Con sole tre gare al termine del Campionato del Mondo di Formula 1 2024, è normale che molti comincino a pensare all’anno prossimo, specialmente coloro che non hanno più nulla da chiedere a questa stagione. Mentre Max Verstappen si appresta a vincere il quarto titolo di fila e McLaren, Ferrari e Red Bull si contendono la coppa costruttori, Lewis Hamilton attende solo il termine della stagione.
Guardando al futuro maranelliano, il sette volte iridato pare abbia già trovato l’abitazione che occuperà quando si troverà nella sede modenese. Hamilton avrà infatti la sua base operativa nella casa che fu di Enzo Ferrari, come vi abbiamo rivelato ieri: leggi qui.
Hamilton – Ferrari: legame sovraesposto
Il matrimonio tra Lewis e la Ferrari è costantemente sotto i riflettori: per alcuni è un’operazione commerciale, per altri ha solide basi che permetteranno alle parti di alzare l’asticella della competitività generale. Maranello si arricchirebbe del supporto di un pilota abituato a competere ai massimi livelli e con una mentalità vincente; Hamilton, da par suo, potrebbe contare su un team in rapida ascesa, che in questo 2024 ha dimostrato una crescita tecnica costante che la tiene ancora in corsa per la coppa costruttori.
Insomma, un mix – si spera esplosivo – che potrebbe finalmente permettere al Cavallino Rampante di riportare in Italia le due corone d’alloro che mancano rispettivamente dal 2007 e dal 2008.
Non inganni un 2024 in cui Hamilton è partito in sordina, per poi crescere nella fase centrale e calare drasticamente nell’ultima parte, a causa di una Mercedes W15 che non sente sua per quel retrotreno indomabile e di una generale mancanza di stimoli che caratterizza quest’ultima fase della sua carriera sotto la Stella a Tre Punte.
Proprio trovare nuove motivazioni potrebbe essere l’espediente per riaccendere la fiamma mai sopita del pilota britannico. Di questo avviso è stato Johnny Herbert, che ha messo in guardia chi pensa che il pluri-iridato venga a Maranello solo per godersi una pensione dorata: “Lewis sarà determinato a partire al meglio fin dall’inizio. Tutti si chiedono se possiede ancora le capacità primarie per raggiungere il titolo mondiale, e personalmente credo proprio di sì. Lewis può farcela”.

Hamilton – Ferrari: alla ricerca dell’ambiente perfetto
Per rendere al massimo, Hamilton non ha solo bisogno di una macchina all’altezza, ma anche di un supporto mentale concreto. In McLaren aveva trovato in Ron Dennis l’uomo che sapeva proteggerlo. Non fu semplice all’inizio, nel duello contro Fernando Alonso, eppure la presenza del dirigente inglese gli permise di ritrovare le forze e vincere il titolo nel 2008 a scapito di Felipe Massa.
Quando la situazione in McLaren iniziò a sfaldarsi, Hamilton ebbe bisogno di nuove sfide e di un ambiente che sapesse proteggerlo. Da qui il passaggio in Mercedes, dove ha trovato due figure chiave: Toto Wolff e, soprattutto, Niki Lauda, con cui instaurò un rapporto solido, che andava oltre la pista: leggi l’approfondimento. L’austriaco divenne un vero mentore per il pilota di Stevenage.
In Ferrari, Hamilton cerca le stesse vibrazioni che forse si sono affievolite in Mercedes. L’uomo chiave, stavolta, potrebbe essere Frédéric Vasseur. Secondo l’ex pilota della Benetton, proprio l’intesa con il manager francese, che Hamilton ha conosciuto bene agli inizi della sua carriera, potrebbe portare benefici al team e al pilota: “Per Lewis sarà qualcosa di nuovo. La sua relazione con Fred, anche in virtù delle precedenti esperienze e del rapporto d’amicizia che li lega, sarà positiva e un vantaggio per la squadra. Lo rispetta molto”.
Hamilton in Ferrari per l’ottavo titolo
Inutile girarci intorno: Hamilton in Ferrari dovrà vedersela con un osso duro, un pilota che conosce benissimo l’ambiente e che è supportato sia dalla dirigenza che dalla fanbase. Questo non significa, però, che questi avrà un contratto da prima guida o condizioni operative privilegiate.
La Ferrari ha sempre dimostrato di fornire lo stesso materiale ai propri piloti, come sa bene Carlos Sainz, che nonostante un 2024 difficile in cui ha lavorato da licenziato, è stato messo in condizioni di vincere e di duellare liberamente con Charles Leclerc.
Secondo Herbert, la presenza del monegasco è sì una sfida, trattandosi di un avversario ostico, ma è anche un’opportunità per Lewis per fare il pieno di quelle motivazioni che negli ultimi tempi sono evaporate. “C’è Charles con cui confrontarsi e questo lo motiverà sicuramente. La motivazione è tutto per un pilota”. Specialmente per Lewis, che in carriera ha sempre dato il meglio di sé in situazioni particolarmente stimolanti.
Ovviamente, gran parte del successo del legame Hamilton-Ferrari dipenderà dalla capacità della scuderia di fornire un mezzo tecnico competitivo. In questo senso, il campionato 2024 fornisce elementi incoraggianti, specialmente per la capacità degli ingegneri di raccogliere idee dopo la difficile fase post-Spagna e di presentare una monoposto in grado di vincere, che in alcune circostanze si è posta addirittura come punto di riferimento.

La SF-24 non ha risolto tutte le problematiche che l’hanno caratterizzata fin dalla nascita, ma è cresciuta molto, specie nella gestione delle gomme e nelle curve ad alta percorrenza e velocità media, dove il progetto italiano soffriva prima della pausa estiva.
Questi fattori inducono a pensare in grande già dal 2025, con il Progetto 677, che nasce con l’obiettivo di esaltare le virtù del modello 2024. Ferrari, Lewis Hamilton – e Charles Leclerc, va detto – non intendono aspettare il cambiamento normativo del 2026, che potrebbe sì rappresentare una grande opportunità, ma anche nascondere enormi rischi.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Scuderia Ferrari HP, McLaren F1, Formulacritica