Nel panorama mutevole della Formula 1 in vista del 2026, Honda ha messo un punto fermo: nessun ritorno di fiamma con Red Bull, anche in caso di insuccesso della partnership anglo-americana tra il team di Milton Keynes e Ford. A ribadirlo con fermezza è Koji Watanabe, presidente di Honda Racing Corporation, che ha voluto fugare ogni dubbio sulle speculazioni circolate nel paddock.
Intervistato dal portale nipponico Auto Sport Web, Watanabe ha definito “impossibile” qualsiasi ipotesi di un riavvicinamento tecnico tra Honda e Red Bull, nel caso in cui la neonata collaborazione con Ford dovesse rivelarsi fallimentare: “Anche se ci venisse chiesto oggi, sarebbe già troppo tardi per essere pronti in tempo per il 2026. Le possibilità sono nulle”.
Il 2025 segnerà dunque l’ultimo capitolo della convivenza tra Red Bull e le power unit di origine Honda, che hanno alimentato i successi recenti della scuderia. Dal 2026, con l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti motoristici, si aprirà una fase inedita per il team campione del mondo, che collaborerà con Ford per la realizzazione della futura generazione di propulsori. Un progetto ambizioso che, tuttavia, non ha convinto del tutto l’ambiente. E che forse è alla base del licenziamento di Chris Horner.

Lo stesso Christian Horner, ex team principal della Red Bull, aveva riconosciuto la portata della sfida che attende il reparto tecnico: “Sarebbe imbarazzante battere Mercedes fin da subito”, ha ammesso in un’intervista recente, lasciando intendere che il processo di transizione potrebbe essere tutt’altro che indolore.
Parallelamente, Ford ha smentito con decisione che il proprio impegno in Formula 1 sia vincolato alla permanenza in squadra di Max Verstappen, figura chiave negli anni d’oro del sodalizio Red Bull-Honda. Un chiarimento necessario per allontanare dubbi sul reale coinvolgimento del colosso americano nel progetto a lungo termine.
Intanto, Honda prosegue a passo deciso nella costruzione del proprio futuro accanto ad Aston Martin. L’accordo tra il marchio giapponese e la scuderia britannica, che diventerà effettivo nel 2026, è già in una fase operativa avanzata. I primi test congiunti sono stati avviati sia nel Regno Unito che in Giappone, con una pianificazione che alterna le due sedi senza sovrapposizioni.
“Abbiamo iniziato a testare i componenti più recenti separatamente nei due paesi”, ha confermato Watanabe. “Quando lavoriamo in Giappone, i test avvengono esclusivamente lì. Lo stesso vale per il Regno Unito”.

Oltre agli aspetti tecnici, il lavoro si estende anche alla sfera umana e organizzativa: gli ingegneri Honda e Aston Martin operano fianco a fianco durante le sessioni di prova, consolidando una sinergia ritenuta cruciale per affrontare al meglio la rivoluzione regolamentare imminente.
Secondo quanto riferito dal presidente di HRC, anche il lavoro sul cambio si sta avvicinando alla sua configurazione finale: “Le trasmissioni sviluppate da Aston Martin si stanno avvicinando sempre di più alle specifiche definitive, e continueremo a testarle nel corso dei prossimi mesi”.
Con le posizioni ormai ben delineate, la griglia del 2026 prende forma tra strategie divergenti e alleanze inedite. Ma se una cosa è certa, è che Honda ha scelto la sua strada senza ritorno.
Crediti foto: Honda F1
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