In una F1 che progressivamente perde le sue radici culturali c’è chi prova a resistere per non uscire dal giro buono. Investire per esistere, questo il motto che ispira l’azione dei promotor delle piste storiche che intendono restare nel Circus dei gran premi. Spa Francorchamps l’ha fatto e si è vista rinnovare il contratto, così come Silverstone fresca di prolungamento decennale. E in Italia?
Che nel Belpaese fare investimenti e soprattutto toccare dei totem sia piuttosto arduo è fatto difficilmente controvertibile. E’ altresì vero che certi rimaneggiamenti si rendono necessari per non saltar giù dal treno buono. Monza, proprio all’inizio del 2023, ha visto partire lavori di ammodernamento lungamente procrastinati e fortemente richiesti da Liberty Media. Carta con la quale gli organizzatori, in vista delle negoziazioni per l’allungamento dell’intesa, ritengono di poter fare poker.
Imola, che l’anno scorso è saltata a causa dell’alluvione che ha colpito l’area, si trova anch’essa nella condizione di avere un contratto con scadenza sempre più imminente e con la necessità di darsi un po’ di trucco per provare a superare ataviche problematiche che la FOM chiede siano superate una volta e per tutte.
Imola si rifà il look
La cifra messa a registro spese non è esorbitante (250mila euro, ndr), ma risponde alla pressanti richieste della F1 che pretende che il cemento posato in alcune vie di fuga venga sostituito dalla ghiaia. A margine di questo è stato cantierizzato un intervento alle tribune che si abbina ad una già prevista manutenzione della torre una volta denominata Marlboro. Spese che non rientrano nel quarto di milione che sarà investito solo per uno specifico punto.
![Imola](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/02/Imola-Lavori-in-corso-1024x571.webp)
Il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari sarà oggetto di interventi alle Acque Minerali, uno dei punti più iconici e riconoscibili dell’autodromo. L’intento dei lavori è la “riscrittura” della parte esterna al tracciato. La ratio della richiesta è quella di superare il problema dei track limits che in quello specifico punto ha presentato diverse criticità con un’annessa difficoltà gestionale da parte dei commissari. La FOM, che recepisce una richiesta della FIA, pretende che siano limitate le possibilità di andar larghi e impone la posa della ghiaia che rappresenta un deterrente molto forte alla voglia di spingere dei piloti.
Pietro Benvenuti, direttore generale dell’autodromo, ha spiegato al Il Resto del Carlino che “[…] Si tratta di un’operazione concordata con le federazioni auto e moto e che va bene anche per le due ruote. Vogliamo che l’Autodromo si presenti al meglio ai grandi eventi del 2024“, ha specificato il manager.
Non solo pista. Già nelle scorse settimane, il Con.Ami aveva dato il via libera a un pacchetto di lavori da altri 250mila euro per rifare il look alle tribune centrali dell’autodromo, rimettere in sesto la torre all’ingresso del circuito e sistemare i servizi igienici del museo Checco Costa. Opere di manutenzione più che di struttura che saranno precedute dalla riapertura del ponte di Viale Dante, elemento strategico per permettere un migliore afflusso/deflusso, uno dei principali problemi dell’impianto.
E’ chiaro che parliamo di interventi non rivoluzionari ma che vanno comunque incontro alle richieste dei vertici della Formula 1 che negli ultimi tempi hanno mostrato un certo cinismo nel salutare tracciato storici e tecnicamente connotati in favore di piste con meno “cuore” ma che offrono molta più capacità di generare utile e di attrarre pubblico variegato. Imola vuole resistere e prova a svecchiarsi un po’ prima di sedersi al tavolo negoziale presieduto proprio da un imolese doc: Stefano Domenicali.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Crediti foto: F1, Il Resto del Carlino