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Home Approfondimenti

Da Hamilton a Verstappen: il passaggio di testimone in Formula 1

Damon Hill individua in Max il nuovo punto di riferimento della F1, segnando un ideale passaggio di testimone con Lewis Hamilton. L’olandese emerge come il pilota attorno al quale si misura il presente e il futuro della categoria.

Sabino Figurelli by Sabino Figurelli
17 Dicembre 2025
in Approfondimenti, News
Tempo di lettura: 4 minuti
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f1 verstappen hamilton hill

Max Verstappen, Oracle Red Bull Racing

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Damon Hill celebra Max Verstappen, considerandolo il nuovo riferimento in pista per le prossime generazioni di piloti. E lo fa a discapito – se così possiamo dire – di Lewis Hamilton, sempre più vicino alla fine della sua carriera.

Max e Lewis sono stati acerrimi rivali, specie nella stagione 2021, che regalò il primo titolo mondiale all’olandese, con annesse polemiche. Due driver per certi versi simili, molto veloci e aggressivi alla guida, che difficilmente alzano il piede quando si trovano l’uno contro l’altro.

Ne è una conferma l’anno citato poc’anzi, in cui si sono verificati episodi come quello di Silverstone o Monza. Oppure, come quello di quest’anno a Città del Messico, in cui sebbene la situazione sia stata diversa, ai più lo “scontro” ha ricordato la rivalità. E se Max nel tempo ha trovato nuovi rivali, come Lando Norris, Hamilton ha dovuto fare i conti con le non poche difficoltà.

Per Damon Hill, il futuro della F1 è già iniziato

Damon Hill, intervenuto al podcast Drive to Wynn, fa riferimento ad un ricambio generazionale, sottolineando come alcuni nuovi piloti hanno del potenziale per essere campioni del mondo. E lo fa citando il neo iridato, aggiungendo alla lista Oscar Piastri, definendolo “materiale da campione del mondo”.

Nuove leve che sostituiranno quelle presenti in griglia da un po’. Non si può non citare Fernando Alonso ma anche Lewis Hamilton, reduce da anni non esaltanti e da una prima stagione in Ferrari deludente. Dopodiché, le sue parole sono tutte per Max Verstappen, con le quali lo elogia paragonandolo al sette volte campione tedesco:

“E poi c’è Max che, di nuovo, credo sia considerato da quasi tutti, come lo era Michael Schumacher, il bersaglio da battere, il pilota quasi imbattibile. Si può battere, è solo una questione di creare le circostanze giuste”.

Verstappen, il pilota da battere secondo Hill

I complimenti nei confronti dell’olandese, continuano ripercorrendo alcuni tratti della stagione. Si parte dalla rimonta in classifica con i 104 punti conquistati, che non solo gli hanno permesso di rimettersi in lizza per il mondiale, ma in maniera autonoma, di posizionare Red Bull terza come costruttori, davanti al team di Maranello.

“A volte il miglior pilota non vince il titolo”, dice Hill, prima di sottolineare apprezzare altre qualità, ammettendo quanto stia migliorando stagione dopo stagione. “È incredibilmente preciso,” ha continuato poco dopo.

“Non so se hai mai visto un suo giro di qualifica su un circuito come Suzuka, che è spaventosamente veloce. È perfetto al millimetro e riesce a portare la macchina proprio sul limite della pista. Serve sfruttare ogni singolo millimetro per ottenere la traiettoria migliore, e lui ci riesce”, ha aggiunto successivamente.

Hill trova incredibile la sua precisione, alla quale aggiunge la vista, che trova sorprendente considerando il quantitativo di tempo che passa davanti al monitor per allenarsi o per disputare campionati virtuali. Ma ammette che è una caratteristica giusta per l’età che ha, affermando che è nel pieno della sua carriera, elemento che potrebbe “allarmare” i suoi rivali.

f1 verstappen hamilton hill
Lewis Hamilton e Max Verstappen

L’era Verstappen è già cominciata

Le parole di Damon Hill hanno del vero. Ogni epoca ha i suoi campioni, ha i suoi punti di riferimento. Lo è stato Michael Schumacher con Ferrari, Sebastian Vettel in Red Bull, Lewis Hamilton nell’era turbo-ibrida, fino ad arrivare a Verstappen. E chissà che non sia apra un ciclo McLaren.

Max lo è ancora oggi, grazie al lavoro della Red Bull e della capacità di progettare una monoposto – un’intera squadra – vincente. Ne sono una dimostrazione i titoli mondiali combattuti fino alla fine – o quasi – ad eccezione del 2022 in cui ha reso noiosa un’intera stagione.

Quest’anno, Lando Norris è stato capace di sottrarglielo per soli due punti, ma Verstappen, durante la stagione, ha dato ancora una prova della sua forza. Non solo la pole di Suzuka, come citava Hill, ma anche la vittoria di San Marino con il sorpasso al via ai danni di Piastri. O ancora, in ogni pole, giro veloce o vittoria realizzata con una vettura che non sentiva sua o che mal si sposava con la configurazione di un circuito.

A Lewis Hamilton, invece, va concesso il beneficio del dubbio. Non è un pilota che ha smesso di sapere come si guida, perché in alcuni momenti difficili di questa stagione, ha saputo emergere (gara bagnata di Silverstone, sprint pole in Cina e successiva vittoria). Certo, non bastano a coronare una stagione, ma ha ancora un’ultima chance.

Il 2026 in realtà è un banco di prova per tutti. Molti elementi saranno nuovi ed i tempi di assestamento forse lunghi. Ma se l’inglese può sembrare ad un passo dall’uscita, anche Verstappen potrebbe non restare a lungo. E il tutto dipenderà da cosa sarà capace di fare Red Bull, con Mercedes pronta a bussare alla sua porta.

Max è in F1 per vincere e se mai dovesse perdere la motivazione, la grinta o qualora la categoria dovesse essere uno sport non più rappresentativo, nel pieno o non della sua carriera, potrebbe guardare altrove. D’altronde, non sarebbe neanche un concetto espresso per la prima volta.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Max Verstappen Brasil

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Tags: Damon HillF1F1 2026Lewis HamiltonMax VerstappenNews
Sabino Figurelli

Sabino Figurelli

Classe 1996, appassionato di automobilismo e motorsport. Il mio sogno? Lavorare nel circus della F1, o quantomeno raccontarla. Se mi regali un pass per il paddock, potremmo diventare amici.

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