Anche nel weekend di Monza, il giovane pilota italiano della Mercedes, Andrea Kimi Antonelli, non ci ha smentito. Per l’ennesima volta, in questa lunga estate fatta di esami di maturità, reality show, rumours di mercato e Formula 1, ha commesso un altro errore. Questa volta l’ha fatto nel Gran Premio di casa, quello d’Italia, dove un anno fa ebbe il suo battesimo del fuoco, andando a sbattere alla Parabolica.
Durante il secondo turno di prove libere, si è insabbiato alla seconda curva di Lesmo. Un sobbalzo sull’asfalto gli ha fatto perdere il controllo della monoposto, finendo in ghiaia e chiudendo anzitempo la sessione. Ma non è finita qua. Dopo qualifiche che avevano ridato speranza, Antonelli si è reso protagonista di un pessimo start col quale ha perso diverse posizioni e, nel finale di un GP soporifero, è stato penalizzato per aver forzato fuori pista un avversario. Verrebbe da dire, in maniera provocatoria, che Kimi non ne fa una giusta nemmeno per sbaglio.

Abbiamo troppe aspettative su Kimi Antonelli e sui rookie in generale?
Il mondo della Formula 1 è cambiato. È cambiato quando il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton fece il suo esordio, con la McLaren al Gran Premio d’Australia, a Melbourne nel lontano 2007, mettendosi subito in mostra.
Quel sorpasso alla partenza, all’esterno in curva 1, sul compagno di squadra Fernando Alonso, è entrato nella storia di questo sport e nel cuore di milioni di appassionati. Hamilton da debuttante ha lottato fino alla fine in quel Campionato Mondiale, perdendolo per un solo punto a favore del ferrarista Kimi Raikkonen. L’eptacampione riuscirà a conquistare il suo primo titolo un anno dopo, per uno strano scherzo del destino, sempre per un punto, sull’altro ferrarista, Felipe Massa.
Hamilton ha cambiato le regole del gioco per tutti gli altri esordienti venuti dopo di lui. Ad ogni nuovo rookie, cerchiamo di trovare, insistentemente, uno che replichi le sue gesta. Se ci riesce, è un fenomeno generazionale; altrimenti rischia di essere solo uno dei tanti piloti passati in Formula 1 per puro caso.
Antonelli sta subendo il destino di tanti altri esordienti venuti prima di lui. Ogni suo errore, dal più lieve al più grave, viene cerchiato con la penna rossa. Il talentino bolognese, rispetto ai suoi colleghi esordienti, ha il peso di aver debuttato in un top team, proprio come fece il pilota che ha sostituito quest’anno. La Mercedes di oggi, però, non è la McLaren del 2007.

Antonelli farà il suo percorso
Il pilota bolognese deve trovare la tranquillità necessaria per trovare risultati. Gli pesa il fatto di non aver completato l’intera trafila che porta in cima alla piramide della Formula 1, avendo saltato la Formula 3 e disputato un solo anno di Formula. Con poche soddisfazioni ,tra l’altro. Né noi, né Toto Wolff, crediamo di aver preso un abbaglio su di lui, ma dobbiamo metterci l’anima in pace: il nuovo “Lewis Hamilton del 2007” non è nato in questa generazione di piloti. Forse accadrà nella prossima, chissà.
Così come Kimi Antonelli farà il suo percorso, noi faremo il nostro. Lo aspetteremo nel 2026 e nel 2027, altrimenti sarà stato l’ennesimo giovane di belle speranze che non ce l’ha fatta. Il tutto aspettando il nuovo Messia del Circus.
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui
Crediti Foto: Imago-Zuma Press Wire, Getty Images, LAT Photographic