f.1 non lo vedremo mai.