Lewis Hamilton non ha mai fatto mistero che Austin, ove si tiene il GP degli Stati Uniti, sia tra le sue tappe preferite del campionato del mondo. Si tratta di un circuito con cui ha sempre avuto un grande feeling e di un ambiente nel quale si è sempre trovato perfettamente a suo agio.
Gli Stati Uniti sono un po’ come una seconda casa per il pilota britannico, che torna volentieri con la speranza di ben figurare in pista, soprattutto con una Mercedes W15 che dovrebbe presentare diverse novità, di cui cominceremo a parlare già da giovedì, quando inizieranno a trapelare le prime immagini dai box.
Sarà un’edizione particolare per Hamilton, dato che si tratterà della sua ultima con Mercedes. Sei gare, sei weekend, e poi si consumerà l’addio, dopo aver rispettato le ultime formalità commerciali a cui Toto Wolff tiene molto. Infatti, il team principal non ha concesso la liberatoria che avrebbe permesso a Hamilton di girare con la Ferrari SF-24 durante i test post-stagionali previsti dopo il GP conclusivo di Abu Dhabi.

Hamilton – Ferrari: Toto Wolff fuga i dubbi sull’adattamento
Proprio su questo passaggio ci sono ancora dei dubbi. Alcuni sostengono che Hamilton potrebbe avere difficoltà a Maranello, sia per la spietata concorrenza che gli imporrà Charles Leclerc, sia per l’adattamento a una realtà del tutto nuova, con una lingua diversa e un team che avrà certamente dinamiche operative diverse da quelle della Mercedes, scuderia in cui Hamilton è entrato nel lontano 2013.
Anche se troverà facce amiche come quelle di Loïc Serra e Jérôme d’Ambrosio, Lewis dovrà presto capire come funzionano le cose nel Cavallino Rampante per partire subito forte, senza accumulare ritardo rispetto a un mastino come Leclerc, che ha ben chiaro l’obiettivo di vincere il campionato del mondo senza attendere il nuovo contesto regolamentare del 2026.
Sulla capacità di adattamento di Hamilton si è espresso Toto Wolff, che si è detto convinto che il sette volte campione del mondo non subirà uno shock per il cambio di scuderia. A fare la differenza, secondo il manager austriaco, è proprio l’esperienza di Hamilton, che Wolff considera parte della famiglia e con il quale continuerà ad avere un rapporto solido, nonostante il cambio di casacca. Hamilton è in Formula 1 dal 2007 e ha già affrontato un passaggio importante quando ha lasciato la McLaren, la squadra che lo ha cresciuto, per unirsi alla Mercedes.

L’attuale versione di Hamilton è ovviamente quella che riporta a un pilota più maturo, tecnicamente completo e consapevole della sua forza. Per questo motivo si ritiene che abbia la determinazione per affrontare una situazione nella quale potrebbe perdere molti punti di riferimento, ma dalla quale può anche trarre nuovi stimoli per fare bene.
La carriera di Lewis parla chiaro: quando le sue motivazioni calano, le prestazioni ne risentono. Hamilton ha bisogno di essere continuamente stimolato per esprimere quelle performance eccezionali a cui ci ha spesso abituati. E quale miglior stimolo dell’esperienza con il team più blasonato e riconosciuto al mondo?
Queste riflessioni, tuttavia, non saranno sufficienti a convincere gli scettici, perché solo la pista dirà se il sette volte campione del mondo riuscirà ad adattarsi alla nuova realtà. Certo è che sarebbe una gran bella storia da narrare quella di un britannico pluricampione che viene in Ferrari per chiudere la carriera vincendo quell’ottavo titolo che gli sfuggì in modo amaro tre anni fa.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team