Dopo il ritiro avvenuto a fine 2006, Schumacher sconvolse il mondo della Formula 1 tornando al volante di una monoposto. Questa volta non più con Ferrari, ma con Mercedes. La scuderia di Brackley, proprio nel 2010, tornò in F1 acquistando la Brawn GP, campione del mondo in carica costruttori e piloti. Le ambizioni della casa tedesca erano alte. Decisero così di virare su una coppia di piloti di tutto rispetto: Nico Rosberg e Michael Schumacher.
Un simile shock è avvenuto quando Lewis Hamilton ha deciso di trasferirsi in Ferrari. Il britannico, con le dovute proporzioni, potrebbe rappresentare per Maranello quello che il ‘Kaiser‘ ha rappresentato per Mercedes. Il tedesco ha offerto alla casa delle Frecce d’Argento idee, sviluppo e crescita senza raggiungere un titolo mondiale. Qualcuno ha etichettato quel periodo come fallimentare per Schumi. E’ davvero così? E perchè Lewis in Ferrari potrebbe essere come Michael in Mercedes?

Schumacher – Mercedes: binomio per il futuro della casa tedesca
Apparentemente, il matrimonio tra il pilota più titolato di tutti i tempi con la Mercedes non ha dato i frutti sperati. Abituati a vedere Michael lottare costantemente per i titoli mondiali, fu facile pensare che quella sia stata una nostalgica ‘passeggiata’ di fine carriera. La verità è che quel periodo è servito a Mercedes per formarsi secondo i dettami di un vero campione e ne ha raccolto in seguito i frutti, dominando totalmente l’era turbo hybrid con 8 mondiali costruttori vinti e 7 mondiali piloti (6 Hamilton e 1 Rosberg).
Lo stesso Nico Rosberg, ha dichiarato in alcune sporadiche occasioni, che la collaborazione con Schumacher gli è servita per trarre vantaggio nella ‘guerra’ sportiva con Lewis Hamilton ed è servita soprattutto a Mercedes per migliorare in tantissimi aspetti prima di diventare il grande team che tutti noi oggi conosciamo.
D’altra parte non è una novità che Michael sia un grande team leader. Nel suo periodo Ferrari ha contribuito enormemente insieme a Jean Todt alla ricostruzione del team creando un gruppo affiatato che cercasse costantemente di migliorarsi. Viene assolutamente facile da pensare che replicare questo in un team a suo tempo lontano da pressioni potesse essere ancora più semplice per lui. Vero è che Mercedes aveva assorbito Brawn GP che aveva appena vinto, ma quel gruppo non aveva in ogni caso l’esperienza e l’ossatura per dominare per anni interi senza una solida struttura.
In ogni caso, però, Michael ha dovuto pagare un prezzo. Non ha potuto vincere, anzi, mai entrare in lotta per un campionato mondiale nei suoi 3 anni con le Frecce d’Argento. Il suo apporto è stato utile alla causa del team, non a se stesso. Viene difficile pensare che seppur con le migliori intenzioni, Michael non avesse il desiderio di tornare a imporsi. Eppure l’età, il team e la vettura non gli hanno mai consentito di far questo.
Lato Mercedes, invece, tutto questo è stato utile per mettere a punto un team coeso, con i giusti uomini nei giusti reparti e che lavorasse con spirito critico per poter affrontare i vari regolamenti della Formula 1. Il risultato? Il dominio più lungo nella storia del Circus.

Hamilton-Ferrari: ripercorrere le orme di Schumi?
La storia appena descritta di Schumacher si potrebbe paragonare ad un altro 7 volte campione del mondo che ha deciso dopo molti anni di cambiare aria: stiamo parlando di Lewis Hamilton che dal 2025 corre con Scuderia Ferrari. Per quanto le situazioni possano sembrare totalmente diverse tra i due piloti, esiste un filo sottile che li lega: i team in cui si sono ritrovati a fine carriera erano in uno stato di costruzione o ricostruzione. A questo proposito, cerchiamo di capire insieme perchè Hamilton in Ferrari può essere come Schumacher in Mercedes.
Le capacità di Lewis sono state largamente elogiate in Mercedes, dove ha speso gran parte del suo tempo con il team e gli ingegneri per influenzare la creazione e lo sviluppo delle vetture e anche alcune scelte strategiche. A tal riguardo, è emblematica la storia in cui, nel 2018, fu proprio Lewis a chiedere a Mercedes di cambiare totalmente il retrotreno della vettura che aveva un’impostazione simile alla SF71H della Ferrari. Tale intuizione si rivelò giusta visto che a partire dalla seconda metà di quell’annata. Mercedes portò una serie di ulteriori sviluppi che permisero di prendere il largo e consentire a Hamilton di vincere il titolo mondiale piloti mentre la casa tedesca vinse quello costruttori.
Fatta la dovuta premessa delle capacità di Lewis, più volte ha ribadito nel corso delle interviste che anche in Ferrari sta già facendo il massimo per dare varie indicazioni su alcuni reparti che vanno migliorati e alcune lacune della vettura attuale secondo le sue idee.
Potrebbe Ferrari ripercorrere le orme della Mercedes? Le situazioni sono totalmente diverse. Come si diceva, se Mercedes era in costruzione, la Ferrari è in ricostruzione. E non è cosa da poco, visto che almeno un titolo iridato manca dal 2008.
Tuttavia, nonostante in Ferrari siano arrivati altri campioni del mondo, la sensazione dall’esterno è sempre stata quella di un team a volte non del tutto coeso per i continui avvicendamenti interni (esclusi ovviamente il TP).
A questo riguardo, Lewis potrebbe aiutare il team di Maranello a ricostruirsi. Il britannico potrebbe davvero rappresentare quello che il ‘Kaiser’ ha rappresentato per Mercedes, portando idee, sviluppi e crescita nei processi aziendali e sulla vettura.

Quale potrebbe essere il rischio pagato da Lewis? Trovarsi ad andare via dalla Ferrari facendo parte della schiera dei campioni che non hanno vinto un titolo con la rossa. Di certo Lewis è arrivato in Ferrari convinto di poter ottenere l’ottavo titolo iridiato che farebbe di lui il più grande vincente in assoluto di sempre, tuttavia, il rischio di abbandonare senza risultati potrebbe essere alto, specie se all’inizio del nuovo ciclo regolamentare Ferrari non dovesse essere competitiva.
Paradossalmente, di tutto questo ne gioverebbe invece solo Ferrari che avrebbe del tempo ulteriore per seguire i dettami di sir Lewis e migliorare tutti gli aspetti negativi, raccogliendone i frutti con un pilota diverso che riuscirebbe a portare nuovamente la rossa al titolo. E a questo punto, potremmo davvero dire che Hamilton in Ferrari sia stato come Schumacher in Mercedes.
Crediti foto: Scuderiaferrari.com, Michael-Schumacher.de