Nel 2023, dopo oltre 40 anni, la F1 è tornata a Las Vegas, una città nel cuore del deserto del Nevada, famosa per il gioco d’azzardo, per Elvis Presley, per i matrimoni lampo e per la possibilità di passeggiare da una “piccola Venezia” fino a ritrovarsi sotto una riproduzione della Tour Eiffel.
Il Gran Premio di Las Vegas rappresenta un unicum per la Formula 1, poiché è organizzato direttamente dai proprietari della categoria, Liberty Media. Ed è risaputo quanto il colosso dei mass media ci tenga a promuovere il proprio prodotto.
F1, Gp Las Vegas: i numeri sono impressionanti
L’evento ha avuto un impatto economico straordinario sulla “città del peccato”. I dati parlano chiaro: circa 1,5 miliardi di dollari generati, superando di ben 500 milioni l’ultimo Super Bowl, la finale di football americano, considerata uno degli appuntamenti sportivi più seguiti al mondo.

La F1 in Nevada ha generato ben 77 milioni di dollari solo in tasse, contro i 33,6 milioni del Super Bowl. Di questi, 22 milioni sono stati investiti nell’istruzione locale, rappresentando un importante contributo alla comunità.
Il Gran Premio si svolge durante il weekend del “Thanksgiving Day” (il Giorno del Ringraziamento), un periodo che storicamente non è particolarmente redditizio per la città. Tuttavia, l’arrivo della F1 ha dato un nuovo significato a questa festività, trasformando il weekend in un’occasione di grande affluenza e visibilità.
Secondo il “Las Vegas Convention and Visitors Authority”, il weekend del Gran Premio ha generato per la città un incremento di ben sei volte della pubblicità mediatica ricevuta rispetto alla media annuale. La F1 è diventata così un vero e proprio marchio per la metropoli.
Ovviamente, non è tutto oro ciò che luccica. Numerose sono state le lamentele da parte dei residenti e dei lavoratori degli hotel e dei casinò, poiché la costruzione del circuito ha comportato la chiusura di molte strade, creando non pochi disagi.
Nonostante ciò, i benefici economici generati dal Gran Premio sono stati un vero jackpot per Las Vegas, rafforzando il legame tra la F1 e gli Stati Uniti e promettendo un futuro lungo e florido per la categoria in questo mercato.