Proprio stamattina, sulle colonne di Formulacritica, vi avevamo anticipato l’imminente decisione che si profilava per Nissan, dopo le dimissioni del presidente e CEO Makoto Uchida. La sua uscita di scena era vista come un ostacolo alle trattative di fusione con un altro colosso giapponese, Honda.
Se l’accordo fosse andato in porto, l’unione Honda-Nissan sarebbe diventata il terzo gruppo automobilistico più grande al mondo. Tuttavia, secondo Uchida, Nissan avrebbe rischiato di diventare una sussidiaria di Honda, motivo per cui la trattativa si è arenata.
Nissan: si apre l’era di Ivan Espinosa
A partire dal 1° aprile 2025, Ivan Espinosa, attuale Chief Planning Officer, prenderà il posto di Uchida come presidente e CEO. Questo avvicendamento rappresenta un punto di svolta per il marchio giapponese che sta attraversando una fase critica caratterizzata da un calo delle vendite e difficoltà finanziarie.
La nomina di Espinosa è vista come un tentativo di rilanciare il brand e affrontare le sfide del mercato globale in un momento di profonda trasformazione per l’industria automobilistica, segnato dalla transizione verso i veicoli elettrici e dalla crescente pressione sui margini di profitto.
Espinosa, in Nissan dal 2024, vanta un’esperienza ventennale nel settore e ha gestito la pianificazione dei prodotti, lo sviluppo strategico e la gamma globale. La sua nomina è interpretata come una scelta di rottura con il passato, con l’obiettivo di ridare slancio all’azienda e prepararla alle sfide future, tra cui la competizione nel settore elettrico e la necessità di nuove alleanze industriali.
Con Espinosa alla guida, le trattative di fusione con Honda potrebbero presto riprendere e portare all’esito sperato. Il cambio di leadership arriva in un momento critico per Nissan, che ha recentemente registrato un crollo del 94% degli utili netti nel primo semestre dell’anno fiscale, annunciando tagli per 9.000 posti di lavoro e una riduzione del 20% della capacità produttiva.
La nuova gestione di Espinosa sarà chiamata a presentare un piano di ristrutturazione più ampio e a rilanciare il brand, mentre il consiglio di amministrazione sembra deciso a sfruttare questa transizione per ridisegnare gli equilibri dell’industria automobilistica, non solo in Giappone, ma a livello globale.