“Forse la F1 è un pò troppo per lui”, questo è stato il commento di Jacques Villeneuve a seguito dell’errore commesso da Andrea Kimi Antonelli in curva 3 nei confronti di Charles Leclerc. Quando tutto stava andando per il verso giusto – il giovane bolognese si trovava persino davanti al compagno di squadra – il pilota Mercedes, preso dalla foga, e con le sue soft decisamente più calde rispetto al monegasco, ha tentato una mossa azzardata che ha poi messo fine alla gara di Leclerc.
Kimi Antonelli ha ricevuto successivamente delle penalità per questa mossa e per un’infrazione commessa in pit-lane e, a causa delle tante Safety Car è finito in P16. In vista del Gp di Monza non è stato un bello spettacolo per noi italiani. Ma come al solito, il peggio è arrivato nei profili social del classe 2006. Tantissimi sono stati i leoni da tastiera – con un’identità ovviamente falsa – ad aver insultato Kimi per l’errore commesso.
Ancora una volta, l’intera Formula 1 ha perso. Quando un pilota riceve un’ondata di odio spropositata, siamo tutti noi appassionati di questo splendido sport a perdere. Sono ormai tanti gli episodi di hating che nell’ultimo periodo stanno colpendo diversi driver, specchio di una società tossica che permette tutto questo. Nessuno mette in dubbio che Kimi Antonelli abbia il 100% della responsabilità, ma niente giustifica un insulto personale.

Probabilmente, le stesse persone che hanno perso il proprio tempo a offendere un ragazzino di diciannove anni solo per aver commesso un errore nei confronti del proprio pilota preferito sono quelle che davanti all’italiano chiederebbero un selfie. Dubito fortemente che abbiano il coraggio di ripetere in faccia a Kimi Antonelli i commenti scritti sui suoi profili social.
La Mercedes non è esente da colpe: se vuoi puntare su un pilota lo tratti in maniera diversa
Dopo quindici gare si può tranquillamente affermare che la decisione di promuovere Kimi Antonelli in Mercedes, senza un minimo di gavetta in F2 o in altre scuderie minori, sia stata dettata dall’ossessione di Toto Wolff di scovare il nuovo Max Verstappen. Per carità, il giovane bolognese aveva dimostrato nelle categorie propedeutiche di valere il paragone con il quattro volte campione del mondo, ma se decidi di puntare su un ragazzino senza esperienza, devi riservargli un trattamento speciale e diverso da quello che gli è stato dato.

Dopotutto, nell’ultimo periodo Kimi ha dovuto affrontare le voci di mercato che lo vedevano fuori da Mercedes per fare spazio proprio a Verstappen. Da quel momento in poi, i risultati in pista sono iniziati a mancare. Eppure, l’inizio stagione del 12 della Mercedes era stato brillante, con una pole position nelle Sprint Qualifying di Miami e un terzo posto in Canada. Successivamente, è cominciato il periodo buio: tra ritiri per problemi di affidabilità e zone punti mancate, Kimi non stava riuscendo a portare a Brackley risultati validi.
Ieri sembrava che finalmente avesse ritrovato il giusto feeling con la sua W16, ma quell’errore commesso nei confronti di Leclerc pesa tanto. Chissà se con un trattamento diverso – di chi vuole decisamente puntare sul talento e sulle potenzialità di un pilota – oggi staremmo raccontando un’altra storia.
Il cerchio di Monza
Monza, un anno fa, è stata il teatro del suo esordio in categoria, segnata da un incidente che aveva fatto dubitare in molti del suo percorso. Tornarci adesso, con più esperienza, più cicatrici ma anche più consapevolezza, significa avere davanti l’occasione perfetta per chiudere quel cerchio.

Lo stesso tracciato che gli aveva tolto il sorriso dodici mesi fa, potrebbe restituirglielo questo weekend. Perché il vero riscatto non arriva quando non si sbaglia mai, ma quando si trova la forza di rialzarsi proprio lì dove si era caduti. Con la speranza che un pilota italiano possa far divertire il caldo pubblico di Monza.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, F1
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Anche Verstappen, all’inizio, di errori e macchine a muro ne ha messe un po’. Antonelli è un rookie, probabilmente anche più acerbo degli altri in pista quest’anno, fa errori da rookie. Spiace che abbia preso Leclerc (che un po’ di sfiga, in generale, diciamo che ce l’ha), ma son le gare. Capita.
Sugli hater neanche vale la pena di commentare. La loro nullità li definisce.