La 24 Ore di Daytona 2025 si è conclusa con un trionfo Porsche in classe GTP, il secondo dopo quello del 2024 davanti alle Cadillac, segnando un back to back storico per la casa di Stoccarda. Il team Porsche Penske Motorsport ha dominato la gara endurance di apertura dell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship, con le due 963 ufficiali che hanno conquistato ed il terzo gradino del podio divise dalla Acura numero 60.
Un successo che conferma la competitività del prototipo tedesco e la perfetta gestione strategica del team, in una gara caratterizzata da ritmi serrati, numerose Safety Car e diversi ritiri tra le vetture della classe regina a causa di problemi tecnici. Da segnalare la solida prestazione della BMW M del team RLL numero 24, costretta però a rinunciare a qualsiasi ambizione di vittoria durante la ripartenza dall’ultima Safety Car. In quell’occasione, un eccessivamente aggressivo Dries Vanthoor, già autore di diversi errori nelle ultime due ore di gara, ha urtato il posteriore della Porsche leader in quel momento, danneggiando il musetto della sua BMW e rendendo necessario un rientro ai box.
Una gara promettente per la BMW M Hybrid V8, in cui ha mostrato di poter avere i numeri per poter competere con una straripante Porsche, soprattutto nelle fasi di gara in condizioni di luce e caldo. Purtroppo la Porsche nelle ore notturne e nella gestione strategica è stata pressochè perfetta ed ha bissato con merito il successo dello scorso anno nella 24 ore di Daytona.
24 Ore di Daytona 2025 – Gara pazza in classe LMP2. Nelle ultime due ore di gara i tre leader capitolano tra errori e defaillance tecniche. Alla fine Vince la Oreca gestita dal team Tower Motorsport.
Vince la 24 ore la Oreca numero 8 del team Tower Motorsport con al volante Sébastien Bourdais, Sébastien Alvarez e Job Van Uitert. Chiudono davanti alla numero 22 di United Autosport e alla numero 74 del team Relay.
Dramma per la numero 88 di AF Corse, per la 99 di AO Racing e per la numero 18 di United Autosport. Tutte e tre le auto hanno dovuto alzare bandiera bianca nel momento in cui si trovavano al comando della gara. Un grandissimo peccato soprattutto per le due Oreca di AF Corse e AO Racing, che per lunghissimi tratti di gara hanno stazionato al comando della corsa dimostrando una grande superiorità rispetto al resto del gruppo. La fortuna purtroppo non ha girato dalla loro parte, in una gara comunque caratterizzata da molti guai tecnici.
Grande equilibrio in classe GTD Pro e GTD, e grandi battaglie da cui ne escono vincitrici, la Ford Multimatic numero 65 in GTD Pro e la Corvette del Team AWA numero 13 in GTD
In classe GTD Pro e GTD, solito mucchio selvaggio in cui riescono ad emergere la Ford Mustang numero 65 guidata da Dennis Olsen, Frederic Vervisch e Christopher Miles dopo una lunghissima battaglia con la Corvette e l’altra Ford del Team Multimatic numero 64. Anche in questa classe la BMW paga a caro prezzo un contatto nel finale con la Corvette e chiude soltanto al quarto posto.
In GTD la Corvette del Team AWA trionfa davanti alla Porsche numero 120 di Wright Motorsport e all’Aston Martin numero 27 guidata dal nostro Mattia Drudi. Male le Ferrari 296 in entrambe le categorie, mai effettivamente in gara, forse appesantite da un Bop eccessivo, che le ha rese particolarmente inefficaci sul dritto.
Crediti Foto: IMSA, Porsche Motorsport, The Detroit News, Racer