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Home Approfondimenti

Gli “head-to-head” in F1 sono davvero utili?

l'head-to-head, il confronto immediato tra due piloti dello stesso team, è un elemento che può decidere un’intera carriera

Giovanni Tito by Giovanni Tito
27 Settembre 2025
in Approfondimenti, News
Tempo di lettura: 5 minuti
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Head-to-head

Charles Leclerc e Max Verstappen, maghi dell'"head-to-head".

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Gli head-to-head (testa a testa, spesso abbreviato con l’acronimo utilizzato sui social “H2H”) in Formula 1 sono un metodo di analisi utilizzato per confrontare direttamente le prestazioni di due piloti, quasi sempre compagni di squadra, in vari aspetti del weekend di gara, come qualifiche, risultati nei GP e, talvolta, punti ottenuti in campionato. Questo confronto è particolarmente significativo perché i due piloti guidano vetture praticamente identiche, il che riduce l’impatto delle differenze tecniche e permette di valutare il loro talento, abilità e costanza in modo più diretto.

Scopo principale degli head-to-head

Gli head-to-head servono a misurare chi tra i due piloti “performa” meglio in condizioni simili. Poiché i compagni di squadra hanno accesso alla stessa monoposto, con specifiche tecniche quasi identiche (salvo piccoli aggiustamenti di setup), il confronto elimina molte variabili esterne, come la competitività della vettura rispetto a quella  degli altri team. Questo permette di isolare il contributo del pilota in termini di velocità, gestione della gara, strategia e capacità di adattamento.

Esempi di metriche negli head-to-head

  • Qualifiche: si conteggia quante volte un pilota ha ottenuto un tempo sul giro migliore rispetto al compagno di squadra. Max Verstappen, ad esempio, nel 2024, ha battuto il compagno Sergio Pérez per 23 a 1.
  • Gare: si considera chi ha terminato davanti all’altro in gara, escludendo ritiri per motivi tecnici. Ad esempio, nel 2023, Fernando Alonso ha battuto Lance Stroll in gara in 18 occasioni su 22, mostrando una costanza maggiore.
  • Punti in campionato: si confrontano i punti totali accumulati in stagione. Questo può riflettere non solo la velocità, ma anche la capacità di evitare incidenti e massimizzare i risultati.
  • Altri aspetti: in alcuni casi, si analizzano dettagli come il numero di sorpassi, la gestione delle gomme o la capacità di recuperare posizioni dopo una qualifica deludente.
Head-to-head
Esempio di confronto totale fra i due piloti dell’Aston Martin: Lance Stroll e Fernando Alonso

Utilizzo degli head-to-head

Questo confronto ha molteplici applicazioni, sia per i team che per i tifosi, i media e gli analisti. Ecco i principali ambiti:

Valutazione interna al team

Le squadre di Formula 1 utilizzano questo tipo di paragone per valutare le prestazioni dei propri piloti e prendere decisioni strategiche, nei seguenti ambiti:

  • Priorità strategica: se un pilota domina il confronto col compagno di squadra, il team potrebbe dargli priorità in situazioni chiave, come la strategia ai box o l’allocazione di aggiornamenti tecnici.
  • Sviluppo della vettura: i feedback di un pilota che va meglio può avere più peso nello sviluppo della monoposto per la stagione successiva.
  • Scelte di line-up: Un pilota che perde costantemente il confronto con il compagno di squadra rischia di essere sostituito. Ad esempio, nel 2020, Alex Albon fu sostituito in Red Bull dopo essere stato surclassato da Verstappen negli head-to-head (17-0 in qualifica).

Benchmark per il mercato piloti

Gli head-to-head sono una metrica chiave per valutare il valore di un driver nel mercato della Formula 1. Un giovane pilota che batte un compagno di squadra esperto può attirare l’attenzione di top team.

Nel 2023, Oscar Piastri, rookie della McLaren, ha tenuto testa a Lando Norris in alcune gare, guadagnandosi rispetto e consolidando la sua posizione nel team.

Al contrario, un conducente esperto che perde contro un rookie potrebbe vedere il proprio valore diminuire. Daniel Ricciardo, ad esempio, ha faticato contro Yuki Tsunoda in alcune fasi del 2024, tanto da esser sollevato dal ruolo, appena un anno fa, favorendo il secondo esordio in F1 di Liam Lawson.

Head-to-head
Daniel Ricciardo, ex pilota della VCARB, sostituito in corsa, dopo i risultati deludenti nel confronto con il compagno di squadra Yuki Tsunoda

Analisi tecnica e tattica

Questi duelli aiutano i team e gli analisti a capire i punti di forza e di debolezza dei piloti.

Un pilota potrebbe essere più veloce in qualifica come Charles Leclerc, spesso dominante in qualifica rispetto al compagno di squadra, ma meno efficace in gara per problemi di gestione delle gomme.

Un altro potrebbe eccellere in condizioni difficili, come la pioggia, come dimostrato da Lewis Hamilton in passato contro i suoi vari compagni di team.

Interesse per tifosi e media

Questo tipo di paragone alimenta il dibattito tra i tifosi e creano narrazioni avvincenti. I media li usano per evidenziare rivalità interne o per celebrare l’ascesa di nuovi talenti.

La rivalità tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg in Mercedes era spesso analizzata attraverso gli head-to-head, con confronti serrati che hanno alimentato discussioni su chi fosse il migliore.

Nel 2024, il parallelo tra George Russell e Lewis Hamilton in Mercedes è stato seguito con attenzione per capire se quest’ultimo potesse superare il sette volte campione del mondo.

Come vengono calcolati gli head-to-head

Questi duelli sono basati su dati oggettivi raccolti durante la stagione. Ecco come funzionano in pratica:

  • Qualifiche: si confrontano i tempi sul giro più veloci di ciascun pilota nella sessione decisiva (Q3, o Q2/Q1 se uno dei due non avanza). Se un pilota è più veloce, guadagna un punto. In caso di ritiri o penalità che non dipendono dal pilota, il confronto può essere escluso.
  • Gare: si considera la posizione finale. Se un pilota termina davanti al compagno, vince il confronto per quel GP. Ritiri per guasti tecnici sono generalmente esclusi per garantire equità.
  • Punti: si sommano i punti ottenuti in campionato, ma questo confronto è meno diretto perché dipende anche dalla competitività della vettura e da fattori esterni come incidenti o penalità.
Head-to-head
George Russell e Lewis Hamilton, uno dei confronti più seguiti in F1.

Limiti degli head-to-head

Nonostante la loro utilità, il confronto non racconta sempre l’intera storia. Ecco alcuni limiti:

  • Fattori esterni: penalità, guasti meccanici o incidenti causati da altri piloti possono falsare i risultati. Ad esempio, un pilota potrebbe perdere un confronto in gara per un pit stop lento deciso dal team.
  • Setup diversi: anche se le vetture sono simili, piccoli cambiamenti nell’assetto possono favorire uno stile di guida rispetto a un altro.
  • Obiettivi diversi: in alcuni casi, un pilota potrebbe sacrificare la propria gara per aiutare il compagno.
  • Competitività della vettura: se la monoposto non è competitiva, i confronti in gara possono essere meno significativi, poiché entrambi i piloti potrebbero essere lontani dal podio.

Impatto psicologico e narrativo

I testa a testa hanno anche un impatto psicologico sui piloti. Perdere costantemente contro il compagno di squadra può minare la fiducia, mentre dominare può consolidare la posizione di un pilota come leader del team.

Nel 2019, Charles Leclerc ha battuto Sebastian Vettel in Ferrari in molte gare, stabilendosi come il futuro del team e spingendo il tedesco verso l’addio alla scuderia, nel 2020.

Gli head-to-head in Formula 1 sono uno strumento fondamentale per confrontare le prestazioni dei piloti in modo diretto e oggettivo, offrendo indicazioni preziose a team, tifosi e analisti. Servono a valutare velocità, costanza e abilità, influenzano decisioni strategiche e di mercato, e creano narrazioni avvincenti per il pubblico. Tuttavia, devono essere letti nel contesto, considerando fattori esterni che possono influenzare i risultati.


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Crediti Foto: Getty Images, F1, AFP

Tags: F1News
Giovanni Tito

Giovanni Tito

Non sono asociale. Amo le persone nei film e le serie TV... Anche negli anime 🎥🎬📽️📺

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