Dopo anni di speculazioni e una lunga battaglia burocratica, Cadillac, storico marchio del gruppo General Motors, entrerà ufficialmente in Formula 1 nel 2026. Questo nuovo ingresso segnerà un evento storico per il mondo delle corse, in quanto rappresenta l’undicesimo team a scendere in pista nella massima categoria del motorsport, sfidando le dieci scuderie già consolidate. L’impresa non è stata semplice: gli Andretti, che hanno spinto per questo risultato, hanno dovuto affrontare numerosi ostacoli, riuscendo a sbloccare la situazione grazie all’alleanza con Cadillac e all’acquisizione del reparto motori di Viry-Chatillon, precedentemente gestito da Renault.
Come Cadillac ha superato le resistenze della FOM?
La Formula One Management (FOM) si era opposta all’ingresso di un nuovo team, con argomenti che molti consideravano pretestuosi. Tuttavia, il ritiro – dal punto di vista motoristico – della scuderia Alpine ha creato un vuoto che Cadillac ha sfruttato con tempismo e strategia. Il supporto di General Motors è stato decisivo, non solo dal punto di vista tecnico ma anche diplomatico, facendo crollare le barriere poste dalla FOM. Sebbene le regole consentano la partecipazione di fino a 24 vetture in griglia, è improbabile che altri nuovi team riescano a seguire le orme di Cadillac, vista la chiusura dei membri del Patto della Concordia.
Toyota e Haas: un’alleanza strategica per tornare in F1?
Parallelamente all’annuncio dell’ingresso di Cadillac, le voci di un ritorno di Toyota in Formula 1 stanno alimentando il dibattito. Sebbene al momento non ci sia un impegno ufficiale da parte della casa giapponese, Toyota ha avviato una collaborazione con Haas, uno dei team più piccoli ma ambiziosi del Circus. Questa partnership non è ancora di natura tecnologica, ma rappresenta un primo passo per acquisire esperienza e valutare un possibile rientro competitivo. In passato, Toyota ha vissuto una deludente esperienza in F1, e ora l’obiettivo è di imparare dagli errori e prepararsi per un futuro da protagonista.
Cosa prevede l’accordo tra Toyota e Haas?
Toyota e Haas hanno avviato una cooperazione che prevede la realizzazione di un nuovo simulatore avanzato nella sede britannica del team. Questo passo consentirà a Haas di ridurre la sua dipendenza da Ferrari e, contemporaneamente, darà a Toyota l’opportunità di raccogliere informazioni cruciali sulle dinamiche della Formula 1 moderna. Inoltre, Toyota potrebbe beneficiare delle regole che permettono l’utilizzo del TPC (Test Previous Car), acquisendo così preziosa esperienza in pista. Questa fase esplorativa è fondamentale per la casa giapponese, che sembra intenzionata a fare tutto il possibile per evitare un altro fallimento.
Toyota pronta a subentrare in F1 grazie a Haas?
Molti esperti ritengono che la collaborazione tra Toyota e Haas non sia solo un semplice esperimento tecnologico, ma una possibile testa di ponte per un ingresso definitivo nel Circus. Se Haas dovesse decidere di vendere il team, Toyota potrebbe acquisire una struttura già funzionante e pronta per competere. Questa ipotesi non è priva di fondamento: Haas non ha mai raggiunto risultati di rilievo in F1, e la vendita potrebbe essere una soluzione favorevole sia per il team americano che per Toyota, desiderosa di riscattare la sua prima esperienza in Formula 1.
Perché il ritorno di Toyota potrebbe cambiare la Formula 1?
L’eventuale ritorno di Toyota potrebbe scuotere gli equilibri della Formula 1. L’ingresso di un marchio con così tanta storia e risorse potrebbe portare nuove dinamiche nel paddock, e spingere altre case automobilistiche a rivalutare il loro coinvolgimento nella competizione. Tuttavia, nulla è ancora deciso, e il futuro di Toyota in Formula 1 rimane incerto, sebbene sempre più probabile.
Crediti foto: Haas F1 Team