Johnny Herbert non nasconde la sua delusione per l’impatto di Lewis Hamilton in Ferrari. Proprio lui che era stato tra i più entusiasti del matrimonio sportivo del secolo. Dopo nove weekend di gara su ventiquattro, il bilancio che fa l’ex pilota britannico è netto e inappellabile: il sette volte iridato sembra incapace di ritrovare la propria dimensione all’interno del team di Maranello: smarrito, abulico, svogliato, incapace di determinare.
“Hamilton appare disorientato, quasi irriconoscibile. È lecito chiedersi se abbia ancora quello spunto che lo ha reso un fuoriclasse”, ha dichiarato Herbert ai microfoni dell’impronunciabile InstantWithdrawalBettingSites. “Mi aspettavo che riuscisse ad affrontare e superare qualsiasi difficoltà. Invece pare intrappolato in una situazione tecnica e comunicativa senza sbocchi”.

Il riferimento è anche al rapporto tra Hamilton e il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, che – secondo l’ex Benetton – non avrebbe ancora trovato la sintonia necessaria per supportare al meglio il pilota britannico. Dopo la vittoria nella Sprint Race di Shanghai, Hamilton non è più riuscito a esprimersi a livelli convincenti, né a costruire quella continuità di rendimento che il team si attendeva.
“Lewis oggi non riesce più a ottenere quel qualcosa in più che in passato faceva la differenza. Non comprende cosa gli stia sfuggendo e questo è frustrante per lui, ha proseguito Herbert. “Dall’altra parte del box, Leclerc continua a macinare risultati, con podi regolari e prestazioni solide. Sta dimostrando di avere il pieno controllo della situazione”.

Lewis Hamilton non è il perno intorno al quale ruota la Ferrari
Per Herbert, non ci sono dubbi su chi sia il punto di riferimento del Cavallino Rampante: “Leclerc è il pilota su cui la Ferrari può e deve costruire il proprio futuro. Al momento, Hamilton non rappresenta una certezza. È brutto dirlo, ma questa è la realtà dei fatti”.
Herbert, insomma, fotografa con spietata lucidità una situazione che rischia di farsi potenzialmente critica per l’ex Mercedes che, di questo passo, rischia di scivolare indietro nelle gerarchie interne perdendo peso decisionale anche in chiave 2026. Con le performance finora sciorinate è più che normale che l’equipe ingegneristica metta al centro del discorso tecnico un Leclerc motivato e segnante invece di un Hamilton apatico e incapace di uscire dal torpore nel quale, va detto, anche l’ambiente Ferrari lo ha messo.
Le 15 gare che rimangono da qua alla fine del campionato 2025 servono necessariamente a Lewis per invertire la rotta e tornare al centro del villaggio rosso. Altrimenti saranno guai seri.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1
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