Bisogna ammetterlo in estrema franchezza e senza nascondersi dietro un dito: riempire un contenitore di notizie in un periodo di pausa non è un’operazione semplice. Fare informazione non è solo produrre cronaca nuda e cruda, ma analizzare i fenomeni e, perché no, lanciarsi in considerazioni personali che vanno a costruire i cosiddetti pezzi di opinione.
In questa fase si tende a spingere proprio su questi aspetti: articoli che analizzano ciò che è stato e ciò che potrebbe essere, e altri in cui si scrivono punti di vista che, è bene sottolinearlo, non hanno valore oggettivo, ma provano a offrire al lettore uno scenario diverso da quello che si potrebbe immaginare. Insomma, degli scritti che aiutano a valutare un fenomeno da un’altra prospettiva.
Quando i motori sono fermi, impazza il tema del mercato. In questo morente 2024, è solo il mondo Red Bull ad animare questo particolare ambito, visto che attendiamo da un momento all’altro l’annuncio di Liam Lawson in sostituzione di Sergio Perez e la contestuale promozione di Isack Hadjar in Visa Cash App RB. Per il resto, le line-up sono definite da un pezzo e, almeno fino all’inizio del campionato 2025, non ci si attendono scossoni di sorta.

Cadillac in F1, Daniel Ricciardo: suggestione con basi concrete?
Ma, come sempre accade, questo è il tempo in cui bisogna pur parlare di qualcosa. Una delle notizie che ha caratterizzato questi ultimi tempi è la promozione del progetto Andretti Cadillac General Motors che, dopo una lunga battaglia politica, è riuscito a convincere i vertici della Formula 1 ad essere accettato nel ristretto novero della Classe Regina del motorsport.
A seguito di ciò, due giorni fa, è giunta anche la conferma che la Ferrari sarà la fornitrice di power unit almeno nel biennio 2026 e 2027 (anche in futuro?), periodo nel quale Cadillac provvederà a costruire il proprio propulsore, che dovrebbe debuttare nel 2028.
Bene, proprio in vista della discesa in campo del colosso americano, sono iniziate a partire le speculazioni riguardo la coppia di piloti che guiderà le vetture, presumibilmente colorate di nero. Stando ai tedeschi della Bild, un giornale non propriamente nato per occuparsi di sport motoristici, il candidato più caldo per occupare uno dei due sedili dedicati alla F1 sarebbe Daniel Ricciardo.
Con 257 Gran Premi all’attivo, otto vittorie ottenute e migliaia di chilometri macinati, quello dell’italo-australiano è un nome che può assolutamente rappresentare una soluzione per una scuderia nascente che ha bisogno di punti di riferimento. Ma vanno anche osservati altri elementi. Il primo di questi è la parabola discendente che il driver ha mostrato negli ultimi anni.
Dopo l’esperienza in Renault e McLaren, con vittoria sporadica di Monza, Ricciardo non ha mai offerto prestazioni di rilievo. Anche la seconda possibilità offertagli dalla Red Bull tramite il suo team satellite non si è chiusa nella migliore delle maniere, tanto che è arrivato un appiedamento anticipato con Liam Lawson a soffiargli il sedile.
Associare Ricciardo alla Cadillac ci sembra più un esercizio congetturale che una notizia. E non appare nemmeno un’analisi molto realistica dei fatti. Nel 2026, Daniel avrà consumato un anno e mezzo lontano dalla Formula 1, salvo chiamate dell’ultima ora. Se già dopo il precedente stop non era tornato su livelli di competitività accettabili, figuriamoci dopo l’ennesimo periodo di allontanamento forzato, a cui si associa lo scorrere degli anni, che di certo non aiuta in termini di riflessi e performance generali.
Ciò che potrebbe favorire la candidatura dell’australiano è la sua grande fama negli Stati Uniti. Ma ciò non può bastare. Oggigiorno, la visibilità è importante, ma non è tutto, soprattutto per un team che ha bisogno di certezze e di punti di riferimento, visto che si troverà a debuttare in una vasca piena di piranha.

Cadillac F1: più probabile l’ingaggio di un pilota attivo
È più probabile che Cadillac punti su un pilota esperto ma ancora in attività, o magari su qualcuno che provenga, per esempio, dall’academy Ferrari in un quadro più ampio di collaborazione che non si limita ai soli motori. Ancora, non è da escludere l’opzione che porta a un conducente statunitense, proprio per avvolgere ancora di più il programma nella bandiera a stelle e strisce.
Insomma, la Formula 1 è ferma, ma come potete osservare, la fantasia di alcuni redattori galoppa in maniera prorompente. Daniel Ricciardo ha già dato, e probabilmente sarà molto difficile rivederlo in sella come pilota titolare. Ma in questa fase di stanca, si sa, è pur necessario ragionare su qualcosa. È lecito farlo, ma bisogna essere chiari affermando che certe costruzioni non hanno fondamenta solide, ma sono piuttosto scenari ipotetici di difficilissima realizzazione.
Crediti foto: Visa Cash App RB