Non sempre le piste logiche sono le più battute. A un certo punto, un elemento imprevisto può spezzare quella linearità delle cose, trasformando situazioni apparentemente scontate in qualcosa di incomprensibile e inspiegabile.
La Red Bull è alla ricerca di un secondo pilota, qualcuno che possa affiancare il paperone della F1 Max Verstappen, fungendo da spalla ma non da zerbino. Le ore di Sergio Pérez in squadra sembrano contate. In una riunione tenutasi a Yas Marina, il destino del pilota messicano è stato deciso: sarà allontanato dal team.
Per il ruolo di compagno di Verstappen, la Red Bull ha impostato un programma preciso: puntare su un pilota proveniente dall’Academy. Tuttavia, altre opzioni erano state prese in considerazione. All’inizio della stagione, si era pensato a Carlos Sainz, ipotesi scartata per le elevate richieste economiche dello spagnolo, ma forse anche perché Verstappen preferiva un compagno meno “scomodo”.
Sul finale del 2024, invece, era emersa la candidatura di Franco Colapinto, un nome che, nel corso del tempo, ha vissuto alti e bassi, finendo per essere accantonato dai radar di Christian Horner e Helmut Marko. La scelta è quindi ricaduta su un nome interno al vivaio.

Tra Isack Hadjar, destinato alla controllata VCARB, Yuki Tsunoda e Liam Lawson, sembra che sarà quest’ultimo ad avere la meglio. La Red Bull, dunque, si affiderà a un pilota che, in due stagioni di Formula 1, ha disputato meno di una dozzina di Gran Premi. Tra i tre, Lawson appare forse il meno talentuoso, ma anche il più “comodo”, come confermato dall’ingegner Luca Baldisserri ai nostri microfoni (guarda qui la puntata di CriticaLive), esperto di giovani talenti.
La soluzione più logica, quella menzionata in apertura, portava a Tsunoda. Un pilota con quattro stagioni complete in Formula 1 e 90 partecipazioni totali, che ha dimostrato solidità, carattere e la capacità di tenere testa ai suoi compagni di squadra, spesso battendoli.
Ma Red Bull non sembra voler alterare una dinamica consolidata, quella in cui una stella brilla e una luna vive di luce riflessa orbitandole intorno. Sono quindi vane le speranze di Tsunoda? Forse sì, ma c’è una componente che potrebbe riaprire inaspettatamente la sua candidatura.
Il capo della Honda Racing Corporation, Koji Watanabe, ha espresso il suo sostegno al pilota nipponico, che ha recentemente effettuato un test con la Red Bull dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, ottenendo buoni riscontri.
Questo test è stato possibile grazie all’insistenza della Honda, anche se la Red Bull sembra orientata a promuovere Lawson. Watanabe ha rivelato che ci sono stati colloqui con Horner per formare una coppia Verstappen-Tsunoda nel 2025.
“Sabato ho discusso con Christian Horner dei piloti per la prossima stagione e oltre. La decisione finale spetta al team, ma dal punto di vista di HRC, crediamo che Tsunoda debba essere tra i candidati. È un pilota capace, e abbiamo chiesto che partecipasse al test per dimostrare il suo valore.”

Nonostante le buone prestazioni di Tsunoda, il suo destino sembra segnato dalla transizione della Honda verso Aston Martin a partire dal 2026. Questa situazione indebolisce politicamente il costruttore giapponese, rendendo più difficile influenzare le decisioni della Red Bull in questo anno di transizione.
Tsunoda paga probabilmente questa condizione che non viene contemplato per la promozione, con un Verstappen che ha difeso Pérez fino all’ultimo. Tuttavia, la stagione del messicano è stata talmente deludente da rendere inevitabile la sua sostituzione.
Il dado sembra tratto: il compagno di Verstappen sarà Lawson salvo cataclismi, con grande soddisfazione di Max che avrà un collega comodo con cui rapportarsi e tramite il quale reiterare il modello che lo pone al centro dell’universo Red Bull. I contratti del neozelandese sono in fase di definizione, gli annunci imminenti.
A Tsunoda non resta che disputare un’altra buona stagione con Visa Cash App RB e sperare nel grande salto nel 2026, magari proprio con Aston Martin, dove Honda punta a continuare a vincere. Farlo con un connazionale sarebbe una prospettiva intrigante.
Crediti foto: Formulacritica, Oracle Red Bull Racing