La BMW di ROWE Racing #98 di van der Linde-Marciello-Khron-Farfus ha vinto una grande 24 Ore del Nurburgring, grazie ad una M4 GT3 Evo che si conferma un passo avanti rispetto alla precedente versione. Prima sulla pista, ma seconda al termine della gara la #911 di Manthey EMA, con un Kevin Estre visibilmente deluso a fine gara.
La vettura ufficiale Porsche è stata protagonista, proprio col francese, di un contatto con una vettura GT4, che ha provocato poi una penalità di 100 secondi che l’equipaggio in questione avrebbe dovuto scontare entro fine gara. Alla fine i tecnici di Manthey hanno sperato fino alla fine di vedere la penalità revocata, cosa che poi non è avvenuta.
IGTC – ANALISI 24 Ore del Nurburgring: BMW conquista la 21esima vittoria
Nonostante la presenza di una sola BMW nella classe SP9, dovuta alla concomitanza con l’IMSA e a causa della imminente 24 Ore di Spa, che vedrà ben tre M4 GT3 Evo ufficiali di WRT e due di ROWE Racing, la #98 ha mostrato sin da subito molta velocità, che ha permesso a Farfus di risalire in fretta la classifica allo start.
La coppia BMW–Michelin è stata micidiale sul passo gara, nonostante la vettura non sia stata in grado di qualificarsi per la Top Qualifying del venerdì pomeriggio. L’equipaggio #98 si è concretato sin dall’inizio del weekend sul passo gara, cercando di massimizzare la gestione delle gomme, critica per tutto il fine settimana. Il costruttore francese ormai rappresenta il riferimento in Europa, portando per l’evento tedesco ben tre mescole, una più dura dell’altra. Un bel vantaggio per tutti i clienti Michelin, quindi.
La M4 GT3 Evo possiamo dire sia stata la miglior vettura in pista assieme alle Porsche 992 GT3 R di Manthey EMA e Falken Motorsport, che purtroppo, per motivi diversi, non sono state in grado di esprimere il loro potenziale a fine gara. Mentre la #911 era sulle stesse gomme di ROWE Racing, le due Porsche azzurre avevano le coperture giapponesi, che ormai sono state sviluppate enormemente.
Falken ha accumulato un’esperienza decennale al Nurburgring, per altro con diversi costruttori, il che ha aiutato sicuramente lo sviluppo delle coperture. Purtroppo però, ci sono stati dei problemi, come la foratura lenta accusata dalla #44, che l’ha obbligata al ritiro. In particolare quest’anno, la gara è sembrata essere “ad eliminazione”, con molti protagonisti che hanno perso la possibilità di salire sul podio.
Le gomme vengono messe costantemente alla prova, tra traffico, contatti, variazioni di temperatura, piogge, escursioni termiche. In particolare quest’anno il caldo ha messo in difficoltà molte squadre nella messa a punto delle vetture, con temperature simili che non si vedevano al Nurburgring da ben 5 anni. Diciamo che si è raggiunto un buon equilibrio sulle gomme, da cui però Michelin esce ancora vincitrice.
Possiamo affermare, infine, che in linea di massima, sia la M4 GT3, nella sua versione Evo, una delle migliori GT3 in circolazione, garantendo affidabilità, robustezza, e una buona gestione gomma, il tallone d’Achille della M4 GT3. Il motore centrale-anteriore garantisce un ottimo bilanciamento, che poi ha effetti anche sulla protezione delle coperture, da aggiungere alla bontà delle Michelin sulla lunga distanza.
IGTC – ANALISI 24 Ore del Nurburgring: Porsche con potenziale da vittoria
Porsche, che invece necessita un centro di pressione più avanti per compensare il motore posteriore, che quindi fa tendere la vettura al sottosterzo, ha saputo sfruttare allo stesso modo le coperture, anche se in alcune fasi si è dimostrata più lenta della #98 vincitrice.
La penalità consegnata ad Estre ha di fatto consegnato la vittoria agli avversari, ma anche le due Falken hanno perso una buona occasione di fare bene, tra incidenti e sfortune. Un vero peccato, con il dubbio della #16 di Scherer Sport PHX, che sarebbe stata facilmente in lotta con la #911.
Hanno deluso molto le aspettative le Mercedes di GetSpeed, entrambe ritirate dalla gara. Come dichiarato da Wendl, direttore sportivo del programma GT3 della casa tedesca, nelle sessioni di prove le vetture #14 e #17 hanno mostrato forse il miglior passo gara sulle coperture medie, sempre fornite da Michelin. Le AMG erano le uniche vetture a poterle sfruttare molto bene anche con basse temperature, che però si sono sperimentate poco nel corso della gara.
Le due vetture si trovavano in terza e quarta posizione, quando la #14 si è ritirata a causa di un danno alla trasmissione, mentre la #17 a causa di un danno alle sospensioni, si è dovuta fermare ai box nella giornata di domenica. Il costruttore tedesco si ripresenterà alla 24 Ore di Spa per rifarsi, con molte vetture pronte a vincere la classica belga.
Ritirata anche la Audi #1 vincitrice della gara della passata stagione, a causa di un problema che si è presentato quando Luca Ludwig era al volante della vettura tedesca. La R8 aveva sicuramente la possibilità di fare bene, ma l’assenza del supporto dalla casa madre si è fatta sentire, con la vettura costretta al ritiro.
Prima di passare alle coperture Michelin, la vettura tedesca del team Scherer Sport PHX si era presentata alle gare di qualificazione con le coperture fornite da Yokohama. Il passaggio è stato pensato da tempo, secondo il direttore sportivo della squadra, con la squadra vincolata a montare gli pneumatici giapponesi a causa di motivi commerciali.
IGTC – ANALISI 24 Ore del Nurburgring: Ferrari spreca il podio
La 296 preparata da Rinaldi Racing aveva mostrato un ottimo passo nelle prime ore di gara, grazie ad un equipaggio molto solido, con molta esperienza su questa pista. La squadra tedesca aveva accumulato esperienza sulla vettura sin dal 2023, quando con Frikadelli aveva vinto la 51esima edizione della gara, sorprendendo un po’ tutti.
Quest’anno a rinforzare l’equipaggio c’era anche Neubauer, francese ufficiale Ferrari che ha mostrato sin da subito di essere veloce, piazzandosi in seconda posizione in qualifica, alle spalle solo di Estre. In gara la vettura si è espressa molto bene, rimanendo con i primi sin dalle prime ore.
Due forature, poi, hanno messo fuori sequenza la #45, per poi terminare la sua gara a causa di un contatto con una vettura di classe minore. Il potenziale da podio era presente, soprattutto dopo il ritiro delle due Mercedes, le uniche che potevano infastidire la Ferrari. La 296 si è dimostrata ancora una volta veloce e versatile su una pista difficile e complessa e con delle coperture diverse dalle Michelin. Infatti la #45 aveva a disposizione le Yokohama, che hanno potuto godere di molti chilometri di sviluppo al Nurburgring.
La foratura iniziale potrebbe far storcere il naso, facendo ragionare la squadra su un possibile passaggio alle coperture francesi per il futuro, mentre la seconda è stata causata da un contatto di Perel. Tuttavia Ferrari continua a non mostrare interesse per un impegno totalmente ufficiale alla gara tedesca, limitandosi a portare un pilota, tenendo a mente il vincolo della superlicenza necessaria per correre sulla pista tedesca.
La vittoria rimediata alla prima edizione della 296 GT3 si ricollega al fatto che la vettura possiede un potenziale estremamente alto, per questo molte volte penalizzata dagli organizzatori. Nel 2023 la vettura potrebbe aver preso in “contropiede” gli organizzatori, che non si aspettavano di certo delle prestazioni simili dalla vettura italiana.
IGTC – ANALISI 24 Ore del Nurburgring: Ford vince la prima gara di 24 ore in Europa
Ford, con la vettura #65 nella classe Pro-Am, ha conquistato la prima vittoria della Mustang GT3 in una gara di 24 ore europea, dopo la vittoria di gennaio alla 24 Ore di Daytona. In HRT, i partner di Ford per la campagna europea del costruttore americano, si sono detti soddisfatti, dopo aver svolto una gara senza errori.
Ad inizio gara, tuttavia, la vettura è stata costretta a fermarsi al box a causa di un transponder non funzionante, per poi riprendere in fondo allo schieramento. Un buon inizio, quindi, della stagione europea della Mustang, che ha terminato la gara in una ottima quarta posizione assoluta, dietro alla Lamborghini ABT #28.
Fritz, CEO di HRT, ha dichiarato come ci fossero stati dei problemi a fine gara sulla #65, che hanno reso più difficile la vita all’equipaggio Pro-Am. La #64, la vettura iscritta alla classe Pro si è ritirata a causa di un incidente causato da Stippler, mentre la #63 a causa di un problema al motore. Infine, il programma tedesco-americano si è affidato alle coperture giapponesi Yokohama, dopo un periodo di sviluppo e di messa a punto.
La prima delle due Lamborghini di ABT Sportsline ha concluso sul podio, grazie a Mapelli-Engelhart-Englster, senza mai avere il passo dei primi. La vettura italiana marchiata Red Bull, invece, è stata costretta al ritiro a un’ora e mezza dal termine della gara, ponendo fine alla gara di Bortolotti-Juncadella-Pepper a causa di un problema all’albero di trasmissione.
Deludenti anche le due Aston Martin, che non chiudono la gara. La #34 iscritta alla classe Pro ha subito un problema alla pompa del carburante, dopo aver espresso un potenziale degno di un arrivo in top 5. Walkenhorst Motorsport ha montato sulla vettura Pro le gomme Michelin, nonostante avesse optato per le altre vetture per le Pirelli, in grande spolvero al Nurburgring.
Proprio il costruttore italiano ha concluso sul podio la gara grazie alla #54 di Dinamic GT, con una gara da manuale e senza commettere errori. La vettura, che è partita dal 17esimo posto, è risalita fino al podio, nonostante una penalità rimediata a causa di un contatto. Pirelli ha dimostrato un’ottima crescita sulla pista tedesca, di sicuro la più ostica dal punto di vista degli pneumatici.
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