Negli ultimi giorni girano voci – tutte da confermare – secondo cui Isack Hadjar sarebbe pronto a prendere il posto di Yuki Tsunoda già a partire dal Gran Premio dell’Azerbaijan che si disputerà la prossima settimana (qui il programma completo).
Il giapponese, dopo gare oggettivamente deludenti, farebbe lo stesso percorso Milton Keynes – Faenza fatto da Liam Lawson a inizio anno. Ovviamente ci sarebbe da convincere Honda che ha investito non poco per vedere il conterraneo sulla vettura ammiraglia. Ma, ammesso che la cosa si concretizzi, sarebbe davvero un bene salire in sella in corsa? Quali rischi correrebbe il francese?

Isack Hadjar e il pericolo di un salto nel buio
Nico Rosberg non ha dubbi: per Isack Hadjar il balzo immediato in Red Bull rappresenterebbe più un rischio che un’opportunità. L’ex campione del mondo, oggi voce tecnica di Sky Sports F1, ha messo in guardia il giovane francese sul pericolo di finire intrappolato nello stesso schema che negli ultimi anni ha logorato chiunque si sia trovato dall’altra parte del box rispetto a Max Verstappen.
Dal 2019, dopo l’uscita di Daniel Ricciardo, la scuderia di Milton Keynes non è più riuscita a trovare una soluzione stabile per il secondo sedile. Sergio Perez, arrivato nel 2021, ha garantito solidità e un contributo fondamentale per quattro stagioni, ma il problema resta irrisolto: al fianco di Verstappen nessuno riesce a mantenere costanza e rendimento. Gasly e Albon, pur avendo fallito in Red Bull, sono oggi piloti affermati in altre squadre; la stessa sorte non sembra sorridere a Yuki Tsunoda, destinato a lasciare il Circus al termine dell’anno con Honda che dimezzerà le auto fornite.
Hadjar, che in Racing Bulls si sta dimostrando di essere uno dei giovani più interessanti in griglia, è visto come il candidato più credibile per il futuro, soprattutto in vista del cambio regolamentare del 2026. Tuttavia Rosberg non crede sia il momento giusto. “Se Mekies lo chiamasse già domani per sostituire Tsunoda, dovrebbe dire di no. Io rifiuterei al cento per cento. Non c’è niente di peggio che bruciarsi prima di essere pronto”, ha dichiarato il tedesco.
Per sostenere la propria tesi, Rosberg ha citato l’esempio dello stesso Tsunoda: “Solo qualche mese fa godeva di una buona reputazione in Racing Bulls. Ora, con il passaggio in Red Bull, ha un piede e mezzo fuori dalla Formula 1. È un percorso pericolosissimo: quanti talenti sono stati distrutti da quel sedile?”.

L’ex campione non contesta le qualità di Hadjar, anzi. Ma il messaggio è chiaro: affrontare Verstappen a fianco nello stesso garage può segnare la carriera di un giovane driver, prima ancora che abbia avuto il tempo di costruirsi un percorso solido in Formula 1. Se fare il salto nel 2026 è un rischio – ma anche un’opportunità considerando le nuove regole che resettano tutto – figurarsi farlo a stagione in corso su una vettura, la RB21, costruita come un abito sartoriale sulle caratteristiche del quattro volte iridato.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, VCARB
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