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IGTC – 1000Km di Suzuka: dominio BMW-WRT in Giappone, Ferrari “baciata” dalla sfortuna

La #32 di Marciello-van der Linde-Weerts domina la scena a Suzuka, conquistando la vittoria al quarto round stagionale. Seconda la Porsche #7, chiude il podio la Corvette #2.

Alessio Garofoli by Alessio Garofoli
15 Settembre 2025
in News, Ruote coperte
Tempo di lettura: 5 minuti
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La #32 di Marciello-van der Linde-Weerts

La #32 di Marciello-van der Linde-Weerts

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Si chiude la scena sulla 1000Km di Suzuka, tornata protagonista dell’Intercontinental GT Challenge dopo più di un lustro. BMW-WRT domina in lungo e in largo, conquistando pole position e il gradino più alto del podio. Seconda la Porsche di Absolute Racing #7, con Vanthoor e Estre che hanno estrapolato il massimo dalla vettura. Chiude il podio la Corvette #2 di Johor Motorsports, molto veloce con l’olandese Catsburg.

Nella Silver a controllare la situazione è la Nissan GT-R #500, rimasta senza rivali dopo il ritiro dell’Audi di Phantom Global Racing nelle primissime ore di gara, a causa di una perdita di olio. Vince la Bronze, con una grande prestazione, la #10 di Absolute Racing di Lietz-Hartog-Au, dimostratasi molto veloce sul finale di gara.

IGTC – 1000Km di Suzuka: BMW controlla la gara, Porsche un passo indietro alla M4

Se da una parte i vari Marciello, van der Linde e compagnia si erano detti cauti dopo le qualifiche a causa degli apparenti problemi delle M4 GT3 Evo sui long run, in gara tutti questi dubbi sono spariti sin dal primo stint del sudafricano. Suzuka è sempre stata conosciuta per la sua severità sugli pneumatici, e quest’anno tale tendenza è stata parzialmente attenuata soprattutto nel primo settore, grazie alla riasfaltatura completata fino al termine della curva Dunlop.

Tuttavia la gestione gomma è rimasta fondamentale, come dichiarato da molteplici piloti nel corso del weekend: “La M4 soffre più di altre vetture il degrado gomma. Non ci siamo concentrati tanto sul giro secco, piuttosto abbiamo effettuato molti lung run“, ha dichiarato il vincitore Raffaele Marciello al termine delle qualifiche.

Sulla stessa linea di pensiero Kelvin van der Linde il sabato sera: “Siamo rimasti sorpresi della competitività della vettura, essere in pole position è sempre bello. Però, se ci paragoniamo agli altri, abbiamo faticato maggiormente nei long run, ed è lì che la gara è vinta“. Come riportato poche righe sopra, la gara è andata nel migliore dei modi per la squadra belga.

Le Pirelli DHG sono state messe a dura prova nel corso delle sei ore e mezza di gara, su una pista che è tra le più probanti. La M4 #32, continuamente in aria pulita nelle prime fasi di gara, ha mostrato una migliore gestione della concorrenza. I tempi a fine stint si alzavano per tutti, ed è proprio in questo che la vettura tedesco-belga ha fatto la differenza.

A posteri, viene da pensare che la cautela in WRT fosse stata dettata dalle prestazioni ottenute alla 24 Ore di Spa, caratterizzata da un caldo anomalo. La gestione delle coperture è stata molto importante all’epoca, tanto che le M4 di WRT hanno concluso la gara parecchio indietro.

Tornando alla 1000Km di Suzuka, WRT ha rischiato grosso: “Ad un certo punto abbiamo pensato di aver perso la gara, è stato difficile“, ha spiegato van der Linde. “Alla quinta FCY non abbiamo rifornito il serbatoio, mentre la Porsche sì. Se subito dopo non fosse arrivata un’altra neutralizzazione probabilmente sarebbe stato difficile vincere“. In coro Marciello: “Non è mai facile quando hai una Porsche così forte dietro. Stavamo spingendo molto. Dovevamo anche gestire le gomme, visto che il degrado era piuttosto importante“.

Più indietro la #31 di Farfus-Harper-Hesse, che ha chiuso la gara al sesto posto, dopo aver mostrato un passo gara inferiore alla vettura compagna di box. Vincent Vosse, Team Principal in WRT, ha dichiarato di “star investigando” la differenza di passo tra le due vetture, anche se queste parole lasciano il tempo che trovano. Il pilota brasiliano ha parlato, nel corso del venerdì, di un’auto complessa da assettare: “Abbiamo una vettura tendente al sottosterzo, ma se vai ad agire in questa direzione ti ritrovi con un posteriore troppo leggero“. Seconda di classe la BMW #89 della squadra locale Team KRC, dopo una grande rimonta dalle posizioni più remote della classifica.

Delusa Porsche, presente all’evento con ben tre vetture ufficiali ma senza mai il passo della velocissima #32. Kevin Estre si era detto piuttosto fiducioso prima dell’evento, potendo contare su un equipaggio di altissimo livello. Tuttavia, la #7 di Estre-Vanthoor-Pilet (in piena difficoltà) ha potuto solamente sfiorare il pensiero di vittoria, concludendo in seconda posizione dopo numerose battaglie (anche al limite) con compagni di marca. Chiude quinta la #6 di Origine Motorsport, con un Heinrich in grande spolvero sulla pista giapponese.

Ottava, invece, la #23 di Phantom Global Racing, dopo aver subito molti problemi nelle prime due soste. Da segnalare il cambio di BoP deciso da SRO poco prima della partenza. Corvette, a causa del miglior tempo fatto segnare da Catsburg nelle qualifiche, ha subito un aumento di 20 Kg. Porsche è stata anch’essa appesantita, di 5 Kg, mentre sono state alleggerite Mercedes e Nissan, di 10 e 5 Kg rispettivamente. Aiutate BMW (sorprendentemente) nei giri motore alle medie velocità, e Ferrari, ottenendo un simile supporto nelle basse velocità ma calando in quelle alte.

La Corvette Z06 GT3.R di JMR, terza al traguardo

IGTC – 1000Km di Suzuka: Mercedes sfortunata, Ferrari “baciata” dalla sfortuna

Mercedes ha concluso la gara solamente in settima e decima posizione con i suoi equipaggi Pro. Un risultato deludente, alla luce di una vettura sempre docile sugli pneumatici. Mentre la #77 di Craft-Bamboo Racing è stata protagonista di una buona rimonta, la #888 di GruppeM Racing si è ritrovata tagliata fuori dalla lotta per la vittoria a causa della Safety Car, dopo aver passato gran parte della gara nelle posizioni da podio.

Luca Stolz, poco prima del fattaccio, si era definito fiducioso della strategia della squadra di Honk-Kong. Purtoppo la vettura di sicurezza è entrata in pista senza che la #888 effettuasse il suo full–service, relegandola ai margini della top 10. La AMG GT3 comunque vince la classe Pro-Am, grazie alla #28 di Craft-Bamboo Racing, piazzata in 28esima posizione generale.

Anche la vettura di Goodsmile Racing, capitanata da Kamui Kobayashi, ha sofferto delle problematiche nel corso del weekend. Il pilota ufficiale Toyota ha parlato così ai microfoni: “Abbiamo faticato. Ci sono stati dei problemi col differenziale e con le sospensioni. Senza di essi avremmo potuto lottare davanti“. Un rammarico aggiuntivo ad una stagione 2025 piuttosto fallimentare e avara di successi nell’IGTC.

Ferrari, anche se non rappresentata in via ufficiale, aveva delle buone possibilità di ben figurare alla gara. Purtroppo, però, la fortuna ultimamente non sta di certo girando dalla parte di Maranello. La #21 di Harmony Racing, tra le vetture in lotta per la vittoria nella classe Bronze dopo la pole di classe conquistata da Marschall–Patrese–Blattner ha avuto dei problemi al primo pit–stop, obbligando la 296 a restare ferma sulla piazzola di sosta. Un vero peccato, alla luce del secondo tempo firmato dal velocissimo Lorenzo Patrese nelle Q1, dietro al solo Marciello.

Problemi anche per la #60 di LM Corsa, capitanata da Giancarlo Fisichella, in pieno controllo della leadership di classe. ‘Fisico’ aveva appena concluso un grande stint in nona posizione assoluta e prima di classe quanto il Gentleman Driver Nakanishi è uscito di pista alla curva Dunlop, danneggiando pesantemente l’impianto sospensivo della vettura. Simile destino per la #45 di PONOS Racing, speronata al tornantino, fatto che ha provocato dei danni importanti alla vettura. E ancora la #555 di Maezawa Racing, capitanata dall’ufficiale Neubauer. Lo stesso Maezawa si è rivelato essere estremamente lento, danneggiando in modo irreparabile la gara.

Ottima Corvette, dimostratasi competitiva con la #2 di JMR, già militante nel GT World Challenge Asia. La vettura ufficiale di GM, con tanto di Catsburg–Sims–McLaughlin, è stata in piena lotta per tutta la gara, concludendo sul podio dopo una lunga battaglia fatta di sportellate e poco amore sportivo. Catsburg è stato chiaramente il migliore, estremamente veloce e ottimo nella difesa finale sulla #10 di Hartog. La penalizzazione a livello di peso ha influito sicuramente sulle prestazioni, con degli organizzatori apparentemente troppo conservativi col BoP della M4.

Prossimo appuntamento previsto per il 16-18 ottobre, con la 8 Ore di Indianapolis, che decreterà il vincitore della stagione 2025 IGTC. Attualmente il solo Kelvin van der Linde è in testa alla classifica, perciò vedremo con quante vetture e quali equipaggi BMW si presenterà all’evento.


Crediti Foto: Intercontinental GT Challenge su X, Scott McLaughlin su X

Tags: GT3IGTCraffaele marcielloSuzuka
Alessio Garofoli

Alessio Garofoli

Alessio Garofoli, insegue la sua passione con il sogno un giorno di renderla il suo lavoro. Appassionato al midollo di motorsport, attualmente sta percorrendo la strada per intraprendere una carriera ai massimi livelli nel motorsport a ruote coperte. Fotografo amatoriale, con un’esigua esperienza nelle competizioni Gran Turismo e nel giornalismo amatoriale.

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