In Red Bull non si capacitano

La McLaren ha superato Red Bull negli ambiti tecnici e numerici. Helmut Marko si interroga su come sia possibile che nella classifica pilota Max Verstappen sia ancora in grado di tenere

Con tre settimane di pausa dalle attività, i team di Formula 1 lavoreranno alacremente per recuperare terreno o consolidare per lo slancio tecnico. Il Circus ha ancora negli occhi quanto accaduto a Singapore. Beninteso, nulla che rimarrà negli annali per secoli: lo spettacolo offerto a Marina Bay è stato piuttosto modesto, con emozioni distribuite col contagocce.

Ciò che resta impresso, invece, è il distacco abissale che la McLaren MCL38 è riuscita ad imporre alla Red Bull RB20. Una totale inversione di ruoli rispetto all’anno scorso, quando la RB19 faceva la lepre senza che i cacciatori riuscissero a essere efficaci nella campagna venatoria.

Al momento del primo pit stop, dopo una trentina di giri, Lando Norris aveva accumulato un distacco che superava i venti secondi: un gap clamoroso, forse inutile, ma che ha rappresentato un atto di forza totale, dimostrando come la scuderia di Woking sia lanciata verso il Titolo Costruttori. Il team di Milton Keynes dovrà probabilmente accontentarsi di un secondo posto, dopo due anni di dominio incontrastato.

Nella classifica piloti la situazione è diversa, poichè Verstappen gode ancora del vantaggio accumulato nelle prime gare, anche grazie a un certo smarrimento della McLaren, che a un certo punto non ha saputo gestire né il ritrovarsi nelle zone alte della classifica, né una coppia di piloti che non ha collaborato applicando le “papaya rules“, ora apparentemente congelate in nome di una ragion di stato più elevata.

Con i margini visti a Singapore, su una pista che sulla carta si preannunciava molto difficile per la Red Bull RB20, ci sono poche speranze di portare a casa entrambi i titoli. Tuttavia, a Milton Keynes sperano che le prossime gare in calendario, a partire da Austin, siano meno sfavorevoli e soprattutto presentino una concorrenza che non si frapponga tra loro e la McLaren.

Gp Singapore 2024 Red Bull Verstappen
Max Verstappen, P2 al termine del gp di Singapore

 

Red Bull si aggrappa a Max Verstappen

In Red Bull si respira un senso di smarrimento, ben sintetizzato da un’intervista di Helmut Marko agli austriaci di oe24. Il consulente del team Red Bull ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme, affermando che la monoposto ha un urgente bisogno di prestazioni e che al momento è quasi incomprensibile come Lando Norris non sia ancora scappato via in classifica.

Le ragioni di questo le abbiamo già accennate: la McLaren non è stata perfetta nella fase centrale del mondiale. Tuttavia, con il vantaggio che si sta configurando nelle ultime gare, è possibile recuperare dalle difficoltà precedenti e provare a riportare un titolo piloti a Woking che manca dal lontano 2008, quando Lewis Hamilton si laureò campione del mondo in quella pazza gara brasiliana che per qualche secondo vide Felipe Massa esultare per un’impresa poi sfumata.

Marko si affida alla lunga pausa, anomala per la Formula 1, per cercare di recuperare il tempo perduto. C’è molto da fare a Milton Keynes, e probabilmente non basteranno i venti giorni senza attività in pista. Complice anche il rendimento di Sergio Pérez durante la stagione, il budget rimanente è davvero esiguo. Le ore di lavoro concesse dall’aerodynamic testing regulation sono inoltre ridotte al minimo, penalizzando una squadra che da tre anni guida la classifica costruttori, aspetto molto limitante che spiega come il balance of performance tecnico, alla lunga, abbia sortito effetti drastici.

Fino a questo momento, la Red Bull ha tentato di difendersi, con risultati scarsi. Da due gare, la McLaren ha preso il comando della classifica costruttori e tende ad aumentare il gap. Verstappen non può pensare di vincere il titolo giocando al risparmio: serve fare di più. E sicuramente non sarà solo il pilota a poter cambiare il corso degli eventi; è necessaria una sterzata drastica da parte dello staff tecnico per rimettere sui binari una vettura che non riesce più a esprimere le prestazioni mostrate a inizio anno.

La cosa che preoccupa è che in Red Bull non si capacitano per la rimonta della McLaren e questo indica che forse una strada per uscire dalle sabbie mobili non è stata ancora individuata.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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