C’è da registrare il rifiuto netto da parte del centrodestra, composto da Fratelli d’Italia e Lega, all’appello della lista civica di maggioranza “Imola Corre” per un patto unitario finalizzato a riportare il Gran Premio di Formula 1 all’autodromo Enzo e Dino Ferrari. La vicenda si inserisce in un contesto di forte tensione politica locale, con accuse reciproche tra maggioranza e opposizione sulla gestione della perdita dell’evento motoristico, che rappresenta un’importante risorsa economica e turistica per la città, come riferisce Il Resto del Carlino.
La proposta di Imola Corre
La lista civica “Imola Corre”, che sostiene la giunta del sindaco Marco Panieri del Partito democratico, ha avanzato una mozione da discutere in consiglio comunale, promossa dai consiglieri Alan Manara e Antonio Ussia. La mozione mirava a creare un fronte comune tra tutte le forze politiche per riaprire le trattative con il Circus della Formula 1, dopo la decisione di escludere il tracciato imolese dal calendario 2026. L’obiettivo era quello di dimostrare un impegno condiviso e compatto per recuperare il Gran Premio, considerato un simbolo dell’identità imolese e un volano per l’economia locale, grazie alla visibilità internazionale e all’indotto generato dall’evento.

La risposta di Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia, attraverso i suoi rappresentanti locali e la capogruppo regionale Marta Evangelisti, ha respinto con decisione la proposta, definendola “tardiva” e priva di una visione strategica a lungo termine. Secondo FdI, l’iniziativa di Imola Corre è un tentativo di “mettersi una medaglietta” per ottenere visibilità politica, senza affrontare le cause profonde della perdita del Gran Premio. I rappresentanti del partito hanno accusato l’amministrazione Panieri di aver gestito male la situazione, mostrando una “visione politica debole” e una mancanza di coordinamento con gli enti sovracomunali e i vertici dell’autodromo.
FdI ha rivendicato il proprio impegno passato per mantenere il Gran Premio, citando una proposta concreta avanzata in precedenza: una raccolta fondi che coinvolgesse soggetti privati per sostenere i costi dell’evento, stimati in diverse decine di milioni di euro.
Questa proposta, secondo FdI, è stata ignorata sia dalla giunta Panieri sia da Con.Ami, il consorzio che gestisce l’autodromo e dalla direzione dell’autodromo stesso. Il partito ha criticato la mancanza di dialogo e la presunta inerzia della maggioranza, sottolineando che, senza un piano strutturato, iniziative come quella di Imola Corre risultano mere “sparate propagandistiche” o “mortaretti politici”. FdI ha anche evidenziato il ruolo del governo nazionale, che avrebbe stanziato fondi per il Gran Premio, ma ha imputato la perdita dell’evento a una gestione locale inefficace.
La posizione della Lega
Il consigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, ha definito l’appello di Imola Corre una “trovata elettorale” e ha criticato l’approccio della maggioranza come superficiale e opportunistico. Marchetti ha ricordato che la Lega ha cercato di contribuire al mantenimento del Gran Premio, presentando atti in Regione Emilia-Romagna che, sebbene inizialmente accantonati, sono stati poi condivisi dalla maggioranza. Ha sottolineato che il Ministero dei Trasporti aveva annunciato uno stanziamento economico per supportare l’evento, ma ha chiarito che le decisioni sul calendario della Formula 1 dipendono da dinamiche internazionali complesse, che trascendono il livello locale.
Marchetti ha poi spostato l’attenzione su interventi strutturali necessari per rendere l’autodromo competitivo, come il miglioramento della viabilità intorno al circuito, fondamentale per ospitare grandi eventi come il Gran Premio. Ha accusato l’amministrazione di non aver lavorato a sufficienza su questi aspetti, suggerendo che l’impegno politico dovrebbe concentrarsi su soluzioni pratiche piuttosto che su mozioni simboliche.

Le tensioni politiche sulla pelle di Imola
In città, c’è un clima di scontro politico, con il centrodestra che usa la perdita del Gran Premio come un’arma per attaccare la gestione della giunta Panieri. La Formula 1, tornata in città, nel 2020 dopo 14 anni di assenza, è considerata un patrimonio, ma la sua organizzazione richiede investimenti significativi e un coordinamento tra enti locali, regionali e nazionali, oltre che con Liberty Media, la società che gestisce il Circus. La perdita dell’evento per il 2026 è stata un duro colpo, e le parti politiche si rimpallano le responsabilità.
Da un lato, il centrodestra accusa la maggioranza di aver sottovalutato l’importanza di un dialogo con il governo e di non aver costruito una strategia solida per garantire la continuità del Gran Premio.
Dall’altro, Imola Corre cerca di recuperare terreno proponendo un’unità politica che, secondo l’opposizione, arriva troppo tardi e manca di concretezza. FdI e Lega insistono sulla necessità di un approccio più strutturato, che includa investimenti infrastrutturali e il coinvolgimento di partner privati, per rendere l’autodromo sostenibile e competitivo nel lungo periodo.
La vicenda riflette non solo la difficoltà di mantenere un evento di portata internazionale come il Gran Premio, ma anche le profonde divisioni politiche. Mentre Imola Corre cerca di rilanciare il dialogo per recuperare la Formula 1, il centrodestra considera l’iniziativa poco credibile e insiste su una critica alla gestione complessiva dell’amministrazione PD. La questione rimane aperta, con il futuro dell’autodromo che dipenderà dalla capacità delle istituzioni locali di collaborare e attrarre risorse per competere con altre sedi internazionali.
Se, da un lato i governi della Turchia e del Portogallo stanno lavorando per ritornare in F1, a Imola ci si divide. Così ci perdendoci tutti.
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Crediti Foto: Bologna Welcome, Comune di Imola
Sono apolitico, purtroppo la totale responsabilità di tutto questo è della sinistra.