GP Imola – È idea comune immaginare che la presenza di Monza, fresca di rinnovo fino al 2031, tolga spazio vitale all’altro GP che negli ultimi anni si è tenuto sul territorio italiano, quello di Imola. In effetti, la situazione in cui versa il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari non è delle più rosee, ma non perché i promoter non abbiano organizzato una gara con tutti i crismi, semplicemente poiché nel nuovo modello imposto da Liberty Media non c’è spazio per due Gran Premi nella stessa nazione.
A questo paradigma fa eccezione solamente gli Stati Uniti, ma parliamo di un altro contesto demografico e di un Paese con una forza economica sicuramente più elevata rispetto a quella che può avere la Regione Emilia-Romagna, che si fa promotrice della gara insieme ad altri soggetti privati.
Gp Imola: rotazioni unica speranza di permanenza in F1
I vertici di Liberty Media non hanno fatto mistero di voler applicare finalmente la rotazione dei Gran Premi europei. Questo concetto è stato più volte espresso nel corso degli ultimi anni, ma durante l’ultima trimestrale del gruppo americano si è ufficialmente pubblicato un documento che affermava che tale necessità era diventata un quadro operativo da applicare.
La prima vittima di questo contesto è stata il Gran Premio d’Olanda. Poco meno di un mese fa è arrivata l’estensione contrattuale di Zandvoort per un solo altro anno. Ciò significa che il circuito che sorge sulle sponde del Mare del Nord sarà in calendario fino al 2026, dopodiché sparirà. Questo perché i promoter non hanno accettato di entrare nel meccanismo delle rotazioni voluto dagli americani.
Questo il “modello intermittente” che gli yankee hanno impostato per soddisfare la necessità di avere una buona base di gare europee e, al contempo, per puntare su altri mercati più munifici e che abbiano la forza economica e logistica per soddisfare tutte le grandi ed impellenti richieste che Liberty Media avanza.

A farne le spese in questa nuova politica potrebbe essere proprio Imola, che ha dato i natali a Stefano Domenicali. Purtroppo, questo incastro potrebbe non bastare per perorare la causa dell’iconico tracciato caratterizzato dai saliscendi tanto cari al Drake e dalle curve entrate nella storia del motorsport.
Del futuro della pista di Imola ne ha parlato il CEO della Formula 1, tenendosi sul vago, cosa che alimenta dubbi e perplessità sulla permanenza in calendario. Ricordiamo che il contratto che lega le parti scadrà a fine 2025 e che sul tavolo delle trattative per ora c’è solo una cosa: recuperare la tappa saltata nel 2023 a causa dell’alluvione. Un fatto che sembrava certo fino a qualche tempo fa ma che oggi è pesantemente in dubbio, visto che il format a 24 Gran Premi non può essere toccato se non cercando l’accordo di tutti i team, intesa che in questo momento pare non esserci.
Domenicali, cinicamente, ha spiegato che Imola era entrata in calendario durante il periodo dell’emergenza Covid. Un fatto straordinario che è stato fortunatamente superato e che oggi toglie molti margini di manovra ai promoter italiani. “È chiaro che organizzare due gare in un solo Paese non è una cosa che può avere stabilità perché ci sono tanti Stati che vogliono un GP. Ma stiamo lavorando a una soluzione”. Questo è quanto affermato dal CEO ai microfoni di Sky.

Imola: un futuro nel WEC?
In soldoni, il futuro di Imola è appeso alla possibilità di entrare nel meccanismo delle rotazioni con altre gare europee da individuare. Con l’uscita del GP d’Olanda, si può teorizzare che i circuiti oggetto di questo meccanismo possano essere Spa-Francorchamps, Montmeló (che dovrà cedere il passo come circuito stabile a Madrid) e forse altre location che potrebbero rientrare, come un appuntamento francese o uno tedesco.
Molti dei Gran Premi europei attualmente presenti hanno contratti blindati e difficilmente entreranno nel sistema delle alternanze, che comunque non è detto parta, poiché per alcuni organizzatori correre un anno sì e uno no potrebbe rappresentare un serio danno economico.
Imola ha operato lavori di ristrutturazione per allargare paddock e box in modo da ospitare categorie come il WEC. Proprio questo potrebbe diventare il core business della pista che sorge sulle rive del Santerno. Il futuro di Imola in Formula 1 è appeso a un filo, questa è la verità che non possiamo nascondere. Nei prossimi tempi sono attesi sviluppi, ma al tavolo delle trattative la posizione del tracciato emiliano è poco solida, anche perché dall’altro lato non sembra esserci una grande volontà di arrivare a una fumata bianca.