Jann Mardenborough nasce a Darlington, nel Nord-Est dell’Inghilterra, il 9 settembre 1991, figlio dell’ex calciatore Steve Mardenborough. Fin da bambino, non ha una spiccata voglia di seguire le orme del padre e, come quasi tutti i bambini nati negli anni ’90, sviluppa la passione per i videogiochi, principalmente per quelli automobilistici.
All’età di 8 anni, un amico gli fa conoscere il famoso videogioco di corse “Gran Turismo” su PlayStation. Il piccolo Jann inizia così ad appassionarsi a quel videogioco, tanto da andare a casa del suo amico tutti i giorni. Nel corso degli anni, dopo essersi fatto regalare una console, acquista tutte le versioni successive della famosa saga videoludica, passando poi dal joystick a un volante e pedaliera per provare un’esperienza più realistica.
Alla maggiore età si iscrive all’università in ingegneria, ma abbandona poco dopo, poiché il ragazzo non era ferrato in matematica.
Jann Mardenborough: la GT Academy e l’inizio dell’avventura
Nel 2011, durante un anno sabbatico, nota in rete un annuncio della GT Academy della Nissan, casa automobilistica giapponese, che offriva l’opportunità di diventare pilota professionista della Nissan. Prima, però, doveva superare una prova a tempo su “Gran Turismo 5”. Supera la prova a tempo e viene selezionato tra i top 20 della sua area geografica.
Era solo l’inizio di questa nuova avventura: per strappare un contratto da pilota professionista, doveva superare 4 stage che comprendevano sia la guida virtuale sia la guida su circuito, quello di Silverstone, nella versione corta detta “National”. Oltre a superare queste 4 prove, doveva battere tutti gli altri partecipanti. Oggi, lo definiremmo come una sorta di “Blue Lock”, ma in chiave motoristica.
Jann, che non aveva mai guidato su un circuito, nemmeno con i kart, si trova così a gareggiare per la prima volta a Silverstone. Supera brillantemente i vari stage. Nella prova finale, a Silverstone, nella versione “National” con una gara da 20 minuti, a bordo di una Nissan 370Z, Mardenborough arriva davanti a tutti, con un vantaggio di 8” sul secondo classificato. Vince così il contest, battendo 90mila ragazzi provenienti da tutto il mondo, il tutto da principiante della guida sportiva.
![Jann Mardenborough](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/06/111-jpg.webp)
Jann Mardenborough: il sogno che si realizza: La 24 Ore di Le Mans
Dopo essere diventato ufficialmente pilota Nissan, Mardenborough gira il mondo per le più disparate categorie automobilistiche, specialmente le categorie propedeutiche alla F1, come la F3 europea e quella britannica. Nel 2013, Mardenborough viene scelto dalla Nissan per guidare insieme al pilota spagnolo Lucas Ordóñez e al pilota tedesco Michael Krumm alla 24 Ore di Le Mans.
I tre piloti guidano una Zytek Z11SN-Nissan per la Greaves Motorsport nella classe LMP2. La gara, come spesso accade al Circuit de la Sarthe, si dimostra essere piena di insidie, con il via vai della pioggia.
L’equipaggio della Greaves risulta essere competitivo tanto da lottare per il podio, ma le numerose perdite di tempo causate dalla Safety Car finiscono per favorire il team russo della G-Drive Racing. A fine gara, l’equipaggio della Greaves si classifica 10° nella graduatoria generale e 4° nella classe LMP2.
Ma un incredibile colpo di scena porta Mardenborough, Ordóñez e Krumm sul podio. L’auto della scuderia russa G-Drive risulta essere irregolare a causa del suo serbatoio, oltre i 75 litri consentiti. L’auto russa viene squalificata e la Greaves Motorsport agguanta un podio insperato.
Jann Mardenborough è passato così, in appena due anni, da giocare nella sua stanza a “Gran Turismo” ad arrivare sul podio in una delle gare più iconiche del motorsport, la 24 Ore di Le Mans. Come si suol dire in questi casi, niente è impossibile a questo mondo.
Jann Mardenborough nella cultura popolare
Sull’incredibile storia di Jann Mardenborough è stato tratto un film intitolato “Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile” del regista sudafricano Neill Blomkamp (“District 9”). Nel cast Archie Madekwe nei panni di Mardenborough, David Harbour, Orlando Bloom, Djimon Hounsou e Geri Halliwell, moglie del Team Principal della Red Bull, Christian Horner.
Il film, girato in Ungheria, si prende molte libertà storiche, anche dal punto di vista cronologico, con avvenimenti successivi alla Le Mans che nel film vengono menzionati prima. Le scene riprese in pista sono state girate all’Hungaroring, anche se nel film viene indicato come il circuito di Silverstone.