Oscar Piastri, il giovane pilota australiano della McLaren, è considerato da molti un talento di rara purezza, tanto da essere etichettato come una sorta di “asso del volante”, un predestinato – perdonateci per aver “rubato” l’etichetta a qualcun altro – e il prossimo e sicuro protagonista della Formula 1.
Dopo una brillante carriera in Formula 2 e Formula 3, dove ha vinto al primo tentativo (F3 nel 2020, F2 nel 2021, ndr), il suo ingresso nella massima serie è stato attesissimo anche se accompagnato dalla controversia con Alpine che ne deteneva il cartellino. La McLaren ha puntato forte su di lui e il suo adattamento al Circus sta confermando molte delle aspettative. Ma non tutte.

Norris batte sonoramente Piastri
Tuttavia, nonostante le numerose lodi che non cessano di “piovere”, i numeri al confronto con il suo compagno di squadra, Lando Norris, rivelano un quadro interessante. Ecco i principali confronti tra i due in questa stagione:
- Classifica piloti: 331 punti per Norris, 262 per Piastri
- Score in Qualifica: 17-4 per Norris
- Score in Qualifica Sprint: 3-2 per Norris
- Score in Gara: 14-7 per Norris
- Score in Sprint Race: 3-2 per Norris
Questi dati indicano chiaramente che Norris è ancora superiore nella maggior parte delle metriche, dimostrando una costanza e una velocità complessiva che Piastri deve ancora raggiungere.
Perché, allora, Oscar Piastri è così quotato?
La risposta a questa domanda risiede in alcune sfumature che vanno oltre i numeri puri sopra presentati. L’australiano ha infatti debuttato solo l’anno scorso in Formula 1 e la velocità con cui si è adattato alla serie è impressionante. La McLaren ha avuto un’auto complessa da domare, specie all’inizio della passata stagione, ma Piastri è riuscito a mettersi subito in luce, a volte insidiando il più scafato Norris e mostrando una rapidità sorprendente nelle sessioni di gara con anche una buona visione strategica.
La sua curva di apprendimento è in continua crescita e, rispetto a Norris, che ha ormai diversi anni di esperienza nella categoria, è già sorprendentemente vicino. Inoltre, quando è ingaggiato in battaglia sembra essere più lucido e meno umorale, al di là della fase opaca che sta vivendo nelle ultime settimane.
Inoltre, Piastri ha dimostrato una capacità di controllo in gara molto matura, con prestazioni solide soprattutto nelle sprint race, dove ha talvolta messo in difficoltà Norris. Nell’ultima disputatasi, quella del Brasile, aveva di fatto vinto il duello interno. Ma un team order ha ribaltato l’esito della gara che sembrava scontato visto che il collega non era stato in grado di insidiarlo.
In un ambiente come la Formula 1, dove i margini di miglioramento sono essenziali, il potenziale di crescita di Piastri lo rende un investimento per il futuro. Ed è questo il tipo di valutazione che ha fatto Woking.
In sintesi, anche se Norris rimane oggi il pilota di riferimento in McLaren come i numeri sopra presentati confermano, Piastri ha il talento e la velocità necessaria per colmare presto il gap. Il confronto attuale racconta solo una parte della storia, ma è la promessa di ciò che potrà fare in futuro a giustificare le aspettative su di lui.

Nel giudizio complessivo su Norris, probabilmente, sta pesando la maniera in cui sta conducendo il duello con Max Verstappen. Il pilota della McLaren è uscito letteralmente schiacciato dalla pressione esercitata dalla controparte olandese. Questo fatto fa emergere i limiti di Lando che vengono usati da stampa e tifosi per sminuire le comunque buone doti di pilotaggio che possiede.
In linea di massima quindi, si può dire che il valore di Norris sia leggermente sottostimato mentre quello di Piastri viene leggermente esaltato, considerando più le prospettive di crescita che quello che sinora ha lasciato intravedere: un grande potenziale che non si è ancora compiuto.
Crediti foto: McLaren F1