Kimi Raikkonen, noto per la sua freddezza e velocità in pista, è ricordato dai fan per le sue incredibili performance in pista e per essere, ancora oggi, l’ultimo pilota ad avere conquistato il titolo piloti con la Ferrari, nel lontano 2007. Tuttavia, c’è un episodio meno noto ma altrettanto affascinante che riguarda il suo ritorno nel 2012 con la Lotus e che rischiò di aggravare pesantemente la situazione economica del team britannico.
Il ritorno di Raikkonen in Formula 1
Dopo aver lasciato la Formula 1 nel 2009 per dedicarsi al rally e alla NASCAR, Raikkonen decise di tornare nella classe regina del motorsport nel 2012. La Lotus, alla ricerca di un pilota esperto per rilanciarsi in un campionato sempre più competitivo, fece un’offerta al finlandese. Tuttavia, l’accordo presentava una clausola rischiosa: Raikkonen avrebbe ricevuto 50.000 euro per ogni punto guadagnato durante la stagione.
Un ritorno oltre ogni aspettativa
La Lotus, consapevole delle difficoltà tecniche della monoposto, non si aspettava che Raikkonen riuscisse a ottenere molti punti. Tuttavia, il team aveva sottovalutato il talento di Iceman, il quale si dimostrò estremamente competitivo sin dai primi chilometri. Durante le sue due stagioni (2012 e 2013) con la Lotus, Raikkonen conquistò due vittorie e accumulò 390 punti, portando il valore del bonus dovuto a circa 19,5 milioni di euro.
La crisi finanziaria della Lotus
Se da un lato il successo di Raikkonen riportò visibilità al team, dall’altro generò una pressione finanziaria insostenibile per una squadra già in difficoltà economica. La Lotus, a causa di una gestione finanziaria poco accorta, non fu in grado di pagare l’intero bonus pattuito con il pilota finlandese, accumulando un debito significativo. Raikkonen stesso confermò di non aver mai ricevuto quei 19,5 milioni di euro.
Tuttavia, il debito con Raikkonen non fu l’unica causa della crisi della Lotus. La squadra, già indebolita da una mancanza di risorse, si trovò a fare i conti con costanti difficoltà economiche che ne avrebbero accelerato il declino.
Il passaggio alla Renault e la fine della Lotus
Nel 2015, nonostante alcuni tentativi di stabilizzazione finanziaria, la Lotus non riuscì più a sostenere le spese e il team di Enstone venne rilevato da Renault. Questo segnò il ritorno del marchio francese nel paddock di Formula 1, con la squadra che vestì di nuovo i colori giallo e nero del team Renault F1. In seguito, il team venne brandizzato come Alpine, il marchio sportivo di Renault.
Anche se la Lotus non fallì esclusivamente a causa del debito con Raikkonen, quella situazione fu sicuramente un tassello importante che contribuì alla sua disfatta economica. La gestione del bonus milionario fu un esempio di come una mossa rischiosa, pensata per motivare un pilota, possa ritorcersi contro una squadra se non viene supportata da una gestione economica solida.
Il ritorno di Raikkonen alla Ferrari
Dopo la parentesi con la Lotus, Raikkonen tornò in Ferrari nel 2014, spiegando che la motivazione economica giocò un ruolo chiave nella sua decisione. I mancati pagamenti da parte del team Lotus furono un fattore determinante nella scelta del finlandese di lasciare la squadra britannica per tornare alla scuderia che gli aveva regalato il titolo mondiale nel 2007.
Il peso dell’economia in Formula 1
La vicenda tra Kimi Raikkonen e la Lotus evidenzia come il mondo della Formula 1 sia tanto una battaglia in pista quanto una sfida gestionale e finanziaria. Il talento di un pilota può portare grandi successi, ma senza una solida base economica, anche i migliori risultati sportivi possono trasformarsi in un fardello insostenibile. La storia della Lotus rimane un esempio chiave di come l’equilibrio tra performance sportive e sostenibilità finanziaria sia cruciale per la sopravvivenza di un team in Formula 1.
Nonostante il talento di Raikkonen abbia portato successi inaspettati alla Lotus, la cattiva gestione economica e il debito accumulato contribuirono al declino della squadra. Il team Enstone, oggi noto come Alpine, è rinato dalle sue ceneri, ma il capitolo con Kimi rimane una delle storie più affascinanti della storia della Formula 1 recente.
Crediti foto: F1