Il caso che ha coinvolto la McLaren riguardo all’ala posteriore utilizzata A Baku, la quale simulerebbe un mini effetto DRS, si è chiuso con un passo indietro da parte del team di Woking, che ha avuto un’interlocuzione con i delegati tecnici della Federazione Internazionale dell’Automobile.
La MCL38 non faceva nulla che il regolamento non preveda. Tutti i test contemplati dalle norme erano stati superati dall’elemento posteriore. Tuttavia, le proteste dei team rivali hanno acceso i riflettori su un particolare che, secondo alcuni, violava lo spirito del regolamento. Un concetto del tutto infondato, poiché un elemento può essere considerato irregolare solo se contraddice le regole di riferimento.
La McLaren, forse sapendo che quel tipo di ala non sarebbe stato utilizzato fino alla fine dell’anno, eccetto probabilmente a Las Vegas, ha deciso di evitare polemiche e accuse, facendo un passo indietro, anche forti del vantaggio tecnico mostrato proprio a Singapore, gara in cui Lando Norris ha nettamente battuto il campione del mondo in carica Max Verstappen. E lo ha fatto, tra l’altro, senza contare sull’elemento discusso.
Un atteggiamento signorile quello del team inglese, che ha mantenuto l’aplomb anche quando Andrea Stella ha spiegato cosa era stato fatto e, soprattutto, perché si è deciso di compiere un passo indietro. Tuttavia, bon ton non significa arrendevolezza. Il team principal italiano ha infatti fatto notare alla Federazione che non è solo la McLaren a muoversi in zone grigie del regolamento, ma forse altre squadre operano in deroga a determinati principi scritti.

McLaren va al contrattacco
Le discussioni sull’ala posteriore della McLaren hanno offerto l’opportunità alla scuderia di ricordare alla Federazione che ci sono anche altre squadre che dovrebbero essere esaminate con maggiore attenzione. Questa è stata la precisazione che Stella ha fatto dopo il Gran Premio di Singapore, ribadendo però che il team non ha intenzione di sprecare energie creando storie che potrebbero alimentare giornalisti affamati di gossip.
Stella ha praticamente spostato l’attenzione sugli avversari, dichiarandosi fiducioso che gli organi di controllo verificheranno la piena conformità delle altre monoposto in griglia. E non solo di quelle che lottano per il campionato del mondo.
In conclusione, l’azione intrapresa per contenere lo slancio tecnico della scuderia inglese potrebbe ritorcersi contro gli autori delle proteste, poiché a Place de la Concorde hanno iniziato a svolgere verifiche più approfondite su elementi che finora erano sfuggiti a controlli minuziosi.
Una dinamica già vista molte volte nella storia della Formula 1, costellata da “grandi scoperte di frodi” — e l’uso delle virgolette non è casuale — che spesso si trasformano in una enorme bolla di sapone. E sembra essere proprio questo il caso.
Illustrazione copertina: Chiara Avanzo
Crediti foto: McLaren F1