Sogni che si avverano, emozioni incontrollabili, destini che si compiono. Il legame tra Lewis Hamilton e Ferrari è stato narrato con una tale enfasi che probabilmente si è perso di vista il punto nodale della questione: l’utilitarismo.
Da una parte quello del team che si è assicurato le prestazioni di un sette volte iridato ancora veloce e affamato e che porta in dote preziosi segreti procedurali e una massiccia dose di seguaci che fa sempre molto bene nell’era della comunicazione veloce.
Dall’altro quello di un pilota che cercava una scuderia che gli garantisse una certa concretezza tecnica, un contratto iper munifico e un legame più lungo di quello che Mercedes era disposta ad offrire. Due bisogni che si sono incontrati e dai quali è scaturito il matrimonio del secolo. Poco romanticismo e molto pragmatismo alla base dell’intesa che ha sconquassato la pausa invernale della F1.
![Martin Brundle](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/02/Martin-Brundle-jpg.webp)
Hamilton – Ferrari: il realismo di Martin Brundle
Martin Brundle, uno che non ha peli sulla lingua, ha detto la sua spoetizzando la trattativa e riportandola sui binari del realismo estremo: “Non mi bevo tutto questo discorso della partenza emotiva – ha spiegato uno dei volti noti di Sky Sports UK – Lewis è una macchina vincente ed è quello che vuole fare. È un buon contratto, sarà pagato molto bene, riceverà molto amore e sarà una delle storie più importanti dello sport mondiale nel 2025”.
E poi la frecciata anche a Mercedes che avrebbe omesso quel particolare chiave che ha permesso la realizzazione dell’intesa con la Ferrari: la presenza della clausola rescissoria nel contratto del sette volte iridato.
“Le squadre sono un po’ bugiarde quando parlano dei nuovi contratti – ha proseguito l’ex pilota – perché raccontano solo i punti salienti che fanno comodo a loro. Evidentemente hanno dimenticato di dire che Hamilton aveva una clausola di uscita, che ha scelto di sfruttare molto presto”.
Insomma, Brundle fa fare alla Formula 1 un sano bagno di realismo dopo settimane trascorse a romanzare su un contratto che, seppur clamoroso nei modi e nei tempi in cui è stato ratificato, è un qualcosa all’ordine del giorno in uno sport in cui la praticità è uno degli elementi alla base del successo.
Credito foto: F1