Horner-gate come conflitto di interessi Wolff: tanto rumore per nulla

Decadono le accuse per Christian Horner. L'indagine interna della Red Bull, che era stata sollecitata dalla F1 e dalla Ford, si chiude con la piena assoluzione del manager inglese

Il momento è giunto. Dopo settimane di roventi polemiche, di  insinuazioni prima velate poi manifeste, di tentativi di difesa strenui ma maldestri, il cosiddetto Horner Gate è giunto all’epilogo. C’era da aspettarselo, la pressione sulla Red Bull e sul suo team principal si era fatta asfissiante. Dapprima la Ford, con il direttore del comparto sport, poi la Formula 1 con un comunicato ufficiale e poi ancora il gruppo di Dearborn, nella figura del suo CEO Jim Farley, avevano chiesto chiarezza e soprattutto celerità nel processo interno.

L’accordo tra Ford e Red Bull rischiava quindi di saltare per questioni etiche. E nessuna delle due parti voleva giungere a questo brutto epilogo che avrebbe avuto il sapore del fallimento. Dal canto loro, i vertici del Circus, non intendevano legare il brand con una vicenda dai contorni assai torbidi.

Red Bull
Christian Horner, team principal Oracle Red Bull Racing

Red Bull – Horner: caso chiuso

La parola fine è quindi stata messa pochi minuti fa. Con un comunicato, il team spiega che il caso è archiviato. L’indagine indipendente sulle accuse mosse al signor Horner è stata completata e Red Bull può confermare che il reclamo è stato respinto . Il denunciante ha il diritto di ricorrere in appello”.

Red Bull – si legge ancor anella nota – è convinta che l’indagine sia stata equa, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene informazioni private delle parti e dei terzi che hanno assistito all’indagine, pertanto non faremo ulteriori commenti per rispetto di tutti gli interessati. Red Bull continuerà a impegnarsi per avere gli standard lavorativi migliori“. 

Il comunicato non fa alcun riferimento alla posizione di Horner nel team. Cosa che, evidentemente, rappresenta la conferma indiretta della sua permanenza in seno alla scuderia nella veste di team principal. Dopo il caso che ha visto coinvolto e scagionato i coniugi Wolff si chiude un’altra parentesi che poteva danneggiare la F1 e sulla quale si è forse ricamato troppo in assenza di prove schiaccianti. 


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

 

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