Proprio così. Durante il processo di crescita di un pilota, le figure di riferimento, che hanno anche il compito di guidare i rookie verso la giusta direzione, devono talvolta fermarsi un attimo a ragionare e dare una tirata d’orecchie se qualcosa non va come previsto.
Dopo il meraviglioso inizio stagionale, Kimi Antonelli si è poi perso negli appuntamenti europei. Nelle piste in cui si da il caso che le conoscesse perché vi aveva già corso nelle categorie propedeutiche, il bolognese ha raccolto solamente 3 punti iridati.
“Non mi concentravo più sul processo. Ambivo solo al risultato finale. Questo credo sia stato il mio problema durante la stagione europea“, ha spiegato il diciannovenne nei canali ufficiali della Mercedes.

Se ben ricordate, infatti, in diverse sessioni di libere, Kimi andava spesso nella ghiaia o a muro, impedendogli quindi di svolgere le normali operazioni di preparazione in vista della qualifica e della gara. Tutto ciò, andava poi a influire sul risultato finale.
Chiaramente, non bisogna dimenticare che il pilota della Mercedes si era ritrovato all’interna di un’ondata mediatica creata dallo stesso Toto Wolff e dalla sua ossessione nei confronti di Max Verstappen. Fortunatamente, Kimi non è stato messo da parte da Peter Bonnington e dai suoi ingegneri.
Le parole di Kimi Antonelli su Peter Bonnington: “Lui ha un ruolo cruciale”
Dall’alto della sua grande esperienza in F1, Bonnington non può che essere un fattore positivo per il rookie della Mercedes. D’altronde, prima di lui, l’ingegnere ha avuto l’onore di lavorare con due leggende di questo sport come Micheal Schumacher e Lewis Hamilton. L’italiano ha spiegato che il ruolo del suo ingegnere di pista è cruciale, e che il modo in cui gli parla durante le gare è un aspetto fondamentale della sua crescita.
“Ha una grande conoscenza e ogni volta apporta un contributo fondamentale al mio lavoro. È stato fondamentale. Durante le gare, il modo in cui mi parla fa la differenza”, ammette Kimi.
“Dopo Monza, ho fatto un incontro con Bono e gli ingegneri. Ho ricevuto un piccolo calcio nel c***. Era quello di cui avevo bisogno, onestamente. Adesso sono di nuovo nella strada giusta. Cerco di guidare bene, di mettere insieme le cose, e so che il risultato arriverà da solo”.

Il weekend di Baku e Singapore hanno messo in mostra la determinazione del classe 2006 nel cercare di svoltare la stagione. I risultati positivi ottenuti dal pilota Mercedes sono stati frutto di un fine settimana svolto egregiamente sin dalle prove libere del venerdì. Proprio lui, ha giocato un ruolo fondamentale nell’ultima vittoria ottenuta da George Russell a Singapore.
Dal momento in cui l’inglese non ha potuto prendere continuare le Fp2 a causa di un ritiro, Kimi Antonelli è stato fondamentale nella raccolta dati durante la simulazione del passo gara, sintomo di una Mercedes che sta riponendo fiducia nella sua giovane stella.
Le ultime gare per prendersi la Mercedes
Le recenti performance che hanno visto una Mercedes e una Red Bull competitive, ci hanno dato un indizio su cosa dovremo aspettarci in quest’ultima parte della stagione. Sebbene la McLaren abbia già conquistato il Titolo Costruttori, la lotta al secondo posto resta più viva che mai. Ma la compagine di Brackley avrà bisogno anche del contributo del proprio rookie per raggiungere questo obiettivo.

Con il supporto di un ingegnere esperto e una ritrovata lucidità mentale, Antonelli ha dimostrato di poter reagire nei momenti di difficoltà. La Mercedes crede in lui, e le sue ultime prestazioni confermano che il percorso intrapreso è quello giusto. Ora resta da capire se la costanza e la maturità mostrare negli ultimi weekend sapranno accompagnarlo fino alla fine della stagione.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
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