Gli occhi lucidi e la voce tremula di Andrea Kimi Antonelli nelle interviste post qualifiche del Gp del Belgio non sono certamente passati inosservati al grande pubblico. Il pilota Mercedes viene da una striscia negativa che ha raggiunto l’apice con il grave errore commesso in Austria, quando con la sua manovra azzardata ha messo fine anche alla gara di Max Verstappen.
Questo periodo negativo ha visto solo un acuto in Canada con la conquista del primo podio in carriera, ma è importante ricordare che il giovane bolognese ha vissuto tanti momenti sfortunati che non gli hanno permesso di conquistare in alcune occasioni punti iridati importanti per il suo campionato da rookie. Cominciando da qualche problema di affidabilità fino ad arrivare all’episodio sfortunato di Silverstone, quando la sua Mercedes è stata colpita da un’altra vettura costringendolo al ritiro.
Se la pista di Spa-Francorchamps viene considerata come una sorta di università, il bolognese è stato sicuramente rimandato. Del resto, sin dal venerdì, a causa di alcuni problemi di feeling, Kimi Antonelli non è mai riuscito a entrare in top 10. Per questo motivo, molti addetti ai lavori stanno cominciando a interrogarsi sul futuro del classe 2006, criticando la scelta di Toto Wolff di farlo correre sin da subito in un top team come Mercedes.

Tuttavia, c’è chi all’interno della compagine di Brackley ha preso le difese del giovane conducente, spiegando che a causa di una W16 che ultimamente sta performando male, il pilota deve trovare le giuste misure per mettere una pezza alla mancanza di prestazioni.
Andrew Shovlin difende Kimi Antonelli: “Sue prestazioni specchio di una Mercedes non competitiva”
A differenza della prima parte di stagione, in cui la Mercedes riusciva ad accendersi in determinate condizioni climatiche, le ultime uscite hanno mostrato una W16 più vulnerabile e meno competitiva. Secondo Andrew Shovlin, il responsabile degli ingegneri in pista della Stella a Tre Punte, questo è uno dei motivi per cui l’italiano sta passando un momento negativo.
“Innanzitutto Kimi è in una fase di apprendimento e migliorerà come pilota“, tiene a ricordare l’ingegnere britannico. “Il fatto che le sue prestazioni iniziali siano migliori di quelle attuali, è quasi certamente dovuto alla vettura che non è più così competitiva. Questo si riflette anche nei risultati di George“.
“Quando un giovane pilota arriva e ha un’ottima macchina, spesso può davvero impressionare. Se al contrario, la macchina non è buona, è molto difficile rimettersi in careggiata gara dopo gara. Abbiamo visto abbastanza da Kimi per sapere che è un pilota pieno di talento“, conclude Shovlin.

Il talento, dunque, non si discute. Ma il percorso di crescita in F1 è spesso tortuoso, soprattutto quando si è chiamati a dimostrare subito di essere all’altezza di un sedile come quello Mercedes. Seppur Kimi abbia mostrato lampi di classe cristallina, è inevitabile che, nel percorso di crescita, inciampi in momenti difficili.
Spa non ha fatto eccezione, anzi, ha messo a nudo tutte le difficoltà di un ragazzo che sta imparando a nuotare tra gli squali. Ma ogni gara, anche la più amara, è un tassello di esperienza in più. E se è vero che il potenziale non si cancella per qualche weekend storto, allora Kimi ha ancora tutte le carte in regola per inseguire il suo e il sogno di tantissimi italiani di vedere un connazionale trionfare in F1.
Crediti foto: Mercedes AMG Petronas F1 Team
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