Immaginare che Max Verstappen possa avere una carriera in Formula 1 lunga come quella di Fernando Alonso o Lewis Hamilton è difficile. Ad alimentare questa prospettiva è lo stesso pilota olandese, che ha più volte dichiarato che non intende restare in questa categoria per troppo tempo, preferendo esplorare altre competizioni nel motorsport o, in generale, dedicarsi ad altre attività quando sarà più anziano.
Per ora, però, va registrato che il tre volte campione del mondo ha un contratto in essere con la Red Bull fino al 2028, un’intesa lautamente retribuita con uno stipendio da superstar, cosa che riconosce la sua grande capacità tecnica e leadership, che hanno riportato i titoli a Milton Keynes, assenti dal 2013, quando era stato Sebastian Vettel a scrivere le prime straordinarie pagine di trionfi per una scuderia proveniente da un mondo del tutto diverso rispetto alla Formula 1.
Negli ultimi anni, Verstappen ha conosciuto solo successi, ma nel 2024 qualcosa si è inceppato. Pur conducendo ancora la classifica piloti, sono emerse difficoltà tecniche sulla Red Bull RB20, figlie delle problematiche esplose all’interno di un team che ha perso la bussola dopo la morte del fondatore e che ha visto l’uscita di figure troppo importanti per non generare effetti negativi.

Max Verstappen è ancora il centro e fulcro del team austriaco, ma è innegabile che vi siano delle tensioni che coinvolgono il suo entourage, ormai in rotta di collisione con Christian Horner. Superfluo sarebbe ripercorrere le tappe di queste tensioni, ormai ben note e approfondite.
Nel contratto che lega Verstappen alla Red Bull è presente una clausola rescissoria, elemento più volte analizzato. Finché esiste tale istituto, significa che potrebbe essere attivata, come fato da Lewis Hamilton per liberarsi dalla Mercedes e approdare in Ferrari.
Molto si è parlato di questa possibilità, e anche dalla scuderia anglo-austriaca si è più volte ribadito che è necessario offrire una vettura all’altezza per evitare che Max possa essere attratto dalle sirene che arrivano da Brackley – non nascoste da Toto Wolff – e che presto potrebbero giungere anche da Silverstone, da parte di Aston Martin, che sta facendo di tutto per costruire una squadra in grado di competere ai vertici della Formula 1 nei prossimi anni.
Verstappen ha recentemente affermato che la sua idea è quella di firmare un nuovo contratto, un’ultima “danza” prima di appendere casco, guanti e tuta al chiodo. O quantomeno dire addio alla Formula 1 per lanciarsi in altri progetti. L’olandese sta riflettendo sul da farsi, visto che non ha escluso un possibile rinnovo con la Red Bull, prolungando così un sodalizio che ha dato finora frutti dolcissimi.
Tuttavia, non è nemmeno sicuro che ci sarà un altro legame giuridico: Max ha infatti espresso chiaramente che, se ci sarà un nuovo accordo, sarà l’ultimo. Ha anche lasciato intendere che la possibilità di non rinnovare è concreta.

F1 – Verstappen: un amore in fase calante
Ma perché un pilota così vincente, giovane e tecnicamente superiore sta considerando di non avere un futuro lungo nella categoria che gli ha dato tanta visibilità, fama e una gloria probabilmente eterna? Max ha bisogno di un ambiente che lo supporti totalmente, e in Red Bull qualcosa si è incrinato negli ultimi tempi.
Anche per questo, ha iniziato a guardarsi intorno, senza escludere ciecamente novità che potrebbero prendere il sopravvento. Inoltre, il rapporto con i vertici della Formula 1 non è più idilliaco. La recente critica pubblica della FIA riguardo al suo modo di esprimersi in conferenze stampa e durante i team radio non è stata ben accolta dall’olandese.
Tuttavia, non può essere un dettaglio così marginale a influenzare un pilota affermato. Max è stato spesso critico nei confronti della direzione tecnica e sportiva intrapresa dalla Formula 1 negli ultimi anni, mostrandosi intollerante, quasi refrattario, alle decisioni assunte da Liberty Media e implementate dalla FIA.
Sprint Race, contingentamento delle Power Unit, calendario espanso all’inverosimile, impossibilità di sviluppare liberamente le monoposto, congelamenti tecnici imposti, vincoli finanziari… tutti elementi che stanno limitando una categoria che va in una direzione opposta a quella immaginata da Max.
Anche la stretta sulle regole di ingaggio in pista comprime il margine operativo di un pilota che si comporta come un vero animale da competizione. Tutti questi fattori stanno pesando sulle riflessioni di Verstappen, che probabilmente, per il suo futuro, preferirà categorie più libere da vincoli, che gli permettano di esprimere al meglio la sua natura di racer puro.
Ecco perché le dichiarazioni di Verstappen, che parlano di un ritiro anticipato rispetto a quanto fatto da altri colleghi illustri, non vanno lette come provocazioni. Max riflette seriamente e probabilmente il 2025 influenzerà molto le sue scelte future, sia per un eventuale nuovo team, sia per l’idea di estendere la sua permanenza in una categoria in cui è un vincitore seriale, ma sempre più insoddisfatto.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing