Le voci su un possibile coinvolgimento di Hyundai in F1 sono emerse con forza a seguito di un post su Instagram pubblicato lo scorso 25 giugno, in cui il colosso dell’automotive aveva condiviso un’immagine concettuale di una monoposto di F1 con il branding “Hyundai Mobility” e la didascalia criptica “What if?” (“e se?”). Questo post, rapidamente rimosso, ha generato un’ondata di entusiasmo e speculazioni tra gli appassionati sudcoreani di motorsport che hanno interpretato l’immagine come un segnale di un potenziale ingresso di Hyundai nella massima serie automobilistica.
Le speculazioni sono state ulteriormente alimentate domenica scorsa, quando diversi media internazionali hanno riportato che Hyundai stesse valutando l’acquisizione del team Alpine F1 di proprietà del gruppo Renault, in difficoltà prestazionali e gestionali.

La smentita ufficiale di Hyundai
Nonostante l’entusiasmo generato, Cyril Abiteboul, direttore di Hyundai Motorsport e Genesis Magma Racing, ed ex team principal della Renault in F1, oggi Alpine, ha categoricamente smentito le voci di un progetto legato alla F1. Abiteboul ha dichiarato: “Non c’è nessun progetto per la Formula 1”, ponendo fine alle speculazioni su un ingresso imminente con l’acquisto dell’Alpine. Questa dichiarazione è stata un duro colpo per chi sperava in una partecipazione di Hyundai nella massima serie, soprattutto considerando il potenziale strategico che una tale mossa avrebbe potuto avere per il marchio.
Il caso Alpine, il ruolo di Renault e l’interesse della Hyundai
Le speculazioni sull’acquisizione di Alpine sono state alimentate dalla recente decisione del team di abbandonare la produzione di motori propri entro il 2026, optando per l’utilizzo di power unit Mercedes. Questa scelta, unita alla recente dimissione di Luca de Meo come CEO di Renault, ha fatto ipotizzare che il gruppo francese potesse essere aperto a vendere il team Alpine, che sta affrontando difficoltà.
Alcuni hanno suggerito che Hyundai potesse essere interessata a rilevare Alpine come punto di ingresso in F1, sfruttando un’operazione chiavi in mano senza dover costruire un team da zero. Tuttavia, in caso di acquisizione dell’Alpine, Hyundai dovrebbe affidarsi a tecnologie esterne, come i motori Mercedes, il che potrebbe compromettere l’identità del marchio in un contesto come quello del Circus, dove lo sviluppo tecnologico proprietario è cruciale.
Implicazioni strategiche di un ingresso della Hyundai in F1, con l’acquisizione dell’Alpine
La Formula 1 rappresenta una piattaforma globale per mostrare l’eccellenza tecnologica, promuovere l’innovazione e rafforzare il prestigio del marchio. Con le nuove regolamentazioni del 2026, che enfatizzano l’elettrificazione e i carburanti sostenibili, la categoria potrebbe allinearsi perfettamente con gli obiettivi di Hyundai di posizionarsi come leader nella mobilità sostenibile.
Inoltre, la visibilità globale della F1 potrebbe aiutare Hyundai a competere con marchi come Audi, che entrerà “in pista” nel 2026, e General Motors, che sta lavorando per entrare con il marchio Cadillac. Tuttavia, entrare in Formula 1 comporta costi elevati e complessità tecniche per la Hyundai, come dimostrato dalla lunga pianificazione di Audi, di ben cinque anni per il suo ingresso e dal fallimento sportivo dell’Alpine.

Il passato e il presente di Hyundai nel motorsport
Hyundai ha una solida presenza nel motorsport, in particolare nel World Rally Championship (WRC), dove compete con successo dal 2014, accumulando 11 anni consecutivi di partecipazione. Inoltre, il marchio sta espandendo il suo impegno con il debutto del team Genesis Magma Racing nel World Endurance Championship (WEC) nel 2026, con la vettura GMR-001.
Nonostante la smentita, la possibilità che Hyundai possa riconsiderare la F1 in futuro, soprattutto con l’evoluzione delle regolamentazioni verso l’elettrificazione, che si allinea con la strategia di Hyundai nel settore delle auto elettriche e ibride. Tuttavia, per il momento, il focus del marchio rimane su WRC, WEC e lo sviluppo di veicoli ad alte prestazioni attraverso la divisione N e il brand Genesis.
Sebbene l’idea di vedere Hyundai nella massima serie del motorsport sia affascinante, le sfide logistiche, finanziarie e strategiche rendono improbabile un ingresso a breve termine facilitato dall’acquisto dell’Alpine.
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